Tributo al Rally di Monte Carlo 1968: Vic Elford e la Porsche 911 [testo e foto a cura di Nicola Lettieri]
Il pilota inglese Vic Elford, per gli amici “Quick Vic”, è stato uno dei più poliedrici e versatili piloti di tutti i tempi, capace di correre e trionfare nelle più diverse categorie del Motor Sport.
Vic Elford |
La lunga serie di trionfi di “Quick Vic” iniziò il 25 gennaio con la vittoria al Rally di Monte Carlo in coppia con David Stone con la Porsche 911 T.
Seguì, il 4 febbraio, la vittoria alla 24 Ore di Daytona con la Porsche 907 Long Tail (#005) n.54 ufficiale insieme con Jochen Neerpasch, Rolf Stommelen, Jo Siffert ed Hans Herrmann.
Appena un mese dopo, il 23 marzo, ottenne con la Porsche 907 corta (#026) ufficiale insieme con Jochen Neerpasch il 2° posto alla 12h di Sebring.
24 Ore di Daytona 1968 |
Il 19 maggio, ancora una vittoria alla 1000 km del Nürburgring con la Porsche 908 (#008) ufficiale in coppia con Jo Siffert.
Rally Monte Carlo 1968 |
Infine, al suo debutto in Formula Uno nel mese di luglio al Gran Premio di Francia, riuscì ad ottenere il 4° posto con una Cooper BRM scarsamente competitiva, dietro a piloti come Ickx, Surtees e Stewart.
12 Ore di Sebring 1968 |
Il “Monte 1968” fu una gara di svolta anche perché, dopo che nella prima metà degli anni sessanta si erano imposte piccole vetture come le Saab 96 e le Mini Cooper S anche grazie al sistema dei coefficienti prestazionali, in quell’anno vennero cancellati i tempi imposti a favore degli “scratch” nelle prove speciali. Da allora, quindi, l’auto più veloce e il pilota con il piede più pesante avrebbero vinto.
24 Ore di Le Mans 1968 |
1000km del Nuerburgring 1968 |
Quell’anno il clima era quasi primaverile e la neve era solo ai bordi delle strade: la squadra di assistenza dovette far arrivare in fretta gomme più performanti, senza chiodi né tasselli, per garantirsi la maggiore tenuta di strada possibile in quelle singolari condizioni.
L’Alpine-Renault di Gérard Larrousse alla partenza dell’ultima tappa aveva 14” di vantaggio su Elford, seguito da Toivonen, poi il colpo di scena: Elford vinse le prime due PS e nella terza - La Couillole – recuperò ben 51” al francese, braccato anche dalla seconda Porsche n.116 di Toivonen. Al secondo passaggio del Turini, complice un po’ di neve gettata sulla strada da alcuni spettatori improvvisatisi “spalatori”, l’Alpine di Larrousse con le gomme “racing” uscì di strada finendo contro un muro e la Porsche ottenne finalmente la prima vittoria e la prima doppietta al Monte Carlo della 911. Quell’anno, il favorito nella squadra Porsche era certamente il più esperto Toivonen ma, complice il bel tempo e le singolari condizioni della strada, fu Elford a vincere per le sue migliori doti di stradista rispetto al finlandese, più a suo agio sulla neve.
Incontro al Turini, giugno 2018 |
Monte Carlo, giugno 2018 |
La vettura, esemplare unico, presentava numerosi richiami alla vittoriosa 911 T del 1968, come ad esempio i fari supplementari, i paraspruzzi posteriori, strumenti da rally Halda sul tunnel centrale, sedili avvolgenti con finitura in tessuto di carbonio e gli anni "1968" (lato passeggero) e "2018" (lato conducente) ricamati sul poggiatesta e riportati sulla placca di identificazione all’esterno della vettura, naturalmente decorata con i numeri di gara “210”.
Terribilmente affascinato da questa vettura, da buon collezionista Porsche ed ammiratore di Vic Elford, qualche mese fa ho deciso di rivolgermi al mio amico Giuseppe di “JH Racing Models” per la realizzazione del modello in scala 1/43 da mettere in collezione, usando come base la rossa 991-2 Carrera T di Minichamps realizzata in serie limitata di 200 pezzi per il negozio tedesco Cartima.
Una fase dell'elaborazione |
Giuseppe ha aggiunto i fari supplementari realizzando il supporto saldando tubi in ottone, inserito, autocostruendola, la strumentazione Halda sul tunnel centrale, realizzato i paraspruzzi con plasticard opportunamente sagomato e stampato le decals affidandosi ad un professionista esterno al quale ha fatto realizzare anche la cartolina da inserire come sfondo nella confezione.
La strumentazione Halda sul tunnel centrale |
Montaggio dei fari supplementari |
Il risultato finale ha pienamente soddisfatto le mie aspettative, meritando un posto di riguardo nella mia vetrina insieme alla sua illustre progenitrice.
Vecchio e nuovo... |