Non è mai facile recensire la rivista per la quale si collabora in modo sostanziale, ma l'uscita del primo numero del 2018 induce a qualche riflessione che reputo non inutile. Molti avranno già comprato il numero, che ha una foliazione di 66 pagine, occupandosi in modo dettagliato del Salone di Norimberga. Peraltro questo numero 131 ha a mio avviso diversi punti forti, dalla tecnica alle collezioni, dalle recensioni particolarmente curate a tutta una serie di piccole cose che testimoniano l'impegno di tutti i collaboratori. Detto questo, vorrei tornare (perché credo di aver già affrontato l'argomento in passato) sul tema novità. Ancora oggi, nel 2018, c'è ancora qualcuno che rimprovera a una rivista trimestrale qual è appunto Modelli Auto di non occuparsi più delle novità; di non pubblicare cioè pagine e pagine che finirebbero fatalmente per assomigliare a un catalogo, senza anima e senza possibilità di valutare criticamente i modelli, o potendolo fare in misura assolutamente ridotta.
Alcuni paragonano Modelli Auto a AutoModélisme, che comunque è un mensile, quindi con logiche e tempistiche completamente diverse. Già AutoModélisme è per forza di cose constantemente in ritardo rispetto alle uscite, e deve in ogni caso limitarsi a segnalare le novità dei marchi più conosciuti, abbandonando a priori l'idea di recensire tutto e tutti. Inoltre, verrebbe da dire, se c'è già chi ha l'ingrato (e pressoché inutile) compito di catalogare le novità su carta in piena era del web, perché mai dovrebbe farlo una seconda rivista che oltretutto esce quattro volte l'anno? Non è molto meglio dedicare quelle tot pagine, che a differenza di quelle di un sito non possono essere variate in numero, a qualcosa di meno banale, che magari in rete non si trova? Era esattamente il problema "metodologico" che ci si era posto con l'editore alla vigilia della rinascita di Modelli Auto, quindi non meno di cinque anni fa. Nel frattempo le linee editoriali a questo proposito non sono cambiate. Il nuovo Modelli Auto ha la sezione delle Infonews, che è la versione moderna delle "novità": spigolature su modelli e produzioni rare, o insolite, che spesso hanno colpito l'attenzione dei lettori, tanto che non sono rari i messaggi di gente desiderosa di saperne di più una volta letto uno di quei "pallini" che aprono la rivista.
Esistono poi alcuni casi irrimediabili di critica a ogni costo che sconfinano nell'inconcludente: ricordo un tizio che all'uscita di ciascun numero, puntualmente taccia Modelli Auto di essere una rivista "pubblicitaria" e dalle recensioni pilotate. Ora, a questo signore che penso non brilli particolarmente per competenza modellistica né per doti di discernimento letterario, posso rispondere così: molti dei modelli recensiti da MA sono acquistati addirittura dai collaboratori, secondo le loro attitudini e i loro gusti. Spesso le recensioni di modelli, anche quelli passati da distributori (sempre meno) o negozi, sono molto severe; si cerca cioè di essere onesti con i lettori e con la storia che questi modelli vogliono rappresentare. Avendo collaborato anche con Auto Modélisme in passato, posso dire che il livello delle recensioni di Modelli Auto è in linea di massima superiore, anche per le capacità di un critico come Umberto Cattani, ma vorrei citare anche la competenza e la sobrietà di stile di un altro collaboratore, Lorenzo Marsano. Sulle recensioni del sottoscritto mi è ovviamente obbligo di tacere. Proprio a proposito di recensioni, andate a confrontare l'articolo sulla Renault 5 Turbo di Solido in 1:18, pubblicata su Auto Modélisme di dicembre e sull'ultimo numero di Modelli Auto. Qual è la più dura, la più documentata e la meno pubblicitaria? E dire che stavolta i francesi giocavano anche in casa!
Dopo l'abbandono - come direzione, perché di tanto in tanto continua a scrivere - di Jean-Marc Teissedre, Auto Modélisme ha conosciuto un periodo di sostanziale scadimento, da cui si è ripreso capendo che per fortuna non esistono solo Spark, Minichamps e CMC, con tutto il rispetto per il loro know-how commerciale e industriale. Ed è stata proprio questa la base su cui tra il 2013 e il 2014 è rinato Modelli Auto, per non fare gli stessi errori che portarono alla temporanea chiusura. Oggi si va avanti con umiltà e molta buona volontà.
Proprio oggi, mentre sto mettendo mano al numero che uscirà a giugno, mi è capitato di ricevere i complimenti per la rivista da parte di un importante negozio on line tedesco, che ha rimarcato la capacità di andare oltre la semplice sommatoria delle uscite, cercando piuttosto l'approfondimento. Ed è questa l'unica via di salvezza per il giornalismo su carta: avere il coraggio di andare per la propria strada, senza rincorrere ciò che ormai il web fa (spesso molto bene) da oltre un decennio.