Notizie, commenti, considerazioni e opinioni sul mondo del modellismo e dell'automobilismo, a cura di David Tarallo. ATTENZIONE, NUOVO SITO DAL 28 LUGLIO 2021: www.pitlaneitalia.com
12 maggio 2018
Rassegna stampa: DTCA, The Journal n.69 (aprile 2018)
Contrariamente al pensiero comune, che considera il collezionismo come una sommatoria vettoriale tendente all'accumulo indiscriminato, una raccolta modellistica è storia, cultura, approfondimento: sostantivi, ahinoi, sconosciuti alla più parte dei collezionisti di casa nostra, che da qualche tempo hanno anche lo straordinario mezzo di Facebook per fare sfoggio della loro orrida e crassa ignoranza. A parte questo, per fortuna in paesi collezionisticamente più civilizzati del nostro, esistono realtà come la Dinky Tots Collectors' Association che promuovono la conoscenza, la catalogazione e la ricerca su marchi dei quali si pensa di sapere già tutto e che invece riservano sorprese senza fine. Il numero di aprile 2018 della rivista del DTCA ospita contributi di vario genere, ma ne selezioniamo tre particolarmente interessanti: una disamina sul Johnston 200 Road Sweeper (n.449/451), che appare anche in copertina, e di cui vengono descritte una rara edizione promozionale e alcune varianti di colore. Il secondo articolo sa di Jurassic Park: partendo dai disegni originali di un modello della serie Mini Dinky che non vide mai la luce (la Ford Thunderbird, n.36), Peter Dauvellier e Marco de Vries raccontano come grazie alle moderne stampanti 3D il progetto abbia potuto prendere finalmente corpo (anche se è il corpo di un...manichino), attraverso successive fasi di stampa, sempre più raffinate, fino a portare al perfezionamento di un modello in scala più grande del progetto originale, ma rispondente in tutto e per tutto ai criteri e alle proporzioni specificate nei disegni dello studio tecnico Dinky.
Il terzo articolo mette ordine alle diverse varianti di un popolare modello, la A.C. Aceca Coupé (n.167), rilevando anche versioni intermedie e/o ibride, particolarmente interessanti perché rappresentano il passaggio da una configurazione all'altra. Anche un modello apparentemente "senza" storia e senza grandi variazioni come l'A.C. Aceca può nascondere diversi retroscena, ricostruibili anche attraverso l'analisi delle differenze di ruote, schemi di colori, chassis e scatole. L'intervento sulla A.C., a cura di Adrian Nash, va a completare le informazioni raccolte da Phil Sylvester, reperibili nella sezione link del suo sito Diecastgems.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Sempre interessanti queste recensioni. Non conoscevo il Ford D800 promozionale.
RispondiElimina