25 luglio 2015

Com'è fatta la Ferrari 512 S coda lunga 1:18 di Tecnomodel

Il modello non è ormai una novità assoluta, anche se di recente, a rendere più completa la griglia, sono apparse altre tre versioni di Le Mans 1970: NART, Ecurie Francorchamps e la ufficiale numero 5. Le foto dei vari esemplari montati si trovano tranquillamente in rete; pubblichiamo invece alcune foto più difficili da reperire, che mostrano il modello smontato. In un thread a parte troverete una gallery con le tre versioni più recenti.
La parte posteriore che riproduce il cambio e gli scarichi è semplificata al massimo.

Ancora una vista del retrotreno. Il modello si smonta facilmente; la scocca è fissata al fondino con delle solide viti a croce.

Anche da quest'altra foto si deduce la semplificazione del dettaglio. Oltretutto i due cilindri d'acciaio che riproducono la parte posteriore del rollbar sono attaccati alla base in resina con una debole colla neoprenica, che in alcuni esemplari non ha tenuto.

Il colore dei sedili è lucido. Anche qui il dettaglio è piuttosto ridotto. La parte alla destra del sedile del pilota è foderata con una decal.

Altra vista degli interni.

Anche se buona parte di questi dettagli resta difficilmente visibile a modello chiuso, penso che una maggiore attenzione per alcuni particolari sarebbe stata opportuna.

La meccanica è veramente ridotta all'osso.

Una delle migliori caratteristiche del modello è la verniciatura. Non sono d'accordo con chi la trova troppo carica.  

L'interno è dipinto in nero opaco.

Un altro particolare dell'interno del cockpit. La spalla delle gomme (peraltro slick e non scolpite, come sarebbe invece corretto) è troppo alta.

Particolare abbastanza deludente, la finestra del tetto appena dietro il retrovisore non è passante ma è semplicemente dipinta in nero opaco. Sarebbe un particolare fuori posto su un 1:43, figuriamoci su un 1:18.

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