01 maggio 2018

Le tendenze della produzione di massa: alla ricerca di equilibri difficili



L'intervento di Maz Woolley nell'editoriale di maggio di Modelauto Review Online torna su alcuni aspetti dell'attuale produzione dei modelli di serie e sulle generali tendenze di mercato. Woolley, parlando dei nostri tempi, fa il paragone con gli anni 80 (io direi piuttosto fine 80-inizi 90) in cui grossi stock di Matchbox, Corgi, Minichamps, Vitesse e altre marche inondarono gli scaffali dei grossisti non specializzati, per essere rivenduti a dei prezzi nettamente inferiori a quelli ufficiali. In poche parole, c'era stata una sovraproduzione e il mercato non era più in grado di assorbire le enormi quantità di roba uscita dalle aziende che già operavano in Cina o stavano per andarci. Ci si chiede se oggi non si stia ripetendo la stessa storia, con le centinaia di modelli delle varie serie da edicola, rivangati spessissimo con altri marchi come Whitebox o Ixo. Nel settore di modelli di fascia più alta, Minichamps ha tentato la stessa operazione, riutilizzando vecchi stampi e proponendoli col marchio MaXichamps, quando i modelli delle serie originali li puoi trovare su eBay o altrove a prezzi stracciati, ancora minori rispetto alla gamma MaXichamps. Le aziende cinesi debbono produrre senza requie e in grandissime quantità, altrimenti il sistema rallenta e crolla su se stesso.


E se i quantitativi necessari per tener bassi i prezzi non sono raggiunti, anche i prodotti economici smettono di essere appetibili e non si giustificano più ulteriori investimenti per nuovi stampi (il discorso riguarda quasi solo il diecast, escludendo le produzioni assai più limitate dei modelli in resina, ma potrebbe prima o poi divenire valido anche per questo tipo di modelli). Nell'1:43 i prezzi stanno salendo in modo evidente, mentre l'1:18 vede la lotta di vecchi e nuovi marchi nell'entry level, cui si accede con modelli diecast sprovvisti di aperture, quando non si voglia tentare la strada della resina. Un marchio come iScale sembra essere la nuova frontiera del low-cost nell'1:18 di un certo tenore (escludendo quindi i marchi ai limiti del giocattolo). Da una parte, quindi, i costi sempre più difficili da tenere a freno; dall'altra alcuni produttori, specialmente nelle scale più grandi, che cercano soluzioni più o meno "creative" per non rompere il fragilissimo equilibrio del rapporto qualità-prezzo. Un fattore aggiuntivo cui pochi sembrano fare attenzione è il limitato spazio a disposizione della maggior parte dei collezionisti: ecco perché l'1:18 è destinato finire la propria corsa prima di quanto parecchi produttori sperino, e la soluzione al problema non è certo l'1:12...


Altre scale come l'1:64 o l'1:87 sembrano essere abbastanza estranee ai problemi che ho cercato di riassumere in questo thread, anche perché - da sempre, direi - seguono logiche molto diverse da quelle dell'1:43 e dell'1:18 e anche perché legate a mercati molto specifici, come quello americano per l'1:64 e quello tedesco per l'1:87. Sarebbe interessante capire quanto certe tendenze di mercato riguardino i collezionisti più specializzati, quelli che non si accontentano delle novità generaliste e vanno a cercare pezzi particolari e rari. Probabilmente essi non comprano neanche Minichamps, Ixo, Whitebox o altri marchi di questo genere, per cui il loro comportamento potrebbe non influenzare gli andamenti del settore mainstream. Maz Woolley afferma, richiamandosi al fenomeno del dumping di cui sopra, che le caterve di modelli Alas & C. vendute a prezzi infimi su eBay o alle borse potrebbero assorbire il budget dei collezionisti, che lascerebbero così perdere le novità. Discorso in teoria razionale, ma che forse non tiene conto del livello d'interesse suscitato da queste produzioni scontatissime; del resto anche trent'anni fa le tonnellate di Corgi che si ammassavano sugli scaffali non avevano certo lo stesso appeal delle brillanti novità tirate fuori da Minichamps, che andavano esaurite nel giro di poche settimane se non di pochi giorni. Le risposte a un problema complesso sono in questo caso articolate.

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