22 febbraio 2018

Dinky: alcune considerazioni sulle tendenze di mercato



Questo è un blog politicamente scorretto (lo è sempre stato, dal 2012), e soprattutto è il mio. Esso quindi non necessariamente rispecchia le opinioni di molti collezionisti né si propone di avallarle magari solo perché costituiscono una determinata maggioranza. Spesso mi chiedono - e chiedono anche ad altri - cosa ne pensi delle tendenze del collezionismo dei modelli obsoleti. Non sono un esperto assoluto in questo campo, ma ho molti contatti con altri collezionisti e rivenditori professionali che hanno chiara la situazione attuale. Soprattutto in Italia si tende a confondere un collezionismo serio e preparato con l'indiscriminato accumulo di rottami. Ognuno fa ciò che vuole (e può), ma poi non può sorprendersi se al momento di tirare le somme viene fuori che le decine di modelli affastellati in mercatini e negozietti valgono poco più del peso del metallo di cui sono fatti.
Non si tratta di far la guerra tra fazioni; si tratta piuttosto di capire che quel genere di collezionismo può essere un divertimento e nulla più, spesso accompagnato da una scarsissima conoscenza storica e un altrettanto scarso interesse per le tante questioni tecniche che dovrebbe accompagnare una crescita culturale. Si colleziona anche per conoscere, non solo per il gusto di riempirsi la casa di roba raccattata qua e là. Ebbene, le tendenze: in un contesto di questo tipo, a guadagnarci - che piaccia o no - sono quelli che maneggiano modelli di qualità, rari e certificati. Lasciamo perdere potenziali falsari perché il discorso esulerebbe dal tema del thread. La maggior parte dei collezionisti non acquista per investire, ma fa comunque piacere pensare che ciò che si è speso non andrà bruciato nello spazio di poco tempo.


I risultati delle recenti aste della collezione Parodi sono lì a testimoniare che la qualità paga. Si può portare anche qualche esempio: una Renault 4L Dinky France Junior in verde chiaro (art.100), uno dei modelli meno rari della serie, ha raggiunto le 550 sterline inglesi, quando normalmente si può trovare a 200-300. Una Citroen RTL (art.1404, sempre di Dinky France) ha chiuso a 550 sterline. Fra i Dinky inglesi una Plymouth Fury (n.137) in rosa ha fatto 200 sterline pur essendo in condizioni non perfette, mentre la variante in blu ha raggiunto le 260. Fra i mezzi industriali, un Foden Wagon blu (art.501) ha spuntato 750 sterline e un altro Foden seconda serie in blu e rosa pallido (art.903) è stato aggiudicato a 950. A questo vanno aggiunte le commissioni del 25% a carico dell'acquirente. Troppo? Forse, ma fatto sta che questi modelli si vendono, cambiano di mano abbastanza facilmente, quindi significa che la domanda c'è. Dall'altra parte della barricata c'è chi vuol vendere i propri pezzi ereditati ma non sa come comportarsi. In un thread futuro daremo un po' di dritte in merito.