02 febbraio 2020

Ad Automotoretrò un premio a Fulvio Maria Ballabio per i suoi cinquant'anni nell'automobilismo sportivo.

Una vita per i motori, come pilota e costruttore. Questa in due parole potrebbe essere la biografia di Fulvio Maria Ballabio, che riceve ad Automotoretrò un premio per i suoi 50 anni spesi nel mondo dei motori. Di tutti i tipi: kart, moto, auto, motoscafi Off-Shore; tanto da diventare pilota professionista e poi costruttore di una delle prime vetture GT stradali al mondo in fibra di carbonio: la Montecarlo Automobile Centenaire nel 1989. Per questo in occasione del salone piemontese si assegna un riconoscimento anche a Guglielmo Bellasi, quale produttore della scocca della Montecarlo Centenaire.




Fulvio Maria Ballabio - classe 1954 - nasce a Milano, ma da quasi 40 vive e lavora nel Principato di Monaco dove svolge anche attività diplomatiche, tanto da essere considerato italo-monegasco e soprannominato ”il Console volante”.

La sua carriera inizia nel 1970 nel motocross, con numerose vittorie nelle categorie formative in sella a varie marche tra cui Ancillotti, CZ, Gerosa, KTM e altre ancora, ma quella alla quale resta più legato è senza dubbio  la milanese Moto Mazzilli,  con cui partecipa anche a prestigiose gare di regolarità come la mitica “Valli Bergamasche”.
Dopo le fondamentali esperienze con i kart, raggiunta l’età per la patente, il fascino delle quattro ruote si fa sempre più forte e Ballabio debutta nei rally, inizialmente come navigatore,  poi mettendosi direttamente al volante con discreti risultati. Arriva a guidare una Skoda ufficiale e una Ferrari 308 Gr.4 al Rally di Monza del 1983.

Dai rally, il passaggio alle monoposto è presto fatto, seguendo tutta la classica trafila di quei tempi: dalla  piccola Formula Monza, alla Formula Ford, poi via via in F.2000 e F.3, dove arrivano i primi successi in ambito nazionale, come la vittoria a Monza. E’ la pista la vera passione di Ballabio, e la sua crescita professionale continua con il passaggio nel Campionato Europeo di F.2 nel 1983 con Merzario e AGS, con la quale entra più volte in zona punti. Risultati che creano la possibilità di firmare un contratto per correre in F.1 nel 1984 con la Spirit-Hart in coppia con Emerson Fittipaldi.

Gareggia nel Turismo in Argentina e debutta nelle corse Endurance con Sauber in Giappone. Corre anche con  vetture Alba e continua la sua carriera negli USA, in IMSA, nel team Momo di Giampiero Moretti. Nelle gare di durata passa presto alla guida della Porsche 956, con la quale nel 1986 è quinto alla 24 Ore di Le Mans, per non citare gli altri piazzamenti prestigiosi come il quarto posto nella 1000 Km del Nürburgring. Il suo amore per l’Endurance e le vetture Sport Prototipo è molto forte, tanto da continuare a correre in diverse situazioni negli anni successivi, fino ad arrivare al ritorno a tempo pieno nel 1995 e ’96, cui fanno seguito successivi impegni con Centenari, Courage e Osella.  A Le Mans partecipa non solo come pilota, ma anche come costruttore, quando nel 1993 prova a schierare la MIG derivata dalla Montecarlo Centenaire, con motore realizzato da Carlo Chiti. 

Il 1985 e il 1986 sono anche gli anni della Formula 3000, dove Ballabio porta per la prima volta in pista a Imola la Montecarlo GP01, mentre il triennio successivo dall’87 al ’90 lo vede impegnato nel Campionato CART di F.Indy. Inoltre, con la sua Lola si afferma in una sfida contro le F.1 al Motorshow di Bologna!
Oltre all’asfalto c’è però lo sterrato e nel 1986 Ballabio partecipa alla Parigi-Dakar. Cosa manca? Il mare. Infatti il mondo della valocità per Fulvio Maria Ballabio non conosce confini e superfici. Una parte importante della sua carriera lo vede cimentarsi nell’off-shore, dove si consacra campione del Mondiale IPA a Key West nel 1987 dopo aver vinto ben 9 gare su 12 arrivi. Due Viareggio-Bastia-Viareggio e altri successi a Montecarlo, St.Tropez, Guernsey, Portofino, anche con barche della marca da lui fondata. Il legame con il mondo della nautica ha portato infatti alla nascita di Montecarlo Marine, brand attivo nel settore degli yacht.

Successivamente Ballabio si è anche cimentato nell’organizzazione di eventi motoristici. Tra di essi, nei primi anni novanta  ha organizzato e anche vinto la  World Cup di kart (250cc) riservata a campioni della F.1 e F.Indy, davanti ai colleghi Fangio, Merzario, Rebaque, Forini, Keegan, Amati e altri ancora.

Le automobili GT restano però la vera passione e Ballabio ha avuto la possibilità di coronare un sogno, quello di costruire una gran turismo stradale monegasca. Tra i tanti impegni agonistici, nel 1989 si trova il tempo per presentare la Centenaire,  realizzata dalla Montecarlo Automobile, la prima casa automobilistica monegasca da lui stesso fondata. La vettura viene progettata con la collaborazione di Carlo Chiti e Guglielmo Bellasi, che realizza la scocca in carbonio. Proprio l’uso del carbonio e dei materiali compositi, da trentacinque anni a questa parte sempre lavorati dai partner Guglielmo e Roberto Bellasi, contraddistinguono i modelli MCA.


Questa attività di costruttore di nicchia, producendo esemplari in serie limitata, continua ancora oggi. Lo scorso anno ha visto la luce la Tecno Nanni Galli V8 Ecoracing a GPL, dedicata al pilota più legato alla casa bolognese, scomparso di recente. Una GT moderna, da corsa e stradale,  sempre realizzata in carbonio, spinta da un motore Alfa Romeo V8 4.7 da 503 CV di derivazione Maserati con alimentazione monofuel a GPL. Il glorioso marchio Tecno ha infatti stretto un rapporto di collaborazione con Montecarlo Automobile per la produzione di supercar a energie alternative, con l’obiettivo di arrivare a zero emissioni.
Montecarlo Automobile sta invece lavorando direttamente alla produzione della una nuova Centenaire del terzo millennio,  una hypercar con motore Alfa Romeo V8 che vedrà la luce nei prossimi mesi, grazie anche a nuove collaborazioni internazionali.

Ballabio da anni corre e collauda i vari sistemi per ridurre l’inquinamento da Co2, lavorando sui diversi tipi di alimentazione anche nel motorsport, tanto da arrivare a realizzare la MCA Quadrifuel e portare alla vittoria l’Alfa Romeo Giulietta negli Ecorally.

In realtà non sono molti i piloti così poliedrici, capaci di passare da una categoria all’altra e da una disciplina all’altra, con esperienze tanto diverse ed importanti in competizioni in tutto il mondo, tra Europa, Americhe, Caraibi, Asia. Pochi hanno saputo cimentarsi nel doppio ruolo di piloti e costruttori e di presentarsi anche a Le Mans in queste vesti.
Nella sua lunga avventura con i motori, Ballabio ha vinto nella sua Monza in Formula 3, in motonautica nella sua Montecarlo, a Bogotà, dove era console, in kart ed Endurance. Ora, anche se ha ridotto sensibilmente i propri impegni, è comunque un pilota sempre in attività.

Il 65enne Fulvio Maria Ballabio oggi vive a Monaco e, dopo il primogenito David di 10 anni, ha avuto il secondo figlio Josef-Milan dalla moglie Desa. Si dichiara felice delle sua carriera, ma ancor di più della sua famiglia.

In futuro continuerà ad occuparsi di energie alternative, con una Monte Carlo Automobile Ecologica da 1100 HP, abbinata magari una Montecarlo City.

A Torino, il premio alla carriera in occasione di Automotoretrò, dove Montecarlo Automobile ha un proprio stand, gli è stato consegnato dall’attore Remo Girone, che ha interpretato Enzo Ferrari nel film “Le Mans ‘66”. 

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