18 febbraio 2018

La passione per i veicoli del Tour ciclistico non è di oggi: un transkit Record di inizio anni ottanta




Modelli da edicola, ma anche resincast, diecast e chi più ne ha più ne metta: l'indigestione cinese non ha risparmiato neanche i pittoreschi veicoli pubblicitari del Tour de France ciclistico, ed è normale. I soggetti del Tour sono gradevoli all'occhio, coloratissimi e estremamente decorativi. Ma c'è chi ha avuto qualche idea brillante anche ai tempi in cui il mondo era offline e la produzione orientale ancora di là da venire. Considero quasi un ritrovamento archeologico questo transkit realizzato dalla Record nei primissimi anni ottanta, che permetteva di trasformare il modello Solido nella Citroen 15-Six sponsorizzata da Suze e Yvette Horner, vista al Tour de France del 1954.

Oltre al foglio di decals e alle dettagliate istruzioni (rigorosamente in francese), la bustina conteneva alcuni pezzi in resina di ottima fattura, compresa la statuetta della suonatrice di fisarmonica. Una rarità all'epoca, e se non ricordo male il TSSK pubblicò l'immagine in bianco e nero della vettura, che appare nel frontespizio del transkit, che in realtà è la copia di una foto a colori, che ho ritrovato in rete.
Il transkit di queste foto è ancora sigillato e costituisce un'interessante testimonianza di un periodo ormai lontano.


Ci si potrebbe interrogare se sia più opportuno tenerlo così com'è senza mai aprirlo, o utilizzarlo su un modello Solido (se ne trovano ancora moltissimi in giro) per dargli finalmente vita, con una riproduzione dotata di molta più anima rispetto a un banale modello da edicola.
Per chi desideri approfondire la storia del marchio Record, il blog ha dedicato a questo glorioso produttore alcuni approfondimenti:


http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2012/12/mrf-la-causa-di-tutto-alle-origini-del.html


http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2013/01/appendice-alla-storia-della-record-i.html

8 commenti:

  1. Con David, scrivemmo diverse pagine che ritengo importanti per la storia del nostro settore. Fu un bel periodo, fecondo e creativo, ricco di idee e spunti. Per chi ne ha voglia, ripercorrere a ritroso le pagine di questo blog può essere divertente.

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    1. Umberto ha saputo dare al blog contributi di assoluto valore. Speriamo di poterlo presto ospitare di nuovo in queste pagine.

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    2. Le pagine scritte per fortuna restano nella memoria, come tante piccole cicatrici. Ognuna ha un significato, leggere e rileggere fa bene al cuore.

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    3. Stavo per dirlo io, che questi contributi resteranno. Dal 2012, anno di nascita del blog, tante cose sono cambiate anche su Internet. Internet stesso è cambiato, ma mai come oggi si sente la necessità di un maggiore ordine e di una più facile reperibilità dei contenuti in rete. Facebook può essere pratico, ma i suoi testi, le foto che ci propone, scorrono via come l'acqua di un fiume. Forse i blog sono ormai datati (per certi versi) ma sicuramente non del tutto superati.

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    4. Anche la carta non è del tutto superata. Io riporterei queste preziose informazioni anche sulla rivista.

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  2. Avendo conservato i TSSK posso forse contribuire a ricostruire i ricordi... sul n. 24 del 1982, pag. 25, non compare l' auto vera, bensì la foto b/n del modellino, direi un Solido, montato con il tk, didascalia: "Record Vintage tk Yvette Hornet".
    Sotto la voce Record special vintage transkits del listino compare, al prezzo di 12.000 £., insieme a una 11cv "Raid Lecot", 5000 £..
    Per entrambe base Solido.
    Personalmente sceglierei un montaggio "d' epoca", pulito e senza fronzoli, ovviamente sulla base per cui nacque.

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    1. Ora ricordo... era la foto del modello. Ho anch'io tutti i TSSK, ma a volte il tempo manca per tirarli fuori e riguardarli. Da giovanissimo collezionista, erano soggetti che mi attiravano davvero poco: il mio entusiasmo si accendeva molto di più per i transkit per la Porsche 917K prodotti da Grand Prix Models (che all'epoca aveva ancora la sede a Radlett) da usare sui Pilen o anche sui vecchi Solido.

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    2. Io invece, avendo qualche anno in più, mi sono "formato" sui cataloghi soprattutto Dinky, Corgi e Matchbox, dove le auto da corsa combattevano (e spesso soccombevano) con vetture stradali, autocarri, trattori, escavatori ecc., dotati di molti movimenti e quindi con grande "play value". Nonostante decenni di Autosprint e di GP in tv i modelli con i numeri li hanno affiancati, ma non sostituiti.

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