06 giugno 2018

Istruzioni per l'uso: come vendere la propria collezione di obsoleti (parte 2)

Nella prima parte di queste istruzioni per l'uso ci siamo occupati di alcune direttive generali, da tenere in considerazione quando si maneggiano modelli obsoleti di un certo livello (ecco il link: http://grandiepiccoleauto.blogspot.com/2018/06/istruzioni-per-luso-come-vendere-la.html ). Stavolta indicheremo qualche possibile soluzione pratica, fra le tante che il web propone. Sicuramente vendendo in blocco una collezione, andrete a perdere e anche non poco. Per compensare queste perdite, c'è innanzitutto la possibilità di rivolgersi a professionisti del settore molto noti e affidabili, che potendo spuntare prezzi superiori alla media, vi daranno qualche centinaio (o migliaio, dipende dai casi) di euro in più. Altrimenti, proprio per evitare di cedere i vostri pezzi ottenendo, se va bene, la metà del valore medio dei modelli, alcuni di essi propongono il conto vendita. E in questi casi non si tratta dei soliti conti vendita che si concludono alle calende greche. Professionisti come David e Carole Reitsis di Quality Diecast Toys (QDT) hanno raggiunto una visibilità che permette loro di attirare i maggiori collezionisti del settore. Ricordate che per tutto esiste il compratore giusto, disposto a spendere anche parecchio. Basta trovarlo.

Da un po' di tempo a questa parte, poi, per i pezzi migliori, QDT è anche in grado di gestire in proprio delle vendita nella forma di asta. La commissione che il proprietario deve accollarsi per le vendite su commissione e per le aste è del 22,5%, e spesso questa soluzione si rivela come la migliore, visto che QDT è in grado di spuntare prezzi top per molti dei marchi più conosciuti: se volete vendere Corgi, Dinky anche francesi o Spot-On, andate sul velluto. Di solito i modelli più interessanti partono dopo pochi giorni, in molti casi anche dopo poche ore dalla pubblicazione sul sito. QDT permette ai suoi acquirenti migliori di dilazionare il pagamento di tre-quattro settimane, quindi aspettatevi un po' di ritardo se il vostro modello viene semplicemente "riservato". Il pagamento viene liquidato in genere ai primi del mese successivo alla vendita.
Un'alternativa a QDT può essere il noto sito francese Collectoys (www.collectoys.fr), che organizza soltanto aste, in forma fisica oppure solo on line.

Per modelli di minor prestigio vengono ricavati dei lotti, mentre gli esemplari più rari sono presentati singolarmente. Trattandosi di aste, ci si espone all'alea del momento, ma l'osservazione puntuale dei risultati conferma che quando siamo in presenza di qualcosa di davvero interessante, gli acquirenti importanti non mancano l'appuntamento. Consultate poi le loro condizioni visitando il loro sito. La serietà dei gestori non è in discussione.
Tornando in Inghilterra, un altro stimato commerciante è Phil Silvester di Diecastgems (http://www.diecastgems.com) che di recente ha anche trattato una parte della collezione Edilio Parodi, importatore Dinky Toys in Italia.

La visibilità è inferiore a quella dei compatrioti di QDT e i risultati delle vendite leggermente meno eclatanti.
Da consultare anche Vincent Espinasse, grande collezionista e specialista di modelli obsoleti, che ha un negozio a Parigi, meta di tanti appassionati, e un sito molto semplice ma ben fornito di tante rarità: www.autojauneparis.fr. Per rendervi un'idea del livello di competenza del titolare, basta leggere il gustoso blog, che almeno una volta alla settimana esce con un nuovo thread: http://autojauneblog.fr/ .

Come si può facilmente vedere, siamo lontani anni luce da certe cialtronesche realtà di casa nostra. Personalmente ho visto già molte, troppe collezioni anche di ottimo livello disperdersi per due soldi andando a far contenti speculatori della peggiore specie e collezionisti alla ricerca solo e soltanto dell'occasione a prezzo stracciato. Non ho nulla contro la speculazione, dato che ogni tipo di commercio nasce da un'ottica di questo tipo ma ritengo che già un episodio triste come lo smantellamento di una collezione non meriti di essere reso ancora più sgradevole dalla presenza di tutto un circo di personaggi poco eleganti. Credo o mi illudo che modelli che per lunghi anni sono stati oggetto delle amorevoli cure di una singola persona abbiano diritto a una degna prosecuzione della loro vita grazie a professionisti competenti, finendo poi in mano di collezionisti accorti che li trattino con la necessaria cultura e educazione. Il collezionismo - piaccia o non piaccia - è nato come attività di élite e come tale ritornerà. Si vedono troppi modelli trascinati da una borsa di scambio all'altra, infilati e tolti decine di volte in modo sciatto dalle loro scatoline che perdono la loro consistenza a forza di essere ciancicate da chiunque passi davanti al banco.
Chiudendo queste note, mi tornano in mente - chissà perché - certe considerazioni sul collezionismo e sui collezionisti, fatte di tanto in tanto con alcuni amici, anche prendendo spunto da raccolte diverse da quelle strettamente modellistiche. A proposito: a quando un trattato sulla psicologia del collezionista di automodelli?


1 commento:

  1. Già, e senza andare oltre confine basterebbe farsi ogni tanto un giro a Novegro e guardare come si "distingue" dalla massa lo stand 43e Rue del signor Gianni, un banchetto che attraverso i suoi sempre bellissimi modelli è sempre in grado di attrarre diversi collezionisti, e non certo perché espone centinaia di esemplari a pochi euro... Non nominiamo nemmeno il settore degli "speciali", una branca che purtroppo rientra a stento nei canoni del vero collezionismo (per fortuna che almeno a Natale arrivano Codolo e Madiai a ravvivare la situazione).
    Ti seguo sempre volentieri, David, pur non essendo stato negli ultimi tempi tanto "nel giro".

    riccardo43

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