Da ragazzino mi addormentavo ascoltando il bollettino del mare trasmesso sulle onde medie di Radiodue. Era la trasmissione che seguiva il 3131 Notte, che in quegli anni (1987-88 o giù di lì) era curato da Marco Guzzi e Maurizio Ciampa, che si alternavano. Il bollettino del mare dava una calma e una tranquillità tutte particolari, e sentire nominare il Mare di Sicilia - Canale di Sardegna conciliava il sonno, in tempi in cui la vita era scandita secondo altri ritmi e anche la radio rispecchiava una vita più lenta e forse con molte più sicurezze rispetto a oggi. Voglio parlarvi stavolta non di un modello o di un libro di automobilismo, ma di un volume che assomiglia tanto a quel vecchio bollettino del mare. E' il famoso volume "Navigare lungocosta" di Mauro Mancini, un classico nel suo genere, replicato in vari titoli sulle differenti zone d'Italia, ma il volume numero 1 della collana riguarda il tratto dal golfo della Spezia all'Argentario. Tutta la Toscana marittima, insomma, e nell'aprile 2015 la pubblicazione ha raggiunto la sua diciassettesima edizione (la prima risale nientemeno che al gennaio 1969). Navigare lungocosta è un libro rassicurante, genuino e sanguigno come solo certi autori sanno produrre. "E brutto! E' superato! C'è di meglio".
Quante volte ho sentito dire queste frasi a proposito di questo libro, che continua tranquillo la sua vita nella collana Il tagliamare, fondata dallo stesso Mancini. Non so perché ma vedo bene questo libro nella biblioteca vicino ai due volumi di Ceva e Curami, La meccanizzazione dell'esercito fino al 1943, al Fusi (Alfa Romeo) e al libro di Maurizio Mazzoni, Mitiche moto temerari piloti, sulla storia della Coppa della Consuma motociclistica. Sono libri essenziali. Vecchi nel senso migliore del termine, se vogliamo lacunosi. Ma essenziali. Si quelli che si leggono o si sfogliano le domenica sera, magari con Zona Cesarini di Radiouno sullo sfondo (rieccola la sempiterna radio, nel frattempo mi sono convertito da Radiodue e Radiouno). Volumi rarefatti, un po' schematici, di cui si dice sempre che è uscito qualcosa di più aggiornato ma che continuano a essere consultati quando si tratta di fare qualche ricerca su un determinato argomento. Sono i libri che amo. Passerei ore a ammirare i disegno del porticciolo di Lerici, la veduta di Faro delle Formiche di Grosseto oppure la mappa delle distanze del Giglio dall'Argentario. Sapete cosa?
Questi libri sono come quelle vecchie Norev in plastica o come qualche vecchio kit Airfix. Pensi che il tempo ne abbia avuto ormai definitivamente ragione e invece quando meno te l'aspetti tornano in tutto il loro discreto fascino. Senza volerlo siamo finiti a parlare di modelli.
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