01 giugno 2020

BMW 3.0 CSL 1000km Spa 1973 Lauda/Stuck di Spark (SB227)


Uscita in questi giorni, la BMW 3.0 CSL
di Niki Lauda e Hans Stuck alla 1000km di Spa 1973
(modello Spark per la serie belga, SB227). 
La BMW 3.0 CSL è un tema che è stato già parecchio sviluppato da Spark, ma molto resta ancora da sfruttare. Tra le ultime uscite vi è la vettura Alpina iscritta alla 1000km di Spa 1973 per Niki Lauda e Hans Stuck. L'interesse storico di questa versione è dato dal fatto che si tratta non di una partecipazione all'Europeo Turismo ma al Mondiale Sport. In quegli anni le turismo gruppo 2 erano ammesse alle gare dell'endurance mondiale, e gareggiavano quindi fianco a fianco alle GT e alle sport-prototipo. 
La CSL è uno dei modelli migliori di Spark come
linee e proporzioni. 

Alla 1000km di Spa del 1973 Alpina iscrisse due 3.0 CSL, la numero 60 per Lauda/Stcuk (equipaggio da nulla...) e una per Brian Muir e lo stesso Lauda (numero 64). In quell'occasione la partecipazione delle turismo non fu particolarmente nutrita - c'è da dire comunque che le Gruppo 2 nel mondiale sport erano considerate una specie di riempitivo - composta, oltre che dalle due BMW Alpina, dalla Ford Capri RS2600 di Gerstmann (ricordate il kit Solido di quella macchina?) condotta da Hartmut Kautz, Werner Christmann e Albrecht Krebs. Fu la BMW numero 60 a conquistare la vittoria di categoria, con un eccellente settimo posto assoluto, davanti a vetture ben più accreditate. 
La bandiera nazionale contraddistingue da sempre
le serie realizzate per gli importatori locali. 

A ridosso concluse la seconda CSL, mentre la Capri non terminò la corsa a causa di un incidente. Ed è proprio la CSL vittoriosa ad essere stata riprodotta da Spark nella serie belga, a cura dell'importatore Homblé Diffusion. Numero di catalogo SB227, la CSL di Lauda e Stuck è stata prodotta in cinquecento esemplari numerati. 
Ottima la realizzazione dei contorni vetro e delle
guarnizioni della linea di cintura. Lo staccabatteria
è in fotoincisione. 
I fermacofani sono fotoincisi, mentre i gruppi
ottici sono in plastica colorata. 

Il modello, made in China (la produzione in Madagascar cui abbiamo accennato tempo fa si conferma quindi come un incidente di percorso dovuto probabilmente a esigenze logistiche) è un esempio di pulizia di montaggio. Sono questi gli Spark che avevamo temuto di perdere al momento della recensione dei disgraziati modelli assemblati nello stesso stabilimento dei MileziM. 
Il cerchio, all'anteriore, da un po' l'impressione
di "sguazzare" dentro il passaruota. Fotoincisione
centrale e cerchio in plastica dipinta in un
alluminio satinato più realistico di una cromatura,
almeno su certe vetture. 

Verniciatura perfetta, applicazione inappuntabile delle decals, incollaggio senza il minimo sbaffo di fotoincisioni e degli altri particolari riportati. La CSL di Spark è davvero quello che i collezionisti negli anni ottanta avrebbero pagato una fortuna (e che neanche si trovava in giro, salvo cercare mosche bianche in giro per l'Europa). I contorni vetro anteriori e posteriori sono in tampografia cromata (o è un film tipo bare metal?), con un effetto difficilmente migliorabile. Non c'è la minima traccia di colatura del colore e la linea è stata volutamente tenuta stretta per evitare un effetto finale troppo pesante. Lateralmente è stato riprodotto, con una fotoincisione nera, anche il listello che separa il finestrino anteriore da quello posteriore. 
Le cornici laterali dei vetri sono ottenute
in fotoincisioni e riportano i dettagli delle
doppie battute ove necessario. 
Impeccabile la verniciatura: uniforme, non
eccessivamente brillante, coprente, senza una
imperfezione. Segno che anche la preparazione
è accurata e le resine utilizzate sono di buona
qualità. 
 Ottimi gli interni (con la solita cintura in decals, ma in questo caso non si nota più di tanto visto che è nera) e la modanatura di cintura, realizzata con la stessa tecnica dei contorni vetro. Il tutto si integra perfettamente in un sapiente equilibrio di parti in fotoincisione, in resina e in plastica. Le ruote sono più che decorose, verniciate in un alluminio spento e con la parte centrale fotoincisa. 

Forse qualche piccola incoerenza storica c'è, ma in questo caso è roba da poco: sul frontale erano due le fessure ai lati delle grigliette sotto la calandra (una a destra, l'altra a sinistra), mentre Spark ha sistemato sulla parte destra un gancio traino fotoinciso. 
Molto realistici i fari anteriori con parabola
cromata e parte trasparente in plastica, ma ormai
è un classico di Spark. 
La barra posteriore trasversale del rollbar dovrebbe essere più obliqua e attraversare tutto l'abitacolo, mentre nel modello Spark essa scende quasi subito andando a terminare quasi al centro della distanza fra gli elementi verticali della gabbia. Questi particolari sarebbero stati facilmente replicabili ma abbiamo la sensazione che a causa della fretta, Spark incappi spesso in distrazioni e dimenticanze che nella maggior parte dei casi sono di lieve entità, mentre in altri diventano molto meno accettabili. 
Il fondino è fissato alla scocca mediante due viti.
Raro vedere uno Spark da questa prospettiva, vero?

Restando in tema CSL, mi viene in mente la vettura del Paul Ricard 1973 uscita insieme alla versione di questo articolo, sulla quale Spark ha omesso la riproduzione delle tipiche bandelline triangolari prima dei passaruota. Eppure, specie per quella versione, non sono certo le foto laterali che mancano.

1 commento:

  1. Io sono molto sollevato, nel leggere che la produzione in Madagascar sembra essere stata solo un incidente di percorso...

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