01 agosto 2016

Ferrari 512S 24h Daytona 1970 Madyero. Parte 1: le vetture ufficiali n.26/27/28

Vaccarella e Giunti pilotarono a Daytona la
vettura numero 26. Si ritirarono per incidente.

Nei giorni scorsi avevamo promesso un approfondimento sulla Ferrari 512 S Coupé prototipata da Madyero e commercializzata da MG Model. Di Madyero come creatore di modelli non c'è bisogno di dire molto, gli appassionati ne conoscono già bene la scrupolosità e la precisione a tutti i livelli. Con già all'attivo la versione Spyder della 512S (che verrà presto ulteriormente aggiornata e migliorata), Madyero ha terminato da poco la configurazione Coupé; si è trattato di un lavoro di estrema finezza, visto che a differenza della maggior parte dei suoi colleghi, il modellista fiorentino non si accontenta di clonare una base già esistente facendoci al massimo due o tre modifiche.
Le tre Ferrari 512S Coupé ufficiali schierate alla 24
Ore di Daytona del 1970. Il modello è disponibile solo montato.

Qui il lavoro è radicale e ha riguardato tutta quanta la vettura, i suoi equilibri, le misure e le proporzioni. Ne è uscita probabilmente la migliore 512S Coupé mai prodotta, e dire che la concorrenza non manca. Le versioni per ora disponibili sono quelle della 24 Ore di Daytona 1970, gara del debutto della 512S, e una bella serie di modelli che riproducono la vettura così come venne presentata alla commissione tecnica della Federazione Internazionale nei giorni dell'omologazione, ossia ancora priva delle numerose appendici aerodinamiche necessarie a migliorare il comportamento in pista. Ma torniamo alla serie delle auto di Daytona; questa che vi presentiamo è un'edizione un po' particolare, realizzata per il sottoscritto, ma la qualità della produzione ufficiale MG Model è la stessa. In questa prima parte presentiamo le tre auto ufficiali: la n.26 (telaio 1028, Vaccarella/Giunti), la n.27 (telaio 1004 Ickx/Schetty) e la 28 (telaio 1026), forse la più famosa, giunta terza assoluta con Andretti e Merzario.

Nota: la parte 2 di questo speciale Ferrari 512S Madyero è visibile a questo link.
La parte 3 è visibile a questo link.
La ricerca del dettaglio storicamente esatto è testimoniata anche
dalle fasce bianche sullo specchio di coda, aggiunte per
distinguere le tre vetture in corsa.

Anche grazie alla recente uscita del fascicolo numero 05 della serie Joe Honda Sportscar Spectacles by Hiro, Madiai ha potuto accedere a una vasta documentazione che ha permesso la realizzazione di tanti dettagli fino a oggi trascurati dagli altri produttori.
Le forme e le proporzioni sono decisamente azzeccate.

Grande finezza per le griglie in fotoincisione. Anche la cupolina
è stata studiata e disegnata con cura.

Validissima la verniciatura e come sempre il livello di montaggio
teme pochi confronti in questa fascia di prezzo.

I vetri laterali si adattano perfettamente alla battuta della carrozzeria.
Molto belli i cerchi, di produzione Remember.

La meccanica è parzialmente visibile e ve la mostreremo meglio
nelle prossime recensioni dedicate al resto delle 512S schierate
a Daytona.

Ottima precisione nel ritaglio e nell'incollatura delle parti
trasparenti dei gruppi ottici anteriori.

La 512S prototipata da Madyero è a nostro avviso la
migliore mai prodotta. Se volete una 512S Coupé veramente
valida, non avete bisogno di cercare oltre.

Molto ben applicata la decal del contorno vetro e anche quella
che simula il piccolo deflettore quadrato.

Un sapiente ed equilibrato uso delle fotoincisioni rende
questo modello particolarmente realistico e equilibrato.

I gruppi ottici posteriori sono incollati su una base fotoincisa.

In ogni modello è possibile trovare decals di vario colore con le quali
è possibile ottenere le varie protezioni di scotch aggiunte per la gara.
Al collezionista la scelta, in base ai propri gusti personali.

La precisione della decorazione è stata resa possibile grazie
alle molte foto uscite in questi ultimi anni.

Già a Daytona la 512S presentava numerose appendici aerodinamiche.

Le tre vetture iscritte dalla SEFAC a Daytona 1970: la ricerca del
particolare esatto ha preso molto del lavoro, ma i risultati sono evidenti.

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