25 dicembre 2019

Rassegna stampa: Modelli Auto n.138 (quarto trimestre 2019)

A sinistra, sul tavolino, la Venturi di Spark,
uno dei primi modelli recensiti per il nuovo 
Modelli Auto, un ricordo del 2014. 

Si chiude il sesto anno del nuovo corso di Modelli Auto. Sapete che queste rassegne stampa sono poco oggettive, spesso chiosate da commenti, considerazioni e divagazioni varie. Ricevendo ieri l'ultimo numero del 2019 di MA mi è tornato in mente l'hotel di Parigi (mi trovavo laggiù per Rétromobile, inizi febbraio 2014) dove fra un evento e l'altro iniziavo a scrivere la recensione di una Venturi di Le Mans appena prodotta da Spark. 



Rinasceva Modelli Auto e cominciava per me una bella esperienza fatta soprattutto di incontri con modellisti e produttori. Il numero 138, di cui vi propongo poche immagini perché altrimenti c'è chi se le stampa e le legge a ufo (scherzo, ma non troppo) è uscito prima di Natale. Stavolta noi collaboratori siamo stati bravi! Sui contenuti giudicheranno i lettori ma anche quest'ultimo fascicolo conferma una tendenza di massima varietà di soggetti, calibrati soprattutto fra le due scale principali, 1:43 e 1:18, con qualche lecita intrusione dell'1:12 che sta facendo tendenza. 

Ma non mancano altre scale storiche come l'1:24, con la prosecuzione della serie dei montaggi dedicati alla cronoscalata del Bondone. Due le tematiche di collezione, una bella raccolta Fiat di un appassionato fiorentino e i novant'anni della Scuderia Ferrari. Non manca poi lo spazio ai modelli del passato (le Triumph TR), le schede di documentazione e le tante recensioni in cui uno come Umberto Cattani eccelle. Insomma, ognuno a Modelli Auto ha il proprio talento e l'obiettivo è quello di metterlo a frutto nel modo migliore, valorizzando le singole capacità. Appuntamento al primo numero del 2020 che uscirà nel mese di marzo. 

4 commenti:

  1. Approfitto di questo spazio per riproporre sommessamente un suggerimento a cui avevo accennato tempo fa nel forum Duegi. Mi piacerebbe che di tanto in tanto la pagine che la rivista riserva agli obsoleti fossero riservate alla storia delle firme "minori" del passato e non, ad esempio Auto Pilen, Metosul, Sablon, Gamda ecc., ce ne sono decine, prima che il tempo ne cancelli definitivamente la memoria. Non ho idea delle eventuali difficoltà per reperire la documentazione.

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  2. Marco, il tuo suggerimento è sicuramente prezioso, ma credo che esistano canali più competenti e documentati che trattano questo tipo di argomento. Per essere davvero interessanti occorrerebbe avere del materiale di prima mano e non dei semplici modelli da affastellare in un articolo ricostruendo a posteriori una storia che storia non è - sarebbe solo sterile cronologia o sommatoria di uscite. Non so se rendo l'idea.

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  3. Sì, David, è chiaro, una specie di catalogo, che per forza di cose sarebbe pure incompleto, non aggiungerebbe nulla di nuovo.
    L' idea mi venne un paio di mesi fa, presentando una Seat di AHC Pilen dei primi anni '90 sul forum. Mi resi conto che quella azienda attraversò in tre-quattro decenni varie vicissitudini, dalla produzione in proprio di vecchi modelli derivati da altre firme alla collaborazione con la Dinky Toys fino alla fusione con la Doorkey, di cui sapevo e so ben poco. Pensai che sarebbe stato interessante leggere di queste e altre vicende sulla rivista, ma mi rendo conto che non è facile risalire alle fonti.
    Penso anche a Quattroruotine e alla loro imponente collezione di obsoleti e al loro immagino sterminato archivio e vagheggio, visto che da tempo ormai non c' è più concorrenza in questo settore tra le due case editrici, una collaborazione tra Duegi e Domus per utilizzarlo in qualche modo su Modelliauto.
    Ma in realtà si tratta solo di vaneggiamenti di un vecchio appassionato che dall' esterno non può nemmeno immaginare le difficoltà che ci sarebbero a monte. Per di più...a quanti interesserebbe la storia dell' Auto Pilen?

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  4. Ti rispondo così: la storia dell'Auto Pilen non interessa solo agli ignoranti. Tutti i marchi sono interessanti e nella fattispecie le vicende dell'industria spagnola del giocattolo, fin dalle origini, è estremamente importante e intrigante. Purtroppo in Italia la maggior parte dei collezionisti si limita a raccogliere, ignorando bellamente tutto ciò che resta dietro le quinte. All'estero non è così: è uscito per esempio di recente un libro che tratta dei rapporti fra Dinky France e i commercianti dell'epoca. Qui qualcuno fa certamente qualcosa (penso ad esempio al sito di Alberto Spano oppure all'eccezionale sito di QDP, dedicato a Politoys e marchi accoliti), ma penso che queste iniziative possano godere della massima visibilità da una parte su dei siti (continuamente aggiornabili), dall'altra su dei libri, destinati a durare. Le poche riviste che restano, secondo me sono del tutto inadatte a trattare questi argomenti, men che meno in Italia, dove, sì, rischieresti di sentirti dire che della storia dell'Auto Pilen non importa nulla a nessuno. E invece ribadisco che essere cultori del modellismo significa curare la storia, indagare, cercare le fonti di prima mano. Qualcuno, qui, è in grado di farlo, ma credo che sarebbero energie sprecate quelle dedicate a tre o quattro pagine di una rivista, senza offesa per le riviste che fanno già miracoli. Quanto a una collaborazione fra Duegi e Domus per l'utilizzo dell'archivio di Quattroruotine, la vedo dura (eufemismo).

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