26 gennaio 2014

Il collezionista e un romanzo di David Foenkinos


Qualche tempo fa, nella libreria della sala d'aspetto dell'aeroporto Charles de Gaulle a Parigi, curiosando fra le pubblicazioni (confesso, ero alla ricerca di Motor Sport) mi sono imbattuto in un romanzo di uno scrittore di cui ignoravo l'esistenza, un certo David Foenkinos: Le potentiel érotique de ma femme, edito da Gallimard nella collezione Folio. Un romanzo abbastanza modesto, come ho avuto presto modo di appurare, avendo iniziato la lettura proprio nell'aereo che da Parigi mi riportava a Firenze. Modesto, ma con qualche spunto intrigante per noi (?) collezionisti. Serve a poco in questo caso raccontare la trama del libro. L'importante è la presenza, nelle pagine iniziali, della mania del collezionare del protagonista: dagli oggetti concreti come i badge delle campagne elettorali, le uova di uccello o i portasapone, a cose più astratte, che non si toccano, come i proverbi croati, o a metà fra il concreto e il concettuale, come le prime pagine dei romanzi. Il protagonista, trovata finalmente una donna che lo sopporti, se la sposa e inizia a collezionare "situazioni", come i momenti in cui la donna sale sullo sgabello per pulire i vetri di casa. La faccenda prende una piega del tutto inaspettata e incontrollabile, e il romanzo a tratti è anche divertente. Dicevo del collezionismo. Il romanzo è in terza persona, come narrato da una voce quasi "clinica", che ripercorre le vicende di una mente un po' distorta, quella di Hector, che passa da una collezione all'altra, arrivando addirittura a frequentare una specie di gruppo di collezionisti anonimi, allo scopo di disintossicarsi dalla mania dell'accumulo. E' l'inizio del romanzo e forse anche la parte più intrigante. Andando avanti nella lettura, mentre l'aereo sorvolava la Francia in direzione sud, mi sono detto che forse questo libro prima o poi sarebbe finito sul blog. A volte l'atto di scegliere un volume in un posto che più casuale e anonimo non potrebbe essere, è tutt'altro che casuale e anonimo. Solo che il più delle volte ce se ne rende conto a botta ritardata, magari dopo settimane o mesi. Preso dalla smania del collezionismo, Hector partecipa a concorsi dove personaggi di varia umanità si sfidano all'ultimo oggetto più raro, quello introvabile, capace di dare un senso a tutta una vita di ricerche. Una vita che ha bisogno proprio di ricerche di questo genere per avere un senso.

Souvent la vie professionnelle des collecteurs ressemble à un costume trop grand. Quant à leur vie sexuelle, elle est calme comme un cancre pendant les vacances scolaires. Collectionner est l'une des rares activités qui ne reposent pas sur la séduction. Les objets accumulés sont des remparts qui ressemblent aux oeillères des chevaux. Seules les mouches peuvent voir de près la tristesse froide qui s'en dégage. 

La tristesse froide. A volte la giustapposizione di due parole salva un romanzo.

Hector cerca di comprendere l'origine della propria tendenza bulimica a riempire uno spazio dietro l'altro.

...rien à faire, il ressentait un coup de foudre pour une chose et éprouvait un besoin irrépressible de l'accumuler. Il avait lu des livres ; tous racontaient la possibilité de refouler ou d'exorciser une peur de l'abandon. Certains enfants légèrement délaissés par leurs parents se mettent à collectionner pour se rassurer. L'abandon est un temps de guerre ; on a si peur de manquer qu'on accumule. Dans le cas d'Hector, on ne pouvait pas dire, non plus, qu'ils l'avaient surcouvé. Non, leur attitude végétait à mi-chemin entre ces deux attitudes, dans une sorte de mollesse intemporelle. 

Tristesse froide e mollesse intemporelle. Si va nell'astrazione dopo aver flirtato con la psicanalisi. Ma entrando a Novegro, a Padova o a Verona non avete a volte anche voi l'impressione che tutto sia permeato da questa sorta di tristezza fredda e di mollezza senza tempo - o fuori dal tempo? Un'equazione che dà un risultato di sconclusionato non-esserci. Una forma di alienazione, se vogliamo.

Hector si sposa. Il racconto avanza ora zoppicando, ora prendendo un certo ritmo che lo salva dall'assoluta mediocrità nella quale di tanto in tanto rischia di sprofondare.

Quasi alla fine: On ne pouvait aimer follement, et désirer accumuler d'autres objects.

Invertendo il concetto, il collezionismo sarebbe quindi come una sorta di egoistico surrogato all'impulso di amare? Si sente spesso parlare dell'aridità di certi collezionisti inveterati. Sistemato questo libro nella fila dei romanzi francesi, di tanto in tanto lo riprendo e lo riapro a caso, quasi macchinalmente. Perché è un libro che nella sua caoticità racconta qualche verità poco comoda per chi pensa che la vita abbia un significato solo rincorrendo sogni travestiti da oggetto.  

1 commento:

  1. Ciao David, sono Luigi, quando ho letto questo testo, ho trovato molti punti a cui ero già arrivato da solo, nella mia vita ho conosciuto molti collezionisti, in tutti ho trovato una carenza, me compreso, questa carenza ognuno la colma con quello che vuole, una collezione, una religione o un vasetto di cioccolata in crema, l'importante è vivere in pace con se stessi e con gli altri. Io la mia carenza l'ho colmata con la passione per l'automobilismo sportivo, con accessorio il collezionismo, quest'ultimo mi permette, di poter guardare una macchina, in scala ridotta che ha corso anni indietro, che non potrei vedere che in una foto schiacciata di un libro o in un museo ridotta allo stato di vaso cinese. Per i miei amici che sono fuori da questa mia passione, sono una persona anomala, per me sono anomali quelli che tifano per una squadra di calcio, ma la diversità crea interesse, comunque tutti quelli che hanno visto le mie automobiline hanno manifestato consenso, solo qualche donna mi ha rimproverato di giocare ancora con i modellini. Che collezionare fosse un surrogato della "impossibilità" di amare in molti casi è vero, il tra virgolette significa che se tu rivolgi il tuo amore verso la persona sbagliata e regolarmente prendi un due di picche, non ti rimane che consolarti con un surrogato. Certo quando avevo vent'anni e i due di cuori, erano più dei due di picche, la mia collezione accumulava tanta polvere.

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