...pubblicata ormai qualche tempo fa (vedi
a questo link ). Si trattava, riassumendo, della storia della famosa A112 Abarth blu di Mario Carafa (meglio mariocarafa, vedi precedenti...). Come avete letto nel primo episodio il nostro mariocarafa, alias "Rainbow" era uno dei protagonisti delle corse turismo di fine anni settanta. Giovane bancario, era collega di mio padre ed era uno degli abituali frequentatori - il sabato pomeriggio - del negozio di Luciano Rocchi in Via Vittorio Emanuele II a Firenze. Facciamo un passo indietro rispetto alla vettura del '79 che vi avevo mostrato nell'altro articolo. Come sapete già, quella era stata acquistata usata dal Nesi di Firenze e preparata in modo sempre più meticoloso e professionale dal Giani, che allora aveva l'officina in Via Masaccio (oggi ce l'ha in Via Maragliano), dopo che la prima A112, sempre blu scura, era andata distrutta in un incidente nella prima parte della stagione 1979. Con quella A112, incidentata nel 1979, Rainbow aveva disputato tutta la stagione 1978. Acquistata nuova sempre dal Nesi e preparata dal Giani, era una vettura molto competitiva, anche se forse le mancava qualcosa rispetto alla concorrenza. Cosa le mancasse, Mario lo capì all'ultima gara della stagione, che ebbe l'occasione di correre al volante di un'altra A112, preparata da Giuliani, visto che la sua vettura era indisponibile per... incidente. Cosa avesse in più l'A112 di Giuliani rispetto a quella del Giani, Mario lo capì subito fin dalla prima messa in moto. Insomma, non si trattava semplicemente di una differenza di... lettere nei cognomi dei relativi preparatori.
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L'A112 Abarth preparata dal Giani, utilizzata da Rainbow nella stagione 1978. Primo risultato di rilievo nella seconda gara, Orvieto: 3° di classe 1150cc del Gruppo 1. Questa prima A112 blu fece una brutta fine dopo poche gare del 1979, per essere sostituita da una vettura identica. |
La differenza stava nel rumore ad auto ferma col motore acceso. L'A112 di Giuliani faceva un rumore di rottame, ma era esattamente ciò che era necessario per ottenere poi le prestazioni ideali a certi regimi. Con nell'orecchio ancora quello strano rombo che nulla aveva di "rotondo", Mario e il Giani si misero a ricercare la giusta fasatura nella loro A112, e l'auto divenne davvero competitiva per il 1979. Questi e altri ricordi possono affiorare in un incontro con l'inossidabile "mariocarafa" (tuttattaccato come lo diceva Luciano Rocchi), in cui arrivano due modelli che rappresentano quel 1978 ormai lontano, ma che nei ricordi di un ragazzino è ancora straordinariamente presente.
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...ed ecco l'A112 di Giuliani, presa in prestito per l'ultima gara del 1978, la salita Amalfi-Agerola. Lo strano rumore della vettura da ferma fu utilissimo per capire i segreti delle A112 più competitive... A volte anche l'orecchio vuole la sua parte! |
Come al solito si tratta di realizzazioni singole, ad hoc, in questo caso sulla base Arena, direi piuttosto valida (sulla quale sono stati ricavati i vetri termoformati; le cornici dei vetri originali sono state poi normalmente incollate dall'esterno). E' ciò che riesce a fare la differenza fra una giornata qualunque, magari anche un po' grigia in questo marzo fiorentino ritornato freddo, e una giornata in cui anche un quarto d'ora di relax e di ricordi con una persona che ha avuto un ruolo nella tua vita riescono a rendere le preoccupazioni un po' più leggere. Ho sentito il bisogno di richiamarlo nel pomeriggio, Rainbow, per dirgli che i suoi modelli, montati da lui, sono riusciti a emozionarmi. Come non succedeva da tempo, direi. E questo è ciò che conta, non solo nel collezionismo.