08 novembre 2015

Focus su: Alfa Romeo Giulietta 2.0 Turbodelta di Laudoracing Model scala 1:18 (LM094)

Turbodelta è un nome che gli alfisti conoscevano fin dal 1979, quando il reparto corse dell'Alfa Romeo aveva messo a punto una versione estrema dell'Alfetta GTV, spinta dal due litri tipo 116.36D da 150 cavalli. Il primato nell'utilizzazione del turbocompressore da parte delle case italiane andava dunque all'Alfa, in un periodo in cui questa tipologia di propulsore sembrava costituire in futuro della mobilità. Alla fine degli anni settanta, a livello di marketing,  anche i costruttori generalisti iniziarono a puntare molto sul "turbo", con la Renault impegnata in Formula 1 già a partire dal 1977.
La Giulietta 2.0 Turbodelta in un'immagine ufficiale dell'epoca.
Nel 1983 l'Alfa Romeo rispolverò la denominazione Turbodelta per una configurazione sportiva della Giulietta, che nelle intenzioni della casa milanese avrebbe dovuto essere impiegata nel Campionato Europeo Turismo; l'arrivo della più moderna 75 bloccò il progetto, ma una serie limitata di Giulietta Turbodelta era già uscita, per la gioia dei collezionisti e degli appassionati delle emozioni forti. La base motoristica era la collaudata unità da 1962cc a 4 cilindri in linea bialbero, che prese la sigla AR01699. Rispetto alla normale 2.0, la Turbodelta poteva contare su una quarantina di cavalli in più, per una potenza dichiarata di 170 cavalli (in realtà erano anche di più), un valore di assoluto rilievo a quell'epoca.
L'inconfondibile triangolo Autodelta posto in coda.
Ovviamente la telaistica e il sistema delle sospensioni avevano ricevuto delle migliorie in funzione della maggiore potenza trasmessa dal motore. Prodotta dal 1983 in una sola colorazione, nero metallizzato, la Giulietta Turbodelta è oggi molto ricercata dai collezionisti ed è la degna antesignana della fortunata serie delle 75. Gli esemplari costruiti della Turbodelta sono contraddistinti dai numeri di telaio a partire da ZAR116A10*00054001. Ufficialmente risultano venduti 361 esemplari fra il 1983 e il 1985 (inclusi 2 preserie ricavati dalla 2.0 standard), ma altri furono smaltiti - secondo l'autorevole parere di Maurizio Tabucchi - tramite alcune concessionarie lombarde anche dopo il 1985, quando ormai la vettura non rivestiva più un interesse sportivo e commerciale per l'Alfa Romeo, impegnata a sviluppare la 75. Secondo altre testimonianze, gli esemplari non sono più di 361 ed esisterebbero una trentina di vetture mai vendute successivamente cannibalizzate per la vendita di ricambi. Sempre secondo alcuni esperti della vettura, il numero di telaio più alto conosciuto della Giulietta Turbodelta sarebbe lo *00054392, ma fra tale cifra e la prima vettura esisterebbero alcuni buchi.

IL MODELLO

Con l'uscita del modello della Giulietta in scala 1:18 (di cui potete leggere la recensione della versione 2.0 standard su questo stesso blog, http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2015/11/focus-su-alfa-romeo-giulietta-20-di.html ), Laudoracing non s'è lasciata sfuggire l'occasione di riprodurre anche la versione Turbodelta, in due configurazioni: con o senza il vistoso adesivo laterale. A questo proposito, sembra che tale fregio non fosse previsto nella produzione ufficiale, ma la presenza di esemplari provvisti dell'adesivo Turbodelta ha consigliato Laudoracing di produrre anche questa variante, seppure in un numero inferiore di esemplari (500 per la configurazione completamente nera, 200 per la versione con adesivo). Per le considerazioni generali valgono ovviamente i commenti fatti nella recensione della 2.0 standard. Possiamo aggiungere - visto che non l'abbiamo fatto nella precedente presentazione - che il livello di verniciatura è di assoluta eccellenza, e il discorso vale per tutta la produzione Laudoracing. Si tratta di un livello di finitura estremamente realistico, mai sopra le righe, che assicura ai modelli un aspetto convincente e "serio".

La Giulietta Turbodelta di Laudoracing è disponibile sia in versione completamente nera (nella foto) sia con il vistoso fascione laterale Turbodelta.

Sulla Giulietta Turbodelta era presente un filetto rosso che percorreva tutta la linea bassa della carrozzeria.

Impeccabile la verniciatura in nero metallizzato.

I cerchi sportivi di foggia specifica, con gli occhielli che rimandano a un'indubbia eredità sportiva.

Come sempre, ottima la pulizia di montaggio.

In coda riconosciamo il caratteristico triangolo biancoblu Autodelta accanto alla scritta Turbo.

Anche da questa angolatura è possibile apprezzare la perfetta verniciatura; la grana della metallizzazione è finissima.

Esteticamente la Turbodelta non si differenziava troppo dalla 2.0 standard, ma in questo caso la calandra era completamente nera e un filetto rosso percorreva la linea dei paraurti e dei fascioni laterali.

La selleria bicolore è specifica: si trattava di tessuto e finta pelle. Correttamente, su questa versione, è stata inserita al centro della consolle, la decal riproducente il manometro della pressione del turbo.

Perfetta e senza sbavature la sistemazione dei vetri. Notare il bel volante Momo, che su questo esemplare riporta il triangolino Autodelta (su altre vetture, sotto lo stemma Alfa Romeo, appare la classica scritta gialla Momo).

Il listello della terza luce sulla portiera posteriore avrebbe forse meritato di essere riprodotto con un pezzetto riportato, ma ci rendiamo perfettamente conto che le logiche di produzione impongono determinati compromessi. .

Realistico l'assetto.

Dai riflessi di luce sulla carrozzeria si può avere idea della bontà della verniciatura su questi modelli.

Azzeccare le linee della Giulietta non è impresa facile (basti pensare all'infelice Neo Scale in 1:43...) ma Laudoracing supera a pieni voti questa prova.

Apprezzabile l'effetto mélange della parte chiara della selleria e la riproduzione della retina posta nel poggiatesta.

Impeccabile la divisione fra colore della carrozzeria e grigio opaco del fascione laterale.

I gruppi ottici sono da sempre un punto forte della produzione Laudoracing.

Gli inglesi la chiamano stance: e la Giulietta Laudoracing di stance ne ha da vendere.

Un'immagine che dimostra la pulizia dell'incollaggio dei cristalli.

Sul fondino è presente una decal che indica l'esatto esemplare di Giulietta Turbodelta riprodotto.




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