07 febbraio 2018

Qualche eco degli anni novanta: modelli e Seneca

...perché poi dici fine anni novanta e ti sembra che sia ieri, invece son passati vent'anni. Qualche giorno fa ho trovato in una grande libreria fiorentina un volume scritto dal buon Bruno Libero Boracco, "Automodelli da collezione", edito da Clerico editore di Torino nel 1998. Con un prezzo scontato di € 7,50 (il libro costava all'epoca 42.000 lire) ho deciso di prenderlo, insieme a un Seneca della Zanichelli del 1992. Bene, "Automodelli da collezione" è un tipico prodotto pre-internet. Non si tratta di altro che di un elegante album che contiene belle foto di tre quarti di modellini d'epoca, soprattutto anni cinquanta-sessanta.

Divisi alfabeticamente per marca della vettura riprodotta, i modelli sono accompagnate da succinte didascalie, con qualche annotazione che all'epoca poteva essere abbastanza difficile da procurarsi altrove. C'è di tutto: Dinky, Corgi, la nostra Politoys, ma anche le più rare marche giapponesi Asahi o Diapet, passando per le varie Minialuxe, Norev, Spot On, Tekno e diverse altre. Era un libro che non avevo mai pensato di acquistare, soprattutto perché in questi ultimi anni sono uscite monografie molto valide sui singoli produttori. E poi con Internet, non si trova tutto? Già, il web. Con il rigurgito di foto di roba più o meno decente che i collezionisti scaricano sugli a-social, che bisogno c'è di un album di questo tipo? Nessuna e tutte. E' una questione di estetica, quasi di spirito di contraddizione. Sfogliando il libro tra gli scaffali ho dovuto ammettere che la sua eleganza vent'anni dopo ha ancora molto da dire.

E' un viaggio, seppur corto, nella sobrietà e nella bellezza delle produzioni del passato. Ciò che traspare dai suggestivi blu turchese, verde acqua, giallo crema e rosso carminio è il savoir-faire di un'industria europea e mondiale che per decadi ha saputo lavorare come oggi non si lavora più, affascinando non solo i bambini e i ragazzini ma anche collezionisti adulti. A distanza di vent'anni è il momento di ringraziare l'autore per questa pubblicazione con la quale si possono tranquillamente passare alcune ore di contemplazione off line. E Seneca? Beh, ha completato l'acquisto in libreria, ricordando come mio cugino amasse particolarmente questi volumi pubblicati a Bologna, conservandone diversi con grande cura quando da liceale passava giornate intere a leggere i classici greci o latini. Anche in questo caso, oltre all'interesse dei testi contenuti e all'ottima traduzione, si tratta di un libro che induce alla lentezza; alla lentezza della lettura ma anche alla riflessione, favorita dalle impagabili riflessioni del filosofo che predicava bene e razzolava male ma anche dalla sobrietà e dall'eleganza dell'impaginazione. Vi pare poco?


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