24 luglio 2013

Prime impressioni su: Porsche 934 Turbo Gr.4 di Spark

La 934 Turbo Gr.4 di Spark era una delle novità più attese di quest'anno, almeno in ambito Porsche. Annunciata già da molto tempo, i primi esemplari hanno fatto la loro apparizione nei giorni della 24 Ore di Le Mans, per poi raggiungere negozi e dettaglianti attraverso i normali canali distributivi nelle settimane successive. In Italia le prime 934 sono arrivate proprio in questi giorni. La versione "d'attacco" prescelta non è certamente la più spettacolare dal punto di vista cromatico, ma è importante dal punto di vista storico perché si tratta della vettura pilotata da Marie-Claude Baumont, Didier Pironi e Bob Wollek a Le Mans nell'anno di esordio della 934, il 1976. Un equipaggio di tutto rispetto per un'auto preparata dai Kremer ma messa in pista grazie all'aiuto della "filiera" Elf, che seppe dare un contributo decisivo al lancio e alla valorizzazione di diverse generazioni di piloti francesi. Stavolta, vista l'importanza della novità, commenteremo la versione specifica, ma la macchina in sé. Il modello Spark se la deve vedere con diversi illustri predecessori, sia nel campo del diecast sia in quello degli speciali. Minichamps nel primo e Madyero nell'altro sono due fra i nomi più importanti che vengono in mente, senza contare un vero evergreen, il Solido con cui moltissimi collezionisti, soprattutto francesi, amano cimentarsi ancora oggi. Ovviamente esistono molte altre riproduzioni della 934, più o meno valide, più o meno sofisticate e costose. Lo Spark, però mancava nella specifica fascia di prezzo e nella categoria dei resincast ed è una preziosa aggiunta dopo l'arrivo della Carrera RSR. Lasciamo la parola alle prime immagini; non mancherà occasione di tornare molto presto sull'argomento.
Uno Spark "classico", la Porsche 934: carrozzeria in resina, fondino in plastica, elementi fotoincisi. 

Le forme appaiono ben rispettate. Il fatto di essere state ampiamente riviste rispetto alla "vulgata" che molti collezionisti avevano stampata nella memoria potrebbe rendere strani certi andamenti. 

La coda è molto convincente, con gli ormai necessari gruppi ottici in plastica trasparente. 

Il cassone anteriore con le varie griglie sembrerebbe di proporzioni leggermente meno generose del dovuto, ma penso sia un'impressione. 

Gli equilibri sono ben rispettati. Anche la linea del tetto e il profilo dei vetri laterali sono corretti. 

I vetri anteriore e posteriore hanno stampata la guarnizione nera, in modo da eliminare uno "strato" e diminuire le possibilità di distacco. 

Lateralmente sono presenti fotoincisioni molto fini e realistiche. Assente l'antiestetico effetto del colore che appare fra la cornice e gli interni, prerogativa di alcuni modelli speciali che adottano la soluzione della fotoincisione laterale. 

Un aspetto senza dubbio migliorabile, i cerchi BBS: a parte l'effetto un po' "plasticoso" del cromato, è stata adottata una parte fotoincisa troppo piccola (di uguale diametro rispetto al cerchio anteriore) che genera un risultato davvero poco realistico. Il bordo della parte dorata dovrebbe essere contiguo alla linea interna del cerchio. Così non va. 

Altro dettaglio sulla coda: niente da dire su com'è stata trattata. 

Soliti dettagli molto fini, in fotoincisione, come lo staccabatteria e i ganci fermacofano. 


Si deve fare un po' l'occhio al "cassone" inferiore che sembra un po' piccolo e squadrato, ma credo che tutto sommato Spark non si sia allontanata troppo dalla verità. 

Sull'assetto non ci siamo molto: gomme troppo generose? Fatto sta che manca la "luce" fra gli pneumatici e i passaruota. Sarebbe interessante montare sul modello dei cerchi più consoni per vedere l'effetto che fa. 

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