14 settembre 2020

La strana vigilia della 24 Ore di Le Mans 2020

Le Mans si avvicina. La prima edizione della storia che si correrà a porte chiuse. Senza pubblico quindi, ma anche quasi senza fotografi, senza giornalisti. Inutile per il momento ricordare una lunga e abbastanza triste cronologia degli eventi e delle successive restrizioni, nate da decisioni difficili, che hanno portato a una doppia anomalia: la gara a fine settembre e, appunto, l'assenza di spettatori. Molti attendono impazienti di seguire la corsa come meglio possono, altri - irritati - hanno deciso di fare tutt'altro. Nei loro panni avrei preso la seconda decisione. Intanto, con quello che si trova nelle edicole, si possono fare composizioni più o meno originali. Quella classica, direi, è l'Auto Hebdo con la guida completa (numero 2276S, uscito lo scorso 3 settembre) e il fascicolo numero 16 (settembre-.novembre 2020) di Spirit of Le Mans, sulla cui copertina campeggia la Ferrari 250 LM del NART vincitrice nel 1965. "Autremans" è il titolo: un gioco di parole per dire "altrimenti". Riuscire a fare altrimenti, cavarsela lo stesso, trovare alternative. E' quello che hanno cercato di fare, dallo scorso marzo, gli organizzatori dell'Automobile Club de l'Ouest. Al di là delle tante cose cui dovremo rinunciare in questa strana edizione della 24 Ore, il solo fatto che si svolga è già un successo; farla saltare sarebbe stato un disastro economico per via dei diritti televisivi e degli spazi pubblicitari già venduti. Questa coppia di riviste ci ricorda che - volenti o nolenti - siamo ormai nella settimana di Le Mans, che Janos Wimpffen definì con felice sintesi "il Natale dell'endurance". Solo che questa sembra più che altro una lunga settimana di quaresima. 

Nessun commento:

Posta un commento