15 agosto 2013

Fiat Uno 70 Trofeo Rally San Marino 1986 Piero Liatti di Matimodel

Annunciata da parecchio tempo, esce finalmente in questo periodo la Fiat Uno 70 Trofeo di Matimodel. Questa versione, relativa al Rally San Marino 1986, è disponibile solo montata in 50 esemplari numerati ed è il primo pezzo della collezione dedicata a Piero Liatti, di cui il marchio Matimodel intende ripercorrere la carriera attraverso una quindicina di modelli. Di Matimodel il blog aveva già parlato alla fine dello scorso gennaio (leggere qui ), annunciando anche la Piero Liatti Collection.

Un po' di storia
Elaborata nel corso dell'inverno 1984/1985, la Fiat Uno 70 Trofeo era destinata a sostituire la gloriosa A112 nel monomarca di casa Fiat. Come motorizzazione si scelse la versione più potente disponibile in quel momento nella gamma Uno, ossia il 1301cc da 70 cavalli. Dello sviluppo del kit di adattamento, piuttosto semplice ed essenziale, si occupò ovviamente l'Abarth, seguendo la falsariga di una preparazione stile Gruppo N. La vettura che ne uscì era un prodotto economico e attraente per i giovani rallysti, ma fece subito rimpiangere la più agile e scattante A112. Il primo vincitore del trofeo Uno, nel 1985, fu Alex Fiorio, appena 19enne; seguì nel 1986 la vittoria di Piero Liatti. Nel 1987 il trofeo si sdoppiò, lasciando progressivamente in posto alla nuova Uno Turbo, di cui Fiat Abarth aveva realizzato anche una versione Gruppo A. Nel 1987, Piergiorgio Deila fu il vincitore fra le "70", mentre fra le Turbo la spuntò Alessandro Musso. Leggendo le classifiche dei piloti che calcarono le scene del Trofeo Uno di quegli anni troviamo nomi destinati ad un successo internazionale nella disciplina dei rally, da Longhi a Dallavilla, da Andreucci a Navarra. A partire dalla stagione 1993 il Gruppo Fiat decise di puntare sulla nuova city car, la Cinquecento nella versione da 900cc equipaggiata con apposito kit.

Il modello
La Uno 70 Trofeo di Matimodel, distribuita da Mini Miniera, è presentata senza una scatola o una protezione esterna in cartone ma montata su un'ampia base quadrata in plastica e teca in plexiglas. La prima cosa che salta all'occhio è il grande autografo originale di Piero Liatti, che rende l'edizione senz'altro esclusiva e interessante anche dal punto di vista storico. Ogni cofanetto ha la sua numerazione specifica, come vedrete dalle foto. Ho letto su alcuni forum delle critiche sul livello di montaggio di questa serie e anche della Uno Turbo Totip di cui mi occuperò presto su questo stesso blog in un articolo separato. Queste critiche non sono del tutto ingiustificate, specie se si pensa al prezzo elevato di vendita (Carmodel, che pure ha sempre prezzi competitivi, aveva posto in vendita questo modello a quasi 235 euro, riuscendo peraltro a venderne un esemplare dopo pochi giorni). Il livello di montaggio in realtà non è assolutamente dei peggiori, anzi: su Internet sono circolate foto molto ingrandite di questo modello, nelle quali si evidenziano in modo impietoso alcuni difetti, che - è bene dirlo - ci sono ma che dal vivo danno molto meno fastidio. A questo punto, come direbbe qualcuno, torniamo alle gallery:

Il grande autografo fatto col pennarello argento di Piero Liatti contraddistingue questa edizione speciale della Fiat Uno Turbo 70 "Trofeo" di Matimodel. 

Il modello è in resina con molti particolari anche di un certo pregio. 

Corretta la posa delle decals, che sono state messe sotto un trasparente non troppo spesso né brillante, a tutto vantaggio del risultato finale. 

Gli interni sono ben dettagliati, con tutte le caratteristiche specifiche alla versione Trofeo della Fiat Uno: sedili anatomici con cinture Sabelt, roll bar, ruota di scorta montata al posto del divano posteriore. 

La Uno 70 Trofeo di Matimodel resta un modello importante in ogni collezione dedicata all'attività del Gruppo Fiat nelle corse, rappresentando una versione più rara delle "solite" Gruppo N e Gruppo A. 

Realistici i gruppi ottici posteriori, in plastica colorata. L'antenna è in filo metallico con la molla. Gli "occhielli" e i bulloni dei cerchi sono dipinti in nero, con un effetto non cristallino che comunque viene notevolmente stemperato nell'osservazione dal vero. Curiosamente sul cerchio di scorta, posizionato all'interno dell'abitacolo, non sono stati fatti gli occhielli neri. 

Qualche imprecisione nella linea di colorazione fra il longherone nero opaco e il resto della scocca, bianco. I fendinebbia hanno il supporto fotoinciso, con la riproduzione dei due bulloni di fissaggio al paraurti.  

Le incollature dei vetri non presentano troppe sbavature, almeno confrontando questo modello col precedente di Matimodel, ossia la Uno Turbo Gr.A pilotata da Toivonen in alcuni test. 

Una targhetta autoadesiva, applicata nell'angolo superiore sinistro della base, indica il numero di serie del cofanetto. In questo caso non è prevista l'uscita del kit. 

Il tergi anteriore è in fotoincisione, così come sono fotoincisi i ganci fermacofano, due anteriori e due posteriori. 

Lo sforzo per ottenere un modello più che decoroso si vede tutto. Ognuno poi giudicherà della congruità del rapporto qualità/prezzo in base alle proprie esigenze, alla proprie aspettative e - non ultimo - alle proprie possibilità. 

Al di là di tutto, esistono modelli simpatici e altri meno: questo mi è decisamente simpatico, pur con tutti i suoi limiti. Qualcuno sarà in grado di tirar fuori un risultato migliore con una frazione della spesa, altri criticheranno questo o quel particolare. Penso che a volte i modelli vadano presi e goduti per ciò che sono. 

Ecco il cofanetto completo della teca in plexiglas col logo Matimodel incollato sopra. 

Il modello così come arriva: la vettura è ben ancorata alla base con una striscia di materiale in polistirolo e scotch, con tanto di foro per l'antenna. Le due viti che assicurano il modello alla base sono state bloccate con scotch trasparente. 

A differenza di altri casi analoghi, il livello di montaggio di questa edizione di Matimodel è pressoché lo stesso su tutti gli esemplari. Ho avuto modo di visionarne alcuni (qui sono raffigurati i numeri di serie 6/50, 7/50 e 8/50) e non si riscontrano particolari discrepanze fra un pezzo e l'altro. 

5 commenti:

  1. Peccato per le sbavature sopra il longherone.
    Per il resto pare un bel modello, con tanto di scritte tabagiste sulle placche del rally.
    Il prezzo, però, mi sembra esagerato.
    E terrà questa Uno fuori dalla mia wish list.

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  2. tranquillo, che tanto qualche amico cinese arriverà, anche su questo soggetto, o qualche decals su ebay, prima o poi esce, le basi si possono comunque trovare, e risistemare. A questo prezzo ne venderà a stento 10 esemplari, purtroppo va detto...Apprezzabile lo sforzo.

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  3. In effetti il prezzo richiesto è alto, molto alto. Quasi 200 euro rendono questo modello un pezzo che pochi. Non che non esistano modelli più cari, ma il rapporto qualità-prezzo è probabilmente oltre i limiti dell'accettabilità. Nonostante ciò, come dici giustamente tu, lo sforzo è apprezzabili, l'idea simpatica e il modello - soprattutto se non ci si mette a guardarlo con una lente d'ingrandimento - è affascinante.

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  4. Soggetto interessantissimo. Sforzo apprezzabilissimo. Cercherò un kit (Anche se, credo, la sola disponibile smontata è la Test di Toivonen...).
    Con un piccolo sforzo in più si poteva far montare questi modelli ad un montatore un tantino più capace. E non credo si debbano scomodare grossi nomi per ottenere cerchi più decenti di quelli del modello in foto. Peccato.

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    1. Non c'è dubbio che il prezzo richiesto sia molto alto. Per il momento, il solo kit è quello della vettura test di Toivonen, ma come ho già scritto, presto sarà disponibile anche la Totip di Alex Fiorio.

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