02 giugno 2014

Novegro.zip: meglio piccoli che nulla?

La borsa di Novegro era ospitata stavolta nell'ultima tensiostruttura
in fondo al padiglione espositivo. Si entrava lateralmente oppure
dai locali principali, che ospitavano una rassegna di elettronica. 

In altre sedi si è già abbondantemente commentata la più recente edizione della borsa modellistica di Novegro, svoltasi ieri domenica 1 giugno. Volendo fare una battuta, si potrebbe dire che si è trattato di un Novegro zippato, e per la prima volta da diverso tempo è stato riempito un capannone intero. Peccato che fosse quello piccolo, in fondo. I locali tradizionali della borsa erano occupati da una rassegna di elettronica, peraltro molto gradevole. Il futuro della borsa di Novegro, ammesso che ne esista uno, consisterà probabilmente in questi abbinamenti, almeno nelle stagioni meno favorevoli (dicembre dovrebbe essere un'altra cosa, per settembre vedremo). Questo è quanto. Per quanto concerne la qualità dei partecipanti, a me è parsa più che discreta, nonostante le non poche defezioni (fra i produttori Arena e ABC Brianza, tanto per fare un esempio, ma anche Lorenzi e altri negozi che si solito occupano gli spazi dell'area espositiva di Novegro). Qualche "highlight" c'è stato, anche se ovviamente nessuno potrà parlare di edizione memorabile, anzi. Ma al di là di questo, penso che Novegro valga ancora un viaggio, a meno di non trovarsi oltre la distanza di 250/300 chilometri. In tal caso, a meno che non si sia dei fanatici dalla fede incrollabile, meglio restare a casa (niente Ikea la domenica, mi raccomando).
Il biglietto, intero da 10 euro, dava diritto all'accesso alle due rassegne, oltre al "bagagliaio", che si svolgeva sul prato adiacente all'area espositiva. 

Primo esempio di coabitazione della borsa modellistica con una manifestazione del tutto differente. Il futuro delle nostre borse di scambio?

L'entrata principale era riservata alla rassegna di elettronica...

...e i delusi potevano sempre dare un'occhiata al "Bagagliaio". 

Visto che c'eravamo, un giro (anche se veloce) alla mostra Radiant era d'obbligo. 

"Le borse del futuro", ha commentato il mio compagno di viaggio: tutta elettronica. 


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