01 settembre 2013

Conoscere meglio la Porsche 911 S Targa di GT-Spirit (scala 1:18)

La notizia non è ormai più recentissima: sulla scia di OttOmobile è nato un altro marchio, GT-Spirit, in tutto e per tutto analogo al primo come tecniche di costruzione e concezione, ma che si pone come obiettivo - lo dice il nome stesso - la riproduzione di vetture GT di prestigio, laddove OttOmobile ha puntato tutto sulle vetture "normali", anche se presentate spesso nelle loro varianti sportive. I primi due modelli di GT-Spirit sono la Porsche 911 S Targa e la 944 S2 Cabriolet. In questa sede vi illustreremo la 911 S Targa in scala 1:18, ma prossimamente vi saranno anche novità in 1:12, com'è accaduto anche on OttOmobile. GT-Spirit presenterà via via le proprie novità nella serie standard e nella serie "Club", dedicata agli iscritti nel sito (www.gts-models.com) che proporrà colori diversi e una base in legno, una novità in questo campo. Nella serie standard la 911 S è stata prodotta in un bel verde scuro, mentre la Club è disponibile in un color mostarda, entrambi colori molto rappresentativi del periodo di fine anni sessanta - inizio anni settanta. Come abbiamo detto, la concezione costruttiva è del tutto analoga alla produzione OttOmobile: modelli chiusi, il cui prototipo è stato realizzato al computer scansionando la vettura di origine (sul sito di GT Spirit trovate alcune interessanti annotazioni sui processi di progettazione, sviluppo e produzione). La concezione è semplice ma questo non significa assolutamente che i modelli siano poco riusciti, anzi: il dettaglio è assolutamente convincente e siamo in presenza di un prodotto che - per chi riesce a superare la mancanza di parti apribili - rivaleggia e supera tranquillamente i tradizionali diecast in zamac. Se poi il primo modello di una gamma di questo tipo è l'intramontabile e leggendaria 911, capiamo l'interesse che questo tipo di prodotto possa suscitare fra gli appassionati. Anche in questo caso, GT-Spirit effettua vendita diretta, ma il prezzo è praticamente doppio rispetto agli OttOmobile: 99 euro. Come mai? Effetti delle royalties delle case madri? Difficile dare una risposta convincente in assenza di altri elementi. Sul sito di GT-Spirit esiste comunque anche una pagina dedicata ai distributori (nessuno italiano), segno quindi che la vendita si svolge attraverso molteplici canali.

La vettura

Inutile spendere troppe parole sulla 911, chi è arrivato su questo sito sa benissimo di cosa stiamo parlando. Basterà dire che la configurazione Targa della "S", entrò in listino nel 1967, esattamente come la coupé, mentre la 911 standard era disponibile già '64. La 911 Targa (standard, non S) era stata invece presentata al Salone di Francoforte del 1965. Rispetto alla 911 normale, le versioni S disponevano di un motore più potente (da 130 a 160 cv) grazie a un nuovo albero a camme, a valvole più grosse, ad un rapporto di compressione modificato e all'adozione dei carburatori Weber 40 IDS. Esteticamente le "S" si differenziavano dal modello base per l'assenza dei rostri ai paraurti.

Lasciamo ora la parola alle immagini del modello GT-Spirit, che è stato riprodotto nella configurazione completamente aperta, senza tettuccio in plastica e senza lunotto posteriore. Una versione plein-air, molto affascinante, che speriamo aprirà una lunga serie di Porsche 911 in scala 1:18.

La 911 S di GT-Spirit in un bel colore verde scuro. La verniciatura è assolutamente perfetta e realistica: fine, brillante, praticamente senza la minima sbavatura. 

La 911 S è stata riprodotta senza lunotto posteriore e con i vetri laterali abbassati. 

Perfette le proporzioni: ormai sono finiti i tempi dei modelli fuori scala. 

L'assenza dei rostri ai paraurti differenziava la 911 S dalla 911. Molto belli i gruppi ottici posteriori, in plastica trasparente col contorno cromato. 

I cerchi Fuchs contraddistinguono la "S". Notare la riproduzione della valvola di gonfiaggio. GT-Spirit ha proprio pensato a tutto. 

All'interno sono riprodotti con grande effetto i tessuti moquette sul lunotto...

...e anche nella parte inferiore della scocca. La plancia e il cruscotto sono dei piccoli capolavori. Notare, fra l'altro, l'indicazione delle marce tampografata sul pomello del cambio, la precisione della grafica dei vari quadranti e la decorazione delle parti in plastica. Difficile davvero pretendere qualcosa di più. 

Ancora un particolare del posto guida, che merita una menzione speciale. 

Abbondano i particolari in plastica cromata; qui vediamo un primo piano della maniglia, riprodotta con buon realismo. Ottimo anche l'effetto satinato del rollbar. 

Le varie tonalità di nero e i suoi diversi gradi di lucentezza contribuiscono al realismo d'insieme. 

I gruppi ottici anteriori, sui quali c'è ben poco da dire. La differenza fra la vettura vera e la riproduzione in scala è davvero minima. 

Anche da angoli "strani" il modello non perde il proprio realismo, segno che la progettazione e la definizione delle proporzioni ha seguito una strada corretta. 

L'obiettivo di GT-Spirit, come del resto quello di OttOmobile, è privilegiare l'aspetto del modello rinunciando alle aperture, molto più costose e, comunque la si metta, meno realistiche. Il fatto che una riproduzione in 1:18 debba essere per forza apribile è un luogo comune che per fortuna sta pian piano lasciando il posto ad una valutazione più matura.  

Accettabili i tergi in plastica, che "riposano" a destra, come su tutte le 911 della primissima produzione. A partire dalla "serie A" del 1968 i tergi delle vetture a guida a destra furono bloccati a sinistra ed ebbero i bracci nero opaco. Nessun difetto evidente di verniciatura, in cinque strati: due di primer, due di colore e uno di trasparente

Molto preciso il deflettore col relativo vetrino. Anche da questa foto si apprezza la verniciatura fine e uniforme, una delle caratteristiche più convincenti di questa Porsche 911 S di GT-Spirit. 

Targa di Stoccarda quasi obbligatoria!

Una vista che rende l'idea dell'armonia d'insieme. 

La griglia posteriore, di buona fattura con le lettere "911 S" in leggero rilievo...

...così come la larga scritta Porsche, poco più sotto.


Anche la targa è riprodotta con un realismo davvero ammirevole: lo stemma della città (in basso) e il bollino verde hanno tutte le loro piccole scritte, sezioni e decorazioni come sulla vera. Perfetto il font di lettere e numeri. 

Difficile staccare lo sguardo dall'abitacolo. 

Anche se non vengono utilizzate fotoincisioni o altri tipi di "effetti speciali", il realismo è ottimo, a conferma che miscelando sapientemente elementi anche semplici si possono ottenere risultati di tutto rispetto. 

Non abbiamo ancora parlato del battistrada delle gomme, ed eccovene una vista abbastanza chiara. Direi nulla da eccepire, né sulla larghezza né sulle altre misure della gomma. Sul fondino è riprodotta piuttosto sommariamente la meccanica e ciascun esemplare reca la targhetta col proprio numero di serie. 

I modelli si presentano in questa accattivante scatola rossa, all'interno della quale troviamo due elementi di polistirolo che si sovrappongono. Esiste poi una seconda scatola esterna di protezione in cartone marrone.  

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