BoS-Models TE2800 (Super Manta) scala 1:18
Non molti dalle nostre parti conoscono la TE2800, eppure in paesi come Germania, Belgio o Olanda è una specie di mito. Sì, d'accordo, avrete riconosciuto le linee della prima serie dell'Opel Manta, quella in produzione fino al 1975. Ma c'è molto di più. Dietro la sigla TE2800, si cela il preparatore belga (di Zolder) Transeurop-Engineering, con a capo Nic Heylen. Quella che sembrerebbe l'ennesima taroccata tipica di un certo tuning nordeuropeo è in realtà qualcosa di molto più ufficiale, anche se oggi come oggi sono numerose le pseudo TE2800 in circolazione. Ma andiamo per gradi. L'Opel non l'ha mai ammesso, ma dopo l'uscita della Manta coupé, l'esigenza di avere in listino un prodotto in grado di rivaleggiare con la Capri 2,6 era ben presente. Alcuni prototipi della Manta dotati di motorizzazioni più potenti di quelle di serie furono testate, ma non entrarono mai in produzione. Nell'autunno del 1971 la Transeurop, forte dell'esperienza acquisita negli anni precedenti (ricordiamo alcune elaborazioni Alfa Romeo), decise di produrre in piccola serie una Manta decisamente modificata e potenziata. E non si trattò di un'iniziativa del tutto indipendente, ma il lavoro di sviluppo venne condotto con l'avallo del costruttore, grazie anche ai contatti privilegiati fra TE e la fabbrica Opel di Anversa. La versione speciale della Manta TE montò il motore 2,8 da 142 cavalli della Commodore e beneficiò di tutta una serie di migliorie meccaniche e telaistiche tali da farne una vera e propria bomba, che si ispirava chiaramente alle normative agonistiche allora in vigore del Gruppo 2. Le TE2800 vennero vendute quindi con l'appoggio della casa madre, ma a condizione che dalla vettura venissero rimossi tutti i loghi Opel. La produzione fu purtroppo ben inferiore alle cinque auto per settimana, come Heylen sperava, ma ben presto la TE2800 divenne un oggetto del desiderio fra gli appassionati di coupé sportive. Settantanove furono gli esemplari venduti fino al 1974-75 e alla fine ci si mise la concorrenza diretta della nuova Manta GT/E seconda serie, dotata di motore da 105 cavalli (quindi abbastanza potente) e parecchio più a buon mercato della TE2800. Una trentina di esemplari furono venduti in Germania attraverso Steinmetz fra il 1973 e il 1974, mentre Irmscher si occupò della vendita delle restanti vetture nel 1975, anno di cessazione della produzione. Al di là dell'importanza collezionistica della TE2800, la sua collocazione storica è rilevante perché tutto lo sviluppo portò all'acquisizione di numerosi dati che si rivelarono di grande utilità a preparatori come Steinmetz, Irmscher, Mantzel, Lenk e altri per elaborazioni stradali ma soprattutto agonistiche.
Una delle più recenti uscite del marchio tedesco BoS-Models riguarda proprio la famosa TE2800, prodotta nella consueta scala 1:18, in resina e senza aperture. Si tratta di un modello di grande impatto, probabilmente il primo BoS-Models che mi trovo ad analizzare in modo approfondito. Lascio la parola alle immagini e alle loro didascalie. Posso anticipare che si tratta di un gran bel modello, che piacerà agli appassionati di auto sportive degli anni settanta, un soggetto molto originale e di effetto in ogni vetrina. Per l'acquisto del modello rimando al sito
http://www.modelcarworld.de/ .
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Le linee della classica Manta "A" sono facilmente riconoscibili nel BoS-Models nonostante i parafanghi allargati, tipici della TE2800. |
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Il modello BoS porta il numero di catalogo BOS068 e la produzione è limitata a 1000 esemplari numerati. |
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Su questo modello sono rinvenibili tutte le caratteristiche dei moderni resincast in scala 1:18, ovvero assenza di aperture, linee fedeli, numerosi particolari riportati in plastica, gruppi ottici di grande realismo. |
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Molto belli i gruppi ottici posteriori, in plastica con contorno cromato. Il terminale di scarico è un tubo effettivamente vuoto, e questo aggiunge ulteriore realismo a questa riproduzione di BoS-Models. |
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La correttezza delle linee è apprezzabile anche da questa vista dall'alto di tre quarti. |
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Fra le caratteristiche più convincenti di questo modello, i gruppi ottici; impeccabili anche quelli anteriori, con parabola e vetro rigato. |
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Corretto l'assetto ribassato. |
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I cerchi ATS sul BoS-Models sono conformi a quelli ufficialmente adottati nella produzione, anche se in alcune brochure promozionali la vettura appariva con i BBS. Ci si è dimenticati forse di colorare gli inserti in nero, ma non posso escludere l'esistenza di cerchi completamente in argento, come quelli montati sul modello. |
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Il pianale è semplificato al massimo. In basso, il numero di serie. |
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Da questa come da altre immagini si potrà apprezzare la precisione della decorazione, con i filetti che seguono senza difetti lo stacco fra il giallo e il nero. BoS-Models si colloca sicuramente fra i migliori esponenti della sua categoria. |
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La TE2800 BoS-Models presenta una finitura di tre colori: giallo oro, nero lucido per le fiancate e nero opaco per il cofano anteriore. |
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I paraurti, così come i tergicristalli, sono in plastica. Molto ben riuscito lo specchietto retrovisore, col suo supporto nero e la parte interna riflettente. |
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I vetri sono applicati come di consueto uno ad uno a mezzo di incollaggio. Piuttosto realistici i contorni ricavati sul vetro stesso. |
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Come sulla vettura reale, sono scomparsi tutti i loghi Opel per lasciare esclusivamente spazio al marchio TE. |
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Si può apprezzare l'elegante disegno dei cerchi. Gli pneumatici, a differenza di molti altri resincast, sono in materiale gommoso. |
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Gli interni sono riprodotti fedelmente e si possono ammirare attraverso le ampie superfici vetrate. |
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I listelli di separazione fra vetro della portiera e vetro posteriore laterale sono riprodotti direttamente sul pezzo in acetato, combinando nero e alluminio. L'effetto è accettabile anche se non è il top. |
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Il modello BoS Models è il fratello maggiore della TE2800 riprodotta da NEO in scala 1:43. |
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Il vetro posteriore è incollato con molta precisione e in generale non si notano né sbavature né imperfezioni di montaggio dei cristalli. |
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Tutta la finitura è di grande pulizia. Notare le decals che simulano la parte in tessuto chiaro dei sedili Recaro. |
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Volante a tre razze e strumentazione completa. Da questa foto si può notare anche la tecnica con la quale è stata riprodotta la battuta laterale fra portiera e vetro. La cornice superiore che corrisponde alla grondaia è tampografata. |
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La confezione è quella tipica dei resincast in 1:18, con guscio in polistirolo e protezione in cartone. |
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Ancora un dettaglio dei filetti che percorrono tutto il contorno della parte nera della fiancata.
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