31 luglio 2013

Da Madyero una riedizione dell'Alfa Romeo 33TT12 1973 e 1975

Uno dei classici della produzione Madyero, l'Alfa Romeo 33TT12, è di nuovo disponibile come factory built. Madiai ha infatti montato una piccola serie di questi modelli, in attesa di sviluppare altre nuove versioni. Nello stock di modelli montati (tra l'altro con piccoli ma importanti aggiornamenti), vi sono quattro vetture del 1973 e due del 1975. Ecco il dettaglio: 1000km del Nurburgring 1973 (Regazzoni/Facetti e De Adamich/Stommelen), Targa Florio 1973 (stessi piloti) e Digione 1975 (Merzario/Laffite e Pescarolo/Bell). Dietro a questi modelli vi è uno scrupoloso lavoro di ricerca e di documentazione storica, soprattutto a livello di misurazioni. Spero che presto lo stesso Luigi abbia la voglia di completare questo post con alcune annotazioni personali. Qui basti dire che i modelli hanno un ottimo livello di dettaglio, con un retrotreno molto particolareggiato, cinture realistiche, parti fotoincise e verniciatura Remember. Ecco una gallery delle sei versioni realizzate.


































3 commenti:

  1. Ciao David, grazie per lo spazio che dedichi ai miei modelli, e un saluto agli amici collezionisti. Questa volta voglio ringalluzzirvi con un po' di dati tecnici e un po' di storia di questa bella belva italiana.
    Osservando le due versioni 73- 75 la prima cosa che si nota è l'enorme differenza delle dimensioni, ho sempre avuto la sensazione di aver sbagliato qualcosa, quindi complici alcune serate di TV noiosa, ho preso le annate di Autosprint e ho ripercorso tutta l'evoluzione di questa auto.
    L'Alfa 33tt12 fa la sua prima apparizione nel mese di Aprile, a Le Castellet e vengono divulgati i dati tecnici: larg. m 1.95, lung. m. 3.60, passo m. 2.24 ,carr. ant m. 1.43, post. m. 1.47, cerchi ant. 10x13 post.16x13. con il calibro alla mano e dividendo per 43 vedo che con il mio modello ci sto dentro, pago un millimetro in lunghezza, ma bisogna considerare i passaggi del master allo stampo in gomma e siamo nel normale, proseguo la mia ricerca e vedo che per tutto il 1973 la macchina rimane invariata tranne che per piccole modifiche aerodinamiche. Il debutto avviene alle prove di Spa, De Adamich fa un giro di riscaldamento, poi comincia tirare, arrivando alla curva di Stavelot gli si stacca il battistada di un pneumatico e va a rail a 250 all'ora, ne esce illeso, ma la macchina è distrutta. Arriva la Targa Florio, sono presenti due vetture una per De Adamich Stommelen, una per Regazzoni Facetti. Rega all'inizio del secondo giro, mette le ruote sullo sporco e vola in una scarpata, ne esce incolume, (l'Alfa pagava un peso superiore di 100 chili, ma era un vero carro armato), De Adamich al sesto giro era in testa con oltre cinque minuti di vantaggio sulla Porsche di Muller, quando nel doppiaggio di una vettura più lenta, le due auto vennero a contatto, l'Alfa andò a terrapieno, danneggiata rimase ferma, facendo ammutolire i tifosi siciliani, una gara vinta buttata alle ortiche.
    Nurburgring, due vetture stessi piloti, Rega fermo al secondo giro, valvola, De Adamich rit, quinto giro paraolio. A Zeltweg portarono un macchia laboratorio, non riuscirono a fare nemmeno un giro veloce, partirono in ultima fila, poi il ritiro. Il 1973 non fu un anno positivo per l'Alfa il mondiale marche andò alla Matra, gli unici dodici punti Alfa Romeo furono racimolati dalla vettura privata della Brescia corse.
    Il 1974 e il mistero del PASSO VARIABILE, nel mese di febbraio l'Alfa si presenta a le Castellet con due vetture una tradizionale, tipo 73 e una detta "lunga" con passo m. 2.50, ottenuta mettendo un flangia tra motore e trasmissione, e carrozzeria posteriore modificata, inoltre i meccanici Alfa ridacchiano parlando del "motorotto" un motore dodici cilindri modificato nelle testate, nell'aspirazione e scarico, accreditato di oltre 500 cv per un tremila, potenza che fino all'ora era appannaggio delle sport 5 litri.
    La vettura lunga, girò più veloce, e per tutto il 74 fu scelta questa soluzione, tranne che per la gara di Imola, dove furono usati i telai 73, ma con passo di m. 2,35.(Si riconoscono per la curiosa presa aria del radiatore olio presente sul muso spostata a destra x chi guida). Il mondiale marche andò alla Matra, ma l'Alfa vinse a Monza, aiutata dalla pioggia, e si piazzò seconda al nurburg. ed a Zeltweg, racimolando il quarto posto con 65 punti.
    Fine prima parte.

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  2. Seconda parte.
    1975- quando realizzai il modello, dalle foto notai che sia la versione corta, che lunga avevano gli stessi tagli, nelle aperture della carrozzeria, ne dedussi che non esisteva la versione a passo corto o lungo ma venne usato il passo unico di m. 2.50, cambiava solo la lunghezza del cofano posteriore, ecco come si spiega la differenza di lunghezza dei miei modelli.
    Finalmente l'Alfa gestita da Willy Kaushen si prese tutte le soddisfazioni del proprio impegno, vincendo tutte le gare del mondiale marche, tranne un secondo posto al Mugello, gara a cui ho assistito personalmente, unico neo fu che gli avversari veri erano spariti, l'Alpine al suo esordio con il motore turbo pagò con i ritiri di gioventù.
    Scusate se son stato lungo, raccontare tre mondiali in poche righe non è facile.
    Per fare i miei modelli sono partito da un Solido per la carrozzeria, modello ancora oggi valido nelle proporzioni, tranne che per il cofano posteriore, allora realizzato apribile, dovendo incernierarlo, rovina l'estetica del modello. Per il telaio ho usato un Brumm perché ben dettagliato, poi accorcia di qua sistema di là è venuto fuori il risultato che vedete nelle foto.
    Un saluto a tutti.
    Pierluigi Madiai (Grazie per il correttore, quanta ignoranza celata)

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  3. Salve, sarei interessato alla versione Targa Florio (che vidi personalmente in quella lontano maggio del 1973). Potrei avere informazioni per un eventuale acquisto? Grazie.
    ranmeloni@live.com

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