Qualche giorno fa mi è capitata la possibilità di acquisire un paio di Ferrari 312B Formula 1 1971 factory built di Tameo. No, non sto parlando delle recenti serie montate - purtroppo interrotte - ma di qualcosa di ancora più particolare, anzi di molto più particolare.
Pochi ricordano che un bel po' di anni fa, Tameo produsse alcuni modelli solo montati. Ho chiesto quindi a Luca di raccontare qualche dettaglio a proposito di quella produzione ormai così lontana nel tempo. "Che combinazione - mi ha risposto Luca - avevo trovato giusto di recente delle foto della 312B e avevo intenzione di postarle sulla mia pagina Facebook". Scavando, sono venute fuori anche immagini di un modello ancora più antico, la Arrows-Ford Cosworth FA1 Formula 1. "Per la Arrows - ricorda Luca - stiamo parlando dell'anno 1978 o forse 1979. Avevo realizzato il master usando il lamierino della scatola della Citrosodina che all'epoca era in metallo mentre oggi è in plastica. Lamierino metallico e stucco per le forme morbide. La carrozzeria era in resina colata dai fratelli Tron nel loro garage/bunker.Ricordo scocche stampate in resina poliestere (l'unica all'epoca reperibile sul mercato) piene di bolle d'aria tutte da stuccare. I pezzi in metallo bianco fusi da Claudio Riva della Meri Kits. Non esistevano le fotoincisioni. Fiancate e paratie laterali degli alettoni erano tagliate a mano partendo da lamierino metallico. Verniciatura rigorosamente con bombolette trovate in colorificio. Le gomme, quelle disponibili sul mercato. Le decal erano realizzate con le lettere trasferibili della Letraset che si trovavano nelle cartolerie più fornite. Abbiamo fatto poche decine di pezzi della versione bianca di Patrese al GP Brasile del 1978 e di quella bianca ed oro del GP Sudafrica 1978 quando Patrese ha dovuto fermarsi mentre aveva la corsa in mano".
In questo articolo vi presentiamo anche alcune immagini di un'altra monoposto inglese realizzata da Tameo, la Shadow-Ford Cosworth DN9 del GP di Monaco 1979, pilota Jan Lammers.
Per le Ferrari 312B ci fu un'evoluzione. Luca Tameo: "Avendo imparato dal maestro André-Marie Ruf la tecnica della scultura del modello partendo dal blocco di cera, ho utilizzato questo metodo per creare il master. La trasformazione della cera in ottone è stata fatta proprio da Ruf".
"I particolari più minuti li ho realizzati in ottone e stagno. Fusioni sempre realizzate da Claudio Riva. Anche per questo modello niente fotoicinsioni (non conosciute all'epoca). Per la 312B abbiamo, per la prima volta, chiesto alla Cartograf di Bologna di stampare le decals. Abbiamo realizzato quattro versioni diverse in poche decine di pezzi. Questo modello ha aperto la strada al futuro per noi facendo diventare il metallo bianco la caratteristica principale della nostra azienda che oggi, dopo oltre 40 anni, produce i propri modelli sempre in metallo. Da notare che la ditta all'epoca si chiamava Tameo Models".