Notizie, commenti, considerazioni e opinioni sul mondo del modellismo e dell'automobilismo, a cura di David Tarallo. ATTENZIONE, NUOVO SITO DAL 28 LUGLIO 2021: www.pitlaneitalia.com
02 luglio 2015
Rassegna stampa: Four Small Wheels 5/2015
Nella sua lunga storia, la rivista di GPM ha avuto diversi alti e bassi, com'è normale che accada in una vicenda ormai quarantennale. Ricordo un netto peggioramento della qualità nei primi anni 2000, quando al comando di GPM c'era ancora Brian Harvey; da questi bassi, la rivista ha saputo sempre riprendersi, con maggiore o minore fatica, ma stavolta ho l'impressione che si sia imboccata una strada dalla quale non sarà facile tornare indietro. L'arrivo di André Marot come responsabile di GPM ha determinato a livello generale un sensibile calo della qualità, sia della pubblicazione stessa, sia del servizio offerto dal negozio inglese. Molte scelte commerciali, ormai, paiono più dettate dal caso o dalla suggestione del momento piuttosto che da una reale competenza in materia. E dire che la collaborazione di persone abbastanza esperte (citiamo Mark Chitty per la redazione di Four Small Wheels) potrebbero evitare al direttore alcuni passi falsi talmente madornali che a volte mi chiedo se non si sia messo in testa di proposito (per ragioni che ignoro del tutto) di far andare a gambe all'aria la vecchia e gloriosa Grand Prix Models. Per questi motivi, penso che FSW non sarà più trattata in futuro nella rassegna stampa, rispecchiando da qualche tempo ormai l'inesorabile china intrapresa dal negozio. Di esempi classici, presenti anche nell'ultimo numero 5, ce ne sono diversi e del resto non sono rari produttori che si sono visti stroncare modelli giusti dall'incompetenza o dalla superficialità dei redattori, oppure distributori abbastanza allibiti dal vedere recensiti e acquistati da GPM a prezzi notevolmente superiori modelli in precedenza offerti a cifre molto più competitive e rifiutate con sdegno dallo stesso Marot. Questi e altri misteri guidano le scelte di un'azienda che un tempo era un punto di riferimento e adesso non è neanche l'ombra di se stessa. Tralasciamo quindi i contenuti di questo numero, piuttosto banali, per dare temporaneamente addio ad una pubblicazione che al momento non vale il costo di copertina. Scrivo temporaneamente perché mi auguro che presto o tardi possa esserci un'inversione di tendenza, ma realisticamente, finché André Marot continuerà con certe discutibili politiche non vedo molto futuro né per Four Small Wheels né per Grand Prix Models. Peccato.
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