03 ottobre 2013

Jérôme Douzet e l'AC Bristol Cegga di Le Mans '60: una storia svizzera (e anche francese)

Princess of Tumult è un nuovo marchio promosso da Jérôme Douzet, un francese di Saint-Etienne, che gli appassionati conoscono bene per i suoi lavori di montaggio ed elaborazione aventi come soggetti principali le sport anni cinquanta. Di recente, Jérôme ha deciso di fare il grande passo e di produrre in proprio una piccola serie di kit e montati in scala 1:43 di gamma alta, dopo aver realizzato alcuni master per conto di Renaissance. Il primo soggetto prescelto farà felici i cultori di Le Mans e della storia dell'automobilismo elvetico: si tratta dell'AC Ace Bristol modificata da Claude e Georges Gachnang, creatori della CEGGA, per la 24 Ore di Le Mans 1960. Così Jérôme racconta la genesi del modello: "è stato il mio amico svizzero 'Lilip' a farmi venire la voglia di riprodurre questa vettura. Aveva appena terminato il montaggio dell'AC Ace-Bristol BEX399 n°27 di Le Mans 1958 (un vecchio kit Automany!). Conoscevo assai poco questo genere di vetture ma avevo un kit Renaissance in attesa di essere montato (BEX1192 Le Mans 1962 n°60). E' stato allora che mi sono reso conto che la CEGGA non era mai stata riprodotta. Il mio kit Renaissance diventò quindi la base di partenza di un prototipo che avrebbe viaggiato fra la Francia e la Svizzera per dar vita a un nuovo kit, che permette di realizzare l'AC Ace-Bristol CEGGA nella configurazione "pesa" o "corsa" (senza vetri laterali, con un retrovisore supplementare, delle estensioni dei passaruota posteriori più larghe e non dipinte e con un'immatricolazione diversa, con la targa di André Wicky che aveva preso il posto di quella dei Gachnang probabilmente per ragioni assicurative". Ne è venuto fuori un kit complesso, non certo per principianti, con tantissimi dettagli e sullo stile dei migliori Renaissance. Di questo modello è stata realizzata una serie di soli 10 montati, presentati su una basetta specifica con lo stemma del fabbricante e in una bella scatola di cartone.
Aspettiamo ora le prossime uscite, che dovrebbero essere una Lister-Maserati e un paio di Simca-Gordini. Avanti così.

Un po' di storia

Per l'edizione 1960 della 24 Ore di Le Mans, i fratelli Gachnang prepararono un'AC Ace-Bristol (telaio BEX289) alla loro maniera: chassis e sospensioni modificate, freni a disco anteriori e una carrozzeria dalla parte frontale più profilata e dotata di un hard top speciale. I piloti iscritti furono André Wicky e Georges Gachnang. La vettura venne dipinta nei colori nazionali svizzeri, rosso e bianco. Dopo una partenza un po' travagliata (e alcuni problemi al filtro dell'aria), la vettura sembrò intenzionata a marciare decentemente, fino a quando, di notte, Georges Gachnang non uscì di pista ad Arnage ferendosi alla fronte contro il motorino del tergicristallo supplementare (fedelmente riprodotto nel modello...!) e impiegando un'ora per disinsabbiare la macchina. Nella parte finale della corsa subentrò come terzo pilota John Gretener, iscritto come riserva. Pur terminando la prova, la vettura non percorse una percentuale sufficiente di chilometri per essere classificata.

In configurazione gara, la AC Cegga è sprovvista dei finestrini laterali. 

La versione montata del kit, disponibile a 250 euro, è un modello di grande qualità, montato in modo impeccabile secondo uno stile che ricorda molto da vicino i vecchi MPH. 

Da quest'angolazione è possibile osservare alcune componenti dell'abitacolo. 

Il modello è fissato con una vite (sarebbe stato meglio due) a una basetta in plastica con teca in plexiglass. 

Di grande finezza le ruote a raggi (dipinte in alluminio come dovrebbero essere!); il gallettone riporta lo stemmino AC. Il modello sorprende per l'abbondanza e la precisione di dettagli, che saltano fuori ogniqualvolta lo si guarda. 

La placca che accompagna i modelli della serie montata. 

Ancora una vista che permette di apprezzare i dettagli e la pulizia di montaggio. 

Un piccolo capolavoro la targa del canton Vaud, in fotoincisione con le lettere in rilievo e la decal applicata sopra. Meglio di così...

Da questa foto si può apprezzare il livello di verniciatura, fine e della giusta lucentezza. Niente caramelle, siamo negli anni sessanta!

Ancora alcuni particolari. 

Qui quasi non si direbbe che siamo in presenza di un piccolo 1:43...



Il modello come viene presentato nella versione factory built. 
Il kit non è certo cosa per principianti...

...ma le istruzioni sono comunque di grande chiarezza. 

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