La Mini è indubbiamente uno delle vetture più riprodotte in scala. Ma se numerosissime sono le serie inglesi presenti nei cataloghi dei produttori dalle origini ai nostri giorni, assai più sporadica è stata l'apparizione delle versioni montate dalla Innocenti; come molti sapranno, la Casa italiana iniziò a produrre le Mini in Italia a partire dal 1966, prima con le 850cc, poi con le Cooper 1000 e la giardinetta "T". Successivamente le Cooper adottarono la cilindrata di 1300cc e negli anni successivi la produzione Innocenti seguì nelle grandi linee l'evoluzione dei modelli inglesi. In 1:43 la prima Mini Innocenti, se non vado errato, fu quella di Mebetoys (art. A28), un modello ben fatto, che uscì nel 1968. Nella scala più grande 1:24/1:25 fu poi la Polistil che mise sul mercato un bel modello dell'Innocenti Mini Cooper (art.582). Poco altro fino ai nostri giorni, quando la Cooper Innocenti è stata ripresa in qualche serie da edicola, in scala 1:24. Mancava all'appello una riproduzione moderna in scala 1:43. Ci ha pensato Kess con un modello uscito probabilmente anche prima di quanto previsto, giusto in tempo per le feste.
Un po' di storia
Col materiale disponibile in forma libraria e su Internet, è quasi inutile ripercorrere la storia delle Mini Innocenti. Basterà dire che la Cooper uscì dapprima con la motorizzazione da un litro, per poi essere sostituita dalla 1300. La Export scelta da Kess rappresenta l'ultima versione, di inizio '73, destinata al mercato europeo, caratterizzata da rifiniture ulteriormente migliorate (già in generale le Innocenti Mini erano meglio equipaggiate rispetto alle Mini britanniche). L'ultimissima serie delle Innocenti Cooper fu un lotto di 300 vetture con tetto in vinile, sedili speciali, paraurti neri e alcuni dettagli già visti sulle vetture esportate in Germania (sarebbe un'ulteriore idea per Kess). Ma la Cooper di Kess è la Export tradizionale, quella che siamo abituati a vedere nelle foto dell'epoca, la cui produzione cessò nel gennaio del 1975. Secondo l'ANFIA, l'anno di punta delle Cooper italiane fu il 1974, con 15.620 unità prodotte. Le Cooper Innocenti furono sempre prodotte in combinazione bicolore, con la tinta di base abbinata al tetto bianco, sabbia, beige o nero.
Il modello Kess
Annunciato da tempo, il modello di Kess (resincast) era piuttosto atteso, anche perché colmava una lacuna di decenni. Solo due, per ora, le colorazioni scelte, rosso con tetto nero e "castoro" (un marrone scuro molti anni settanta) con tetto beige. Scelte felici, perché il rosso rappresenta la tradizione, mentre il castoro è uno dei colori tipici di quel periodo. Resterebbero altre belle combinazioni, come prugna con tetto bianco, pesca con tetto nero o aragosta con tetto nero. E se in qualche caso il negozio on line Carmodel si riservava una combinazione esclusiva, per ora sono state diffuse soltanto queste due varianti (in serie limitata a 250 esemplari), distribuite in Italia da Balocco Model. Fin dalle prime uscite Kess ci ha abituato a modelli decisamente ottimi ad altri da dimenticare, anche come forme e proporzioni. Per fortuna la Mini rientra nella prima categoria. A una prima impressione si capisce subito che il modello è azzeccato. Stavolta Kess ha fatto le cose per bene. Per concludere questa introduzione prima di lasciare spazio alle foto, ricordo il numero di catalogo: KE43012030 per la rossa, 031 castoro.
Le proporzioni appaiono rispettate. Il deflettore laterale, che può sembrare un po' "pesante" in foto, nella realtà è molto meno appariscente. |
Forse un po' troppo vistose le resistenze del vetro posteriore. La Mini Cooper Innocenti di Kess è un modello ben riuscito, ricco di particolari. |
Ben montate le cornici dei vetri; il modello si contraddistingue per un'elevata finitura, molto convincenti i gruppi ottici. |
La verniciatura è fine, uniforme e ben data. |
Il portatarga è fotoinciso; da questa prospettiva si apprezza la fedeltà delle proporzioni. |
Molto ben applicati i vetri e le cornici fotoincise. |
Le modanature che corrono lungo il fondo e i parafanghi. |
Si apprezza di nuovo l'ottimo lavoro di verniciatura, liscia, uniforme e ben lucida. |
Il fondino "anonimo", che è fissato alla carrozzeria mediante quattro viti a croce. |
Le due colorazioni disponibili. Un tocco apprezzabile, l'aver applicato sotto ciascuna gomma un adesivo trasparente per evitare reazioni chimiche fra la gomma stessa e la base. |
Inserti grigi su sedili neri, conformemente allo schema richiesto dalla combinazione rosso/nero. |
Le Mini italiane sono un tema affascinante, ancora poco battuto dai produttori in scala. |
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