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La roulotte vintage di Spark nei pressi del villaggio. E'
presente un altro punto vendita ufficiale al di là delle tribune,
oltre naturalmente
il negozio nella piazzetta. |
"Beato te che vai a Le Mans". Quante volte mi sono sentito ripetere questa frase. Ma da qualche anno a questa parte, è davvero la stessa, la situazione? Sono da invidiare quelli che vogliono (o che debbono) andare a Le Mans per la 24 Ore? Difficile dare una risposta, dipende ovviamente anche dai casi. In questo weekend c'è Novegro e non è certo un gran rimpianto aver saltato la tradizionale borsa di scambio di fine stagione per la gara di Le Mans. Questo in assoluto. Ma c'è da chiedersi cosa sia rimasto a Le Mans del vero spirito che contraddistingueva le uscite del passato. Poco o nulla, e i segnali erano stati evidenti già negli anni scorsi. L'omologazione si chiama Spark, questo ormai è assodato, ma se i vari stand che in un tempo non troppo lontano erano occupati da Chater's o da Washington Photo sono sostituiti da Decathlon o da altri marchi della grande distribuzione un motivo ci sarà. Forse gli organizzatori hanno tirato troppo la corda; forse guadagna solo chi vende roba da poco, comprata a poco (ma deve vendere comunque molto, magari moltissimo). Fatto sta che qualcosa si sta rompendo, l'equilibrio vacilla, i conti non tornano. Spark è onnipresente, mentre i tedeschi di Modelissimo occupano uno dei "garage" sotto la tribuna Michelin.
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Modelissimo: tutto (tanto) a prezzi bassissimi. |
Di venditori di libri non ce ne sono tanti; se fra i modelli si cerca qualcosa di originale, si possono trovare le solite, bellissime peraltro, elaborazioni su base Solido nell'area di Angers Miniatures. Con 30-50 euro ci si porta a casa qualcosa di unico, di non standardizzato.
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Pochi libri, assenti alcuni dei più noti venditori, da Chater's a Michel Delannoy. |
La ricerca, appunto, di qualcosa che si allontani dall'imperante globalizzazione diventa impresa ardua. E anche in assoluto, il numero degli stand è in netto calo, anche in confronto al 2016. Non è un bel segno, o forse è il segno che all'ACO qualcosa stia cambiando. Lo si è notato anche nei rapporti fra l'ACO stessa e gli organizzatori del WEC, ma questo è un altro discorso che ci porterebbe lontano, troppo lontano. Tornando ai modelli, per chi viene a Le Mans, l'appuntamento di riferimento è la Classic biennale, non certo la 24 Ore.
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Chi cerca un po' di originalità la trova da Angers, con le
elaborazioni su base Solido: soggetti senza tempo. |
Tutto ciò mette un po' di tristezza, anche perché ne risente tutto l'ambiente che pare anno dopo anno un po' più grigio. Da qui a parlare di decadenza ce ne corre, ma attenzione a non sottovalutare i segnali di una crisi che sembra più "filosofica" che finanziaria.
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