15 ottobre 2015

Focus su: Kauhsen-Ford Cosworth WK5 F.1 Zolder 1979 di CP-Model

Col numero di catalogo CP110 è disponibile la versione GP del Belgio.
Esiste anche la vettura di Jarama (CP109).
In un'epoca in cui Spark sta monopolizzando il mercato delle Formula 1 in scala 1:43, con la conferma - in una fascia ben diversa - di un marchio ormai storico come Tameo, sembrerebbe quasi impossibile riuscire a far qualcosa di buono e di originale. Eppure Pasquale Catanese, in arte CP-Model, ha accettato la sfida e i risultati sono degni di considerazione. CP-Model ha ormai una nutrita schiera di appassionati e sostenitori, basta guardare il suo profilo su Facebook dove pubblica regolarmente gli aggiornamenti sui montaggi e le novità. Parlare dei modelli di CP-Model significa ripercorrere quella parte di storia della Formula 1 che per molti è la più bella di sempre, ossia il periodo dai primi anni settanta fino alla metà degli anni ottanta (io personalmente sottoscrivo il giudizio). Si tratta di modelli che vanno "capiti". In che senso? Nel senso che ricordano molto gli standard di montaggio degli anni ottanta, ma questo è un pregio. Un periodo in cui i montati di questo genere li facevano case come la Ampersand (chi ricorda le loro bellissime Formula Indy?) o qualche altro raro marchio. Nella mia lunghissima vicenda di collezionista ho visto innumerevoli modelli, passato al vaglio tutte le marche - se non tutte quasi tutte, e lo dico con una certa sicurezza. Ormai raramente qualcosa mi emoziona ma questi CP-Model, nella loro semplicità, hanno uno spirito che altri modelli magari più costosi non hanno.

La Kauhsen WK5


1000km Nuerburgring 2007: Willi Kauhsen (a destra) intervistato
dallo storico tedesco Udo Klinkel (foto David Tarallo).

Uno dei soggetti tipici di CP-Model - e anche una delle uscite più recenti - è la Kauhsen -Ford Cosworth WK5, classica F.1 wing car da "garagisti", assemblata con l'onnipresente V8 inglese, cambio Hewland e monoscocca in alluminio. Willi Kauhsen, conosciuto pilota e team manager nell'ambiente dell'endurance, non è certo passato alla storia per le sue creazioni nella massima formula, ma le sue vetture hanno comunque attratto di tanto in tanto i produttori di modelli 1:43; forse qualcuno ricorderà ancora la F.2 realizzata da AMR nella gamma X-Tenariv tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta. L'interesse della Kauhsen di CP-Model (numero di catalogo CP110) risiede anche nel fatto che questa versione riproduce la vettura con la quale il nostro Brancatelli tentò la fortuna al GP del Belgio a Zolder nel 1979, mancando la qualificazione, esattamente com'era accaduto poco tempo prima al GP di Spagna a Jarama. Furono le uniche due uscite di Brancatelli con la Kauhsen; il pilota italiano, che poi avrebbe costruito una solida carriera nelle gare turismo e Gruppo C, si rivide a Monaco, stavolta al volante di una Merzario, con la quale non riuscì a superare le prequalifiche.

Un modello pulito, simpatico e con un
ottimo rapporto qualità-prezzo.

Il modello CP è in resina con parti in metallo bianco, e dà l'impressione di un'ottima solidità, cosa abbastanza rara quando ci si trova di fronte a una riproduzione di una vettura di formula. Molto buona la verniciatura e accurata la posa delle decals della livrea Schors. Secondo me questi modelli acquistano un senso ancora maggiore esponendone in una vetrina un gruppo di dieci o quindici; è allora che essi sprigionano un fascino particolare, facendo apprezzare l'evoluzione e la varietà delle linee della Formula 1 di quel periodo così vivace. I modelli sono disponibili sia come factory built (prezzo al pubblico circa 78 euro), sia come kit, a 45 euro. Si tratta di un rapporto qualità-prezzo molto invitante, e il kit consente tra l'altro elaborazioni più o meno spinte, tollerando benissimo trasformazioni anche molto radicali.
Applicate con cura le decals dello sponsor Schors.

La confezione è semplice e classica per questo tipo di modelli.

La rifinitura ha fatto notevoli progressi, e i CP-Model delle ultime generazioni non hanno
nulla da invidiare a modelli più costosi.

Davvero apprezzabile la qualità degli pneumatici scelti, e trattati col giusto grado di "usura".

Dettagli giusti al posto giusto e un senso generale di equilibrio.


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