14 novembre 2014

Rassegna stampa: Auto Modélisme 204 e 205

Il fatto che i numeri di settembre e ottobre di Auto Modélisme possano tranquillamente essere recensiti insieme consente al blog di recuperare un po' del tempo perso, in attesa della recensione del numero 206, uscito a inizio novembre. Sono sempre più frequenti gli articoli della rivista francese divisi in due, a volte anche tre parti, un uso abbastanza "antico" che almeno in Italia sembra essersi un po' perso. I primi due numeri autunnali di AM ci propongono ad esempio un'ampia retrospettiva sulle vetture dei fratelli Almeras, e chi dice Almeras dice (soprattutto) Porsche. Tante foto di modelli a volte alquanto raffazzonati ma in questi casi è pur vero che la quantità conta più della qualità. Nel settore slot, di cui ci occupiamo sempre marginalmente, c'è stata un'iniziativa secondo me coraggiosa: una coppia di articoli sulla letteratura slottistica, dalle origini fino agli anni settanta. Una bella carrellata su tante riviste americane ma anche europee, sui libri e sui manuali tecnici, che mostra quanto il fenomeno sia radicato in certi paesi e soprattutto in certe generazioni di appassionati. Perché un giorno non fare la stessa cosa coi modelli speciali, cui sono stati dedicati pochi libri, ma tante riviste? Una storia della letteratura dell'1:43 condensata se non in due, almeno in un articolo, a testimonianza della nascita e dello sviluppo dell'automodellismo artigianale. Perché spesso diamo troppe cose per scontate. Molti lettori, per fortuna, sono troppo giovani per ricordarsi determinati fatti e non è certo male tornare su temi del passato con la valutazione degli occhi di oggi. Segnalo nel numero 205 una lunga intervista ai responsabili di OttOmobile sull'operazione che ha portato questo piccolo costruttore francese ad ottenere la concessione dell'utilizzo del nome e del materiale Solido dall'attuale proprietario, il gruppo Dickie Simba, che per la verità non aveva mai fatto gran ché per rilanciarlo. L'intervista contiene anche ampi brani tutt'altro che chiari, ma ciò potrebbe derivare dal fatto che il progetto di OttOmobile è appena agli inizi e quindi certe direttive potrebbero essere ancora solo abbozzate. Da leggere e meditare l'editoriale di Alain Geslin nel numero 205, sui crescenti costi di produzione in Cina...



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