Fra i casi di colossi che male si stanno adattando alle esigenze di questo periodo vi è purtroppo Hornby Hobbies, il gruppo cui fanno capo i treni Hornby, ma anche i kit Airfix, gli automodelli diecast Vanguards Corgi e diversi altri brand storici come Humbrol e Scalextric. Malgrado i risultati positivi dell'ultimo quadrimestre 2015, all'inizio di quest'anno le azioni Hornby PLC hanno subito una brusca perdita, pari a oltre il 60% del loro valore (cfr. ad esempio http://www.iii.co.uk/research/LSE:HRN ). Un evento forse inatteso, tanto più triste nell'anno in cui il marchio Corgi celebra i suoi sessant'anni di vita.
Ora, non è che un uomo solo possa risollevare le sorti di un gruppo che rischia di imboccare una pericolosa china, ma alcune nuove idee "d'emergenza" potrebbero contribuire a una sorta di parziale riscatto, in attesa di tempi migliori. I mercati, ad ogni buon conto, hanno dimostrato di apprezzare la mossa dirigenziale, e le azioni hanno già recuperato qualcosa (potrebbe essere un buon momento per acquistarle?).
Le strategie sono per il momento limitate, ma un minimo si sta facendo: risolvere alcuni nodi logistici alla radice di spese eccessive, razionalizzazione della produzione e alcune nuove uscite per tenere vivo l'interesse dei collezionisti prima che si rivolga definitivamente ad altri marchi concorrenti.
E se c'è chi scende, c'è anche chi sale: forse pochi in Italia avranno notato la sempre maggior fortuna dei modelli Greelight, soprattutto quelli legati a film e a serie televisive. Certo, il mercato di questa fascia (diecast abbastanza economici, con un target spiccatamente americano) era occupato in precedenza dai Mint e dagli Ertl, ormai scomparsi, e Greenlight ha saputo rioccupare questa nicchia che al giorno d'oggi non avrebbe comunque sopportato la presenza di due o più concorrenti. Ormai il mercato è talmente ristretto che spesso un solo produttore basta a soddisfare la richiesta, in un regime di involontario monopolio.
Osservatori del settore affermano che la fascia di mercato degli Ertl - Greenlight - Mint sarebbe calata di un buon 50% (!) negli ultimi dieci anni, ma Greenlight ha visto il proprio volume d'affari triplicare nel triennio 2013-2015, grazie anche all'ottima distribuzione e a collaborazioni con la grande distribuzione americana come Toys'R'Us o Universal Studios. Abbastanza sorprendentemente, la scala che "tira" di più per Greenlight è la 1:64, seguita dall'1:18 e dall'1:43.
Il mercato nordamericano domina le vendite di questo marchio, ma altri paesi si stanno via via imponendo. In generale, oltre l'80% degli acquirenti dei modelli Greenlight ha oltre 18 anni, e com'è ovvio attendersi oltre l'80% è di sesso maschile. Le fasce d'età più attive sono quella fra i 25 e i 34 anni e quella degli over-55.
Greenlight ha saputo ottimizzare le proprie risorse dedicandosi a un mercato abbastanza lontano dal gusto europeo ma di sicuro appeal nel continente nordamericano. |
Oxford è per certi versi la controparte britannica di Greenlight. |
Aggiornamento del 17 marzo 2016: un ulteriore approfondimento sulle recenti vicende delle azioni di Hornby, con una serie di link a fonti e ad articoli della stampa finanziaria britannica, è disponibile a questo link: http://grandiepiccoleauto.blogspot.it/2016/03/a-proposito-di-chi-sale-e-chi-scende.html .
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