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Le impronte delle mani e dei piedi dei vincitori della 24 Ore di Le Mans, disseminate dappertutto nel centro della città. Qui è Paul Frère, vincitore nel 1960. |
Approdo ieri a Le Mans. Un arrivo molto più rilassato rispetto alla 24 Ore di giugno, per la Classic è tutto molto più calmo e vivibile. La Classic coincide tra l'altro con tutta una serie di manifestazioni che si tengono in città fino a settembre, come le "Nuits des chimères", con concerti nella cattedrale e la proiezione molto suggestiva di immagini sulle superfici della cattedrale stessa e sulle mura dell'antico castello. Le Mans è un posto culturale dove le manifestazioni in circuito si sono integrate perfettamente con l'attività non sportiva. Del resto siamo in uno dei dipartimenti dei Paesi della Loira, che tengono molto alla qualità dell'offerta turistica. Ieri poi la città ha vissuto momenti di esaltazione con la vittoria della nazionale sulla Germania nella semifinale dell'Europeo di calcio. Dopo il fischio dell'arbitro che ha sancito il risultato di 2-0 caroselli di vetture si sono riversati per le strade di Le Mans, in un clima più "mediterraneo" che nordeuropeo. Qui tutti pensano che sia ormai fatta e che la finale col Portogallo sia poco più di una formalità. E come sempre quando c'è qualcosa d'importante sul circuito, la gente si siede ai bistrot e alle pizzerie lungo la strada di Arnage a guardar passare auto di ogni tipo.
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Fa notte tardi e la gente si mette lungo la strada principale di Arnage a veder passare auto di ogni tipo. |
La Le Mans Classic offre qualcosa di unico: autentiche rarità, di tutte le epoche, di tutte le versioni, di tutti i colori. Vetture che normalmente si vedono nello spazio di una mezza vita, qui si vedono di mezz'ora in mezz'ora, magari di ogni colore e in ogni configurazione. Le Mans Classic è la versione a cielo aperto di Rétromobile.
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La Nuit des Chimères e della Francia in finale nell'europeo di calcio 2016. |
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