Riceviamo da Marco Feliziani di 'nonomologati' alcune belle foto di una composizione realizzata di recente, ispirata a un cantiere del passato. "Mi piace sempre creare delle storie per ambientare adeguatamente i miei modelli", dice Marco. "Storie verosimili, collegabili a fatti, vicende e mezzi coerenti per
epoca. Il mio imprinting con i camion si è sviluppato a fine anni '70 a
Bibbiena (Arezzo), paese dei nonni materni dove ero solito trascorrere i mesi estivi
per allontanarmi dal caldo e dall'afa romana. Percorrendo la SS71 umbro-casentinese all'altezza del piccolo centro abitato del Corsalone, si
costeggiava il cementificio SACCI. Ricordo perfettamente i tanti mezzi
parcheggiati sul piazzale sterrato oppure in fila alla pesa. Telonati per il
trasporto di sacchi di cemento, svariati "cipollati", rimorchi... Il mio
viso si "stampava" sul finestrino posteriore della nostra Alfasud di famiglia.
Una "nuova" 5 marce nel tipico colore "verde matese" con interni simil pelle
marroncini... Con il tempo ho poi associato quelle immagini ai vari
mezzi e la passione ha poi portato a.... "nonomologati"!
Bibbiena fine
anni '70. Il vecchio ospedale "Civile" costruito tra gli anni '20 e '30
necessita di lavori di ristrutturazione e ampliamento. E' uno dei poli sanitari
più importanti del Casentino e il suo bacino di utenza va sempre più
allargandosi. Un "fiammante" Fiat 691 con gru ha già "puntato i piedi" e
scaricato il suo carico di laterizi.
Quando lo raggiunge sul piazzale del
cantiere un "brontolante" 690 appena giunto dalla SACCI con un carico di sacchi
di cemento. La strada tutta in salita e il caldo estivo hanno messo a dura prova
il "nonnetto"! Il capo mastro chiede di velocizzare le operazioni perchè
sono arrivate anche le condotte per l'acqua ad alta pressione. Sulla strada
infatti c'è un OM 150 con il suo prezioso carico in attesa. Ma non c'è fretta!! Una birretta fresca e un bel pezzo di schiacciata con la finocchiona
possono far fermare il mondo!"
Ma nelle foto il panino alla finocchiona non c'è...
RispondiEliminaScherzi a parte, sono piccoli capolavori, degni di costituire una collezione a sè, senza confonderli in un diorama ferroviario. La scala 1/87, trascurata dall'automodellismo "classico", riserva invece molte sorprese. Senza pensare ai vantaggi in termini di spazio occupato, così da limitare i litigi con la consorte sulla ripartizione delle vetrine del salotto ...
Il panino non c'è perchè ..... se lo era già "spazzolato" il fotografo !!!!
RispondiEliminaGrazie, saluti.
Marco - nonomologati