16 dicembre 2015

Maurizio Mazzoni, Da Saline a Volterra. La corsa del vento e del macigno (per dirla con D'Annunzio)

Lo sfondo della copertina riproduce una celebre
"Veduta di Volterra", opera di Jean-Baptiste Camille Corot (1834)

Esistono libri di grande sostanza che si celano dietro apparenze magari più umili rispetto ad altri prodotti editoriali meglio pubblicizzati. L'associazione "Il paese delle corse" di San Piero a Sieve, alle porte del Mugello, ha già promosso in un recente passato svariate pubblicazioni e eventi ad esse legati. Maurizio Mazzoni, nell'ambito della storiografia motoristica, è una sicurezza. A lui si deve l'unico libro finora esistente sulla Coppa della Consuma (limitatamente alle moto ma con un'interessante sezione sulle auto), a lui si debbono diversi altri bei libri sul motociclismo sportivo ed è recente un volume sulla storia di Giulio e Carlo Masetti, presentato nell'autunno del 2013 presso una scuola di San Piero a Sieve. Ora Mazzoni è uscito con un'altra eccellente ricerca su una cronoscalata che agli appassionati è rimasta nel cuore, le Saline di Volterra.
Maurizio Mazzoni con un esemplare autentico della
Targa Florio in oro, in occasione della presentazione del suo
libro sui Masetti (San Piero a Sieve, novembre 2013).
Persona di cultura e attenta alla storia del territorio, Mazzoni dipinge un quadro completo dalle origini del motorismo di quelle zone, per arrivare alle prime edizioni della gara, senza ignorare i grandi "circuiti" il cui itinerario passava dalla città etrusca. E' apprezzabile la lingua utilizzata in un'opera - come si sarebbe detto un tempo - colta. Il sottotitolo "La corsa del vento e del macigno" è d'ispirazione dannunziana, e non mancano, al momento della definizione del quadro d'insieme, riferimenti all'ambiente sociale e culturale d'inizio XX secolo. Il racconto procede fluido, fino al periodo che gli appassionati forse amano di più, quello a partire dal secondo dopoguerra, quando la "Volterra" automobilistica arrivò a costituire un appuntamento di livello europeo, con i più bei nomi delle cronoscalate impegnati a battere il record assoluto anno dopo anno. Poi l'interruzione e la ripresa con le moto: impagabile il ritratto degli anni settanta motociclistici, ancora a cavallo fra antichità e modernità incipiente.
Saline di Volterra e i suoi protagonisti, come Peter Schetty e la
Ferrari 212E nel 1969.

Col '77 si concluse l'esperienza definita "classica" delle Saline di Volterra, che tornò però alla ribalta negli anni ottanta, prima come manifestazione non competitiva, poi a partire dal 1997, di nuovo come cronoscalata per vetture moderne e storiche. Un'avventura terminata nel 2007, strozzata dalle tante difficoltà burocratiche e diciamo anche "politiche", ma che ha lasciato un ricordo indelebile per il fascino e la validità tecnica del percorso.
...una delle foto che da sola vale il prezzo del biglietto...

Quelli delle moto e i misteriosi anni settanta.
Il libro di Mazzoni completa un'altra lacuna nella letteratura del genere. Curato nella forma, nel testo e nelle statistiche, è un viaggio appassionante attraverso realtà che non esistono più. Impagabili alcune foto, fra cui quella delle vetture nel parco chiuso allineate con ordine di fronte al Palazzo dei Priori nell'edizione 1966. Affascinante, come detto, anche la cavalcata attraverso gli anni settanta motociclistici, di cui Mazzoni è gran conoscitore. Un'epoca per certi versi oscura, nel senso di poco conosciuta, dalla quale riemergono mezzi e personaggi che il tempo rischia di offuscare per sempre.
La ripresa in tempi recenti, ben documentata e integrata nel libro.

Maurizio Mazzoni, Da Saline a Volterra. La corsa del vento e del macigno, Il paese delle corse, Noferini Centro Stampa, Borgo San Lorenzo (FI), 2015, pagg.258, brossura.

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