22 giugno 2013

Da Le Mans: lo strano caso di Bruno Allinand e dei suoi Solido elaborati

Bruno Allinand con alcune delle sue elaborazioni
su base Solido (si riconoscono Ferrari Daytona, Porsche 911S
e Carrera RS). E tanto per completare il
quadro, qualche kit Starter (e Renaissance). 
Se si esclude il negozio permanente di Manou, al Passage du Commerce in città, nella settimana della 24 Ore è probabilmente è l'ultimo pezzo di fronte alla globalizzazione che avanza: Bruno Allinand, col suo immancabile angolino in fondo a uno dei "garage" sotto la tribuna Michelin, al di là del paddock. Bruno occupa uno spazio presso Angers Miniatures. Umberto Codolo e "Madyero" lo chiamano Tin Tin per il ciuffo e posso scriverlo perché lui lo sa. Cos'ha di particolare quell'angolino nascosto fra pile di Spark, AutoArt e libri che ormai ha anche il maiale? Si nasconde una realtà che forse può sopravvivere solo qui o in altri angoli sperduti della Francia - o forse anche dell'Inghilterra. Allinand ogni anno si prepara per benino in vista della 24 Ore e dal suo paese, Bussac-sur-Charente porta qualcosa di ormai assolutamente insolito: oltre ai kit a ottimo prezzo (20-30 euro), alle decals  e a qualche montato in resina non troppo attraente, ecco apparire grandi vetrine in legno, di quelle piatte, per i tavoli, con la protezione in plexiglas sopra. Protagonisti - udite udite - i vecchi intramontabili e immarcescibili Solido, in versioni mai viste nella produzione normale (soprattutto, anzi quasi esclusivamente Le Mans), montati oggi ma con lo spirito di un tempo, recuperando vecchie ma anche nuove decals. Soprattutto Porsche Carrera RS (alcune delle quali riconvertite in 911 S), Ferrari Daytona Gr4, ma anche Porsche 917, Ferrari 512 M e altra roba simile. Uno si aspetterebbe delle reazioni quanto meno prudenti da parte degli acquirenti. E invece... proposte per la maggior parte a 35 euro (ma si scende a 30 con acquisti multipli), queste macchine vanno a ruba.


Venerdì pomeriggio, e le vetrine erano state già abbondantemente saccheggiate (notare i posti vuoti) e nel giro di un'ora o due sono state vendute quasi tutte le Daytona e le Porsche 911. Sabato mattina, poi, è partita la maggior parte delle Porsche 934. 
Se non l'avessi visto di persona non ci avrei creduto. "Mi preparo qualche settimana prima - spiega Allinand - per portare sempre qualcosa di nuovo, oltre alla 'produzione' già conosciuta. Alcuni modelli li rielaboro, altri mi limito a montarli aggiungendo il minimo indispensabile". Nel giro di un paio di giorni ha fatto fuori almeno 30-35 modelli, oltre ad un cliente che si è portato via un'intera raccolta di vetture accomunate dalla mancata partecipazione alla 24 Ore di Le Mans (test di aprile, qualifiche, qualificati ma non partiti ecc). C'è uno che si è portato via cinque o sei Porsche 934 senza colpo ferire, alla faccia di Spark che proprio in questi giorni ha fatto uscire più o meno clandestinamente il primo modello di quella che sarà verosimilmente una serie infinita. "Eppure gli acquirenti non mancano", commenta Allinand, "può verificare di persona". Il pubblico di questi modelli, certo, non è giovanissimo; spesso è gente che non ha voluto cambiare la rotta della propria collezione e preferisce continuare con i vecchi Solido piuttosto che buttarsi in altre avventure. Il prezzo "c'è", la qualità è più che accettabile e alla fine il colpo d'occhio, quando si allineano 10 o 12 modelli di questo tipo, riporta indietro nel tempo e fa pensare a quando le mostre di modellismo erano piene di macchine come queste, elaborate in casa con quello che c'era a disposizione.
Un bel "plateau" con alcune stranezze, fra cui molte mancate partecipazioni: venduto in blocco, già prenotato prima della gara. 
E non c'è solo il fascino retrò, sarebbe troppo poco: in realtà questi sono ancora modelli capaci di fare la loro figura. "Non voglio certo sostituirmi a Spark", osserva Allinand, "ma solo proporre un'alternativ più semplice e meno cara". Intento chiarissimo e peraltro premiato dai risultati. "Faccio queste cose da una vita: quando esisteva ancora Solido mi facevo dare scocche grezze e pezzi vari. Erano molto disponibili con i commercianti, e loro stessi, all'interno dell'azienda, avevano alcuni modellisti che realizzavano serie limitate ad hoc, molte delle quali sono poco note. Ancora oggi non ho grossi problemi di approvvigionamento, visto che alcuni dei modelli più famosi sono stati riprodotti in centinaia di migliaia di pezzi, sotto il marchio Solido, ma anche Verem, Sport Cars e così via".
Dal fondo dell'angolino: la gente passa e molti comprano. Certo, non è un tipo di pubblico giovanissimo e forse il sottoscritto rappresenta l'età di discrimine fra l'interesse e il disinteresse per questo genere di modelli. Ma ci sono diverse eccezioni...

2 commenti:

  1. bellissima la bmw m1 di andy worloh.

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  2. E' sempre un piacere salutare Bruno, quanti biscottini di Prato e vin santo, abbiamo pucciato, in quell'angolo di negozio, insieme a Etienne, Anger e compagnia cantante.
    Madyero

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