08 agosto 2013

Spark e la macchina del tempo: storia (molto soggettiva) di una Golf e di una BMW 2002

I modelli ci piacciono perché hanno un potere evocativo. Sono una specie di macchina del tempo. Evocano sia le auto vere, quelle che magari abbiamo visto da piccoli e che tanto ci hanno affascinato, sia - a sua volta - i modelli che in un lontano passato abbiamo magari desiderato o posseduto e che sono stati la miccia che ha dato fuoco a una passione destinata a non tramontare mai. A questo secondo caso, non meno importante del primo, fanno ugualmente capo centinaia di storie che i collezionisti potrebbero raccontare. Storie all'apparenza molto diverse, ma che tutto sommato percorrono le stesse strade della memoria, delle emozioni. Nella vicenda personale di ogni collezionista c'è l'incontro con un modello o più modelli che sono rimasti scolpiti per sempre nella memoria. Perdoneranno i lettori se stavolta questo breve commento avrà una connotazione esageratamente autoreferenziale ma - come ho detto - i percorsi tendono ad assomigliarsi nei loro meccanismi più basilari.
E c'è chi sa sfruttare al meglio tali suggestioni legate al passato, ben sapendo che ogni generazione ha i propri simboli. Molti della mia generazione provano delle emozioni particolari alla vista delle Gruppo 5 o anche delle Gruppo 2 del DRM o dell'Euroturismo. Non a caso le radici sono da ricercarsi nelle prime elaborazioni dei Solido, nella ricerca in altri paesi degli introvabili modelli francesi allorché l'importazione in Italia era stata sospesa (ricordo ancora la gioia per aver scovato in Svizzera, nell'estate del 1981, la VW Scirocco Gr.2 o la Porsche 935). Dicevo della particolare dote di certi produttori di saper cavalcare le suggestioni di una o più generazioni di collezionisti. In questo, Spark è maestra e in particolar modo sono esperti i vari importatori nazionali (principalmente francese, tedesco e mettiamoci pure quello belga), che dimostrano di conoscere alla perfezione ciò che il mercato degli appassionati domanda. Spesso, però, "colpiscono" bene anche fuori dal loro confine, complice tutta una serie di percorsi più o meno sotterranei che accomunano tanti di noi. Che dire, ci sono delle vere e proprie "icone" alla vista delle quali scatta un meccanismo, legato appunto non sempre all'auto vera ma anche alle emozioni che la storia di quella vettura nel modellismo ci ha trasmesso in anni ormai passati. Un déclic, come lo chiamerebbero i francesi. E il doppio déclic è scattato, ad esempio, guardando su un sito di vendite, le ultime uscite degli Spark dell'importatore tedesco. La Golf Gti Gr.2 Kamei, chi non se la ricorda? Una vettura forse non famosissima, ma resa indelebile nella memoria dai cataloghi Tamiya che il sottoscritto sfogliava fino a consumarli durante le vacanze estive. Bastano pochi tratti, quei due fari tondi, quei parafanghi allargati e le bande rosse-arancioni-gialle affiancate a ricostruire nella memoria l'immagine di quella macchina. Un'operazione nostalgia, non si sa quanto consapevole psicologicamente, ma di una rara efficacia, ed è ciò che conta per chi deve vendere 400 o 500 esemplari di un modello.
Oggi e trent'anni fa: la Golf Gr.2 Kamei, impossibile dimenticarla. Spark e un vecchio catalogo Tamiya. 
La Golf Kamei è "il" Gruppo 2, è il passato, è la magia dei colori. E' il vecchio kit Tamiya che ritorna da un passato pronto a raccontare di giornate così diverse da quelle di oggi.
La BMW 2002 Europa Moebel, così teutonica e severa. Un mio amico diceva che le BMW degli anni settanta hanno lo sguardo drammatico. La BMW 2002 Gr.2 lo ha. Un'altra immagine, stavolta legata alle scatole bianche dei vecchi kit Minichamps: da un lato la Escort Castrol, dall'altro la 2002 Europa Moebel, con quel numero di gara alto (201) che faceva tanto turismo e DRM. Anche nei nostri campionati turismo le auto avevano i numeri alti, che mi sono sempre piaciuti. E qui un altro "centro" di Spark, una freccia che va dritto al cuore per chi quella macchina se la sognava anche di giorno e ne disegnava instancabilmente le intricate strisce angolose nei quaderni di scuola. Europa Moebel.
Europa Moebel: ancora una volta passato e presente. 
Esiste ancora, se volete dare un'occhiata hanno sempre il vecchio logo molto anni settanta con le lettere E ed M squadrate: http://europa-moebel.de/europa-moebel-collection/home. Un'ultima annotazione. La Golf Kamei e la 2002 Gr.2 erano già state riprese nel catalogo Scala43. Molto ricercate, spesso su Ebay raggiungevano cifre ragguardevoli. E oggi? Ma questo è un altro discorso.

6 commenti:

  1. A dir la verita' la 2002 nella versione EUROPAMOBEL come altre che SPARK
    produrra' erano impegnate nella II divisione del DRM e si trattava quindi di
    vetture del GR.5,le 2002 GR.2 avevano i passaruota bombati stile WV GOLF.
    Solo negli anni successivi come accade per la GOLF le vetture GR.2 vennero
    schierate nel DRM perlopiu' per rimpolpare gli schieramenti.
    By Marcoparra

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    1. Errato, perché nel 1974 in Gruppo 5 c'erano i prototipi, che diventarono gruppo 6 dal 1976, quando in Gruppo 5 confluirono le Silhouette.

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    2. I Gruppi 5 vennero ammessi nel DRM a partire dal 1977. Fino a quel momento le vetture impiegate nel DRM erano appunto Gruppi 2 e Gruppi 4.

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    3. Come mai allora nel 1973 le famose MIRAGE GULF prototipo erano addirittura iscritte come delle GR.8?
      Comunque hai ragione le silhouette cominciarono ad essere ammesse a partire dal 1976,cio' non toglie
      che in queste BMW i primi rudimenti delle future GR.5 cominciavano a vedersi.

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    4. Gr8 era una sigla che non aveva a che vedere col gruppo di appartenenza.

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  2. Aggiungerei una postilla abbastanza specialistica: la BMW 2002 Europa Mobel ha i parafanghi che "sembrano" quelli di un Gruppo 5 (che - ripeto - nel 1974 era tutt'altra cosa) perché il cosiddetto gruppo 2/70, ossia il regolamento che andò in vigore nel 1970 permetteva più ampie modifiche, ristrette poi negli anni post-1975, allorché le Gruppo 2 dovettero adattarsi ai codolini giusto intorno alle ruote e ad altre limitazioni.

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