Nei giorni scorsi, Umberto ha ritrovato alcuni appunti di Bruno Banzoli, autore del prototipo, e mi pare particolarmente interessante poterli riproporre nel blog:
Uno stralcio degli appunti di Bruno Banzoli, risalenti al novembre
1980
La costruzione del prototipo non segue gli stessi passi della vettura in
scala 1/1 dato che la carrozzeria è stata realizzata in un solo pezzo. Il
pianale è stampato congiuntamente al sedile ed a parte della sospensione
anteriore. Inizialmente si è partiti dal fondino, realizzato in alluminio da 1,5
mm. riprendendo le forme della vettura originale. Su questa lastra è stata
inserita plastilina in corrispondenza delle zone che dovevano restare vuote,
come lo spazio occupato dal motore, le zone laterali dei radiatori e
l’abitacolo. A parte sono state realizzate le pance laterali con lamierino da
0,75 mm. Essendo piatte, sono servite da punto di riferimento per il progetto
successivo. Servendosi sempre della plastilina come materiale di contatto, sono
state appoggiate al pianale. A questo punto, si è colato dello stucco metallico,
avendo cura di isolare il pianale con dell’olio, allo scopo di poter distaccare
comodamente le parti quando lo stucco è catalizzato.
La Minardi GM75 Formula 2 del 1980 fotografata ai box (in quel tempo davvero spartani...) dell'Autodromo del Mugello. |
Per ottenere una riproduzione fedele, è stato necessario recarsi alle prove
del Gran Premio di F2 che si correva al Mugello, allo scopo di raccogliere sul
campo le ultime informazioni.
Il motore BMW a quattro cilindri, di derivazione Tenariv, è stato
modificato con stucco metallico, lo stesso materiale usato per riprodurre i
mozzi posteriori. I collettori di scarico sono stati costruiti con filo di
ottone da 1 mm. in seguito sono stati modellati e stagnati nei punti di contatto
con il terminale, ottenuto con tubo da 1,5 mm.
La foto sopra venne ripresa per essere inserita nel foglio d'istruzioni, dove compare anche un'immagine del modello montato. |
Il successivo megafono è
modellato con l’immancabile stucco. Roll-bar e bracci delle sospensioni seguono
lo stesso percorso: saldatura e filo di ottone. L’alettone così come il suo
supporto, è ricavato da lastre di alluminio da 0,5 mm. Non essendo possibile la
saldatura, si è ricorsi in questo caso a colle speciali, resistenti al calore
generato successivamente dalla preparazione dello stampo.
I cerchi sono modellati al tornio partendo da una barra cilindrica di
alluminio.
Nessun commento:
Posta un commento