11 ottobre 2020

Renault 8 Gordini 1100 di Solido 1:18, ovvero le solite incoerenze

Solido ha riprodotto la prima versione
della R8 Gordini, quella con motore 1100. 
I lettori del blog sanno bene che di solito rifuggo il cosiddetto mainstream. Non amo particolarmente le produzioni cinesi (e di altri paesi) che vanno per la maggiore, soprattutto in scala 1:18, anzi direi che mi fanno anche un po' schifo. A volte però capita per le mani qualche novità ed è anche interessante analizzarla per fare il punto della situazione su un settore di cui normalmente non mi occupo. Scrissi per la prima volta sulla gamma 1:18 di Solido su Modelli Auto, ormai cinque anni fa, quando erano uscite da poco la Volkswagen Golf, la Renault 4 Clan e qualche altro soggetto che anticipava le strade che il marchio francese, acquistato da OttOmobile, avrebbe nelle stagioni successive. 

Corrette le linee, buono il livello 
di verniciatura anche se siamo un gradino
sotto rispetto ai Norev. 
La formula era (ed è) abbastanza semplice: vetture conosciute, da poter sfruttare ovviamente in varie versioni, carrozzerie in zamac con due aperture (gli sportelli, solo quelli davanti nel caso di berline), molta plastica, produzione in Bangladesh. Per una quarantina di euro si ha un prodotto decente, che negli ultimi tempi non ha sfigurato neanche di fronte a marchi di maggiore prestigio. In Francia questi modelli si trovano anche nei supermercati come Cora o Leclerc a prezzi abbastanza competitivi, insieme ai Norev, ai Maisto e all'onnipresente Burago, sempre in 1:18. 

I vari fregi sono tampografati. Il modello 
ha le ruote sterzanti collegate al volante. 

Scritte tampografate, gruppi ottici posteriori
in plastica trasparente. Il livello di montaggio
è ottimo, senza imprecisioni e sbavature. 

Giusta la distinzione fra l'alluminio opaco
del cerchio e la cromatura della borchia. 

Solido ha recentemente riprodotto la popolare Renault 8 in molteplici versioni, la più recente delle quali è la R8 TS. Oggi ci occupiamo della R8 Gordini 1100, art. S1803602. La tipo R1134, ovvero la Gordini da 1100cc, derivava dalla R8 Major; essa riprendeva la tradizione delle piccole berline Renault sportive come la 4CV 1063 e la Dauphine 1093. Era una vettura che puntava decisamente alla clientela giovane, magari appassionata di competizioni. 

Semplificata la riproduzione del telaio
ma l'essenziale c'è. 

Ottima la vetratura, ben trasparente con le 
cornici cromate. Discretamente riprodotti
anche i tergicristalli. 
Fu il primo passo verso configurazioni ancora più spinte, come la 1300cc. Prodotta dall'ottobre del 1964 agli inizi di settembre del 1966,la R8 Gordini 1100 era disponibile solo in "bleu de France" 418 con le due caratteristiche bande bianche in "vinadher". Commentiamo alcune caratteristiche del modello con le didascalie nelle foto. In questi anni Solido ci ha abituati a modelli apparentemente decorosi che nascondono però a volte sconcertanti incoerenze. 

Le porte anteriori si aprono ma hanno comunque
il vetro, oltretutto in posizione chiusa. Realistico il 
trattamento dell'apertura a scorrimento sulla
portiera posteriore. 
E' appena il caso di ricordare alcuni soggetti da competizione (sia rally sia pista), e anche questa Gordini stradale non sfugge alla tendenza: a meno di non essermi sbagliato io, mi pare che il cruscotto sia quello di una R1135 (la R8 Gordini 1300cc), e neanche delle prime serie, e non quello della R1134. Troviamo infatti il voltmetro rotondo accanto all'indicatore del livello benzina e la grossa spia dei freni, due elementi assenti nella 1100cc. Anche sul Quillery a tre razze forate, ho delle forti perplessità perché mi risulta che la 1100cc fosse equipaggiata con un volante quasi normale a due razze. Altra stranezza, nel modello si intravedono le feritoie per l'aerazione dei freni, seminascoste dal paraurti (in realtà, quando c'erano, si trovavano ben al di sotto della loro linea). La 1100cc, tuttavia, ne era sprovvista; queste prese d'aria vennero ricavate sui lamierati della 1300cc. 

In conclusione, un modello come questo merita l'acquisto? Ancora una volta penso che un prezzo relativamente basso non giustifichi certe superficialità, che peraltro trovano una spiegazione nel fatto che per realizzare questa Gordini 1100 Solido ha riciclato la vecchia 1300 (art. 9018) uscita a suo tempo, che aveva tra l'altro il cofano posteriore apribile e una sommaria riproduzione del motore. Probabilmente i collezionisti di questo genere di prodotto non guardano troppo il pelo dell'uovo. O magari neanche l'uovo, chissà.  

Come spesso accade, i Solido ci mettono
di fronte a incoerenze imbarazzanti. Nel caso della
Gordini 1100 esse riguardano soprattutto gli interni. 


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