14 luglio 2020

L'ultima Porsche 935 pilotata da Peter Gregg: un'elaborazione di Massimo Martini


Ai tempi dei tempi l'uscita della Porsche 935/2 della Burago in scala 1:43 scatenò le fantasie di tanti modellisti, e portò oltretutto all'uscita di qualche transkit adatto a trasformare quello che essenzialmente era un giocattolo in un modello con tutti i crismi. Le linee, quelle, c'erano, ed era la cosa più importante. Al resto ci pensavano l'inventiva e la creatività degli appassionati. Sembra di vedere una delle elaborazioni di quei giorni ormai lontani nell'osservare le immagini di questa recente creazione di Massimo Martini, porschista sfegatato che in 1:43 ha praticamente tutto, tanto che si sta pericolosamente espandendo verso altre scale (1:32, 1:24, e chissà cos'altro in futuro...).

Però ogni tanto, qualche "buco" nella propria raccolta in 1:43 lo trova e così mette mano a stucco e plasticard per vedere di rimediare alla lacuna. Stavolta è toccato proprio a una vetusta 935 Burago, che è stata convertita nella mitica vettura numero 028 che fu l'ultima ad essere pilotata da Peter Gregg, due settimane prima del suicidio. Il team Brumos aveva dedicato tutta la stagione 1980 a cercare di migliorare la 935 in configurazione 1979.

Ne era venuta fuori quella che sarebbe dovuta essere la 935 definitiva (chimera che in realtà avevano inseguito - e avrebbero inseguito ancora - altri preparatori americani, per finire con le costosissime JLP dei Paul). Il team di Jacksonville portò in gara la nuova 935, che aveva un'aerodinamica completamente riveduta e una meccanica rinconsiderata bullone per bullone, alla Daytona Finale 250 in programma il 30 novembre 1980.

Gregg, che aveva già manifestato problemi alla vista, non riuscì neanche a qualificarsi. Era l'inizio della fine. Come andò lo sanno tutto. Quanto alla vettura, venne riutilizzata nelle stagioni successive prima dal Bayside Disposal Racing, poi dal team Toyota Village, finendo la propria carriera addirittura nel 1985.

Le foto dell'elaborazione del modello Burago mostrano una trasformazione radicale della carrozzeria e una cura speciale per gli interni, con tanto di pannello in plexiglas, sedile specifico, rollbar e tutti gli altri dettagli, di cui stavolta non mancava documentazione. La raccolta delle vetture della Brumos di Massimo Martini è probabilmente una delle più complete, e pubblichiamo un'immagine dove compare solo una parte delle vetture presenti nella collezione.

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