26 febbraio 2014

Rinnovato il sito di Carrara Models

Proprio in questi giorni è stata messa on line la nuova versione del sito Carrara Models, ora più chiaro nella suddivisione dei contenuti. La presentazione dell'intera produzione è ora più razionale e di facile navigazione. Fra le novità, alcune sezioni inedite, come quella delle serie speciali di kit montati su basi di terzi e una simpatica rubrica "diary" che si spera possa crescere costantemente con foto e news più "immediate". Il sito conserva il solito indirizzo www.carraramodels.com

21 febbraio 2014

Rassegna stampa: Four Small Wheels 01/2014


La gloriosa rivista di GPM affronta un'ennesima stagione, forte della sua immutabilità che in questo caso costituisce un indubbio pregio. Diverse novità dopo la pausa natalizia (e nel prossimo numero ci saranno inevitabili cenni a Norimberga e Rétromobile). Le editor's choices propongono l'Alfa Romeo 6C 2300 Gran Sport di ABC, la Ferrari F150 laFerrari in kit 1:24 di Tamiya, il telaio della Maserati Birdcage di CMC e il libro Targa Florio 1955-1973 di Ed Heuvink con le foto di Bernard Cahier. Un bel fritto misto, che meriterebbe un qualche approfondimento, soprattutto il libro. Quanto al telaio della Birdcage, siamo in presenza di un'evidente necessità di sfruttare al massimo le risorse a disposizione. Va bene che, di suo, l'intricata matassa di tubi della Tipo 61 è sempre motivo di grande interesse, ma personalmente non so, mi sa sempre di aria fritta e rifritta come quelli che dopo aver rotto un modello, lo mettono in vetrina nella configurazione incidentata... Un po' una cosa così. So che il paragone non è calzante, ma come diceva il buon vecchio P. Caporali, mio professore di filosofia, omnis explicatio claudicat. E questa roba è abbastanza claudicante. Andiamo avanti. Torna dopo qualche numero di assenza la rubrica del test build di Wayne Moyer, che si focalizza stavolta su un prodotto di casa nostra, l'Alfa GTA Trans-Am di Arena. E' una descrizione molto particolareggiata sui pregi (e anche sui pochi difetti) di questo kit, che non nasconde le proprie origini dal modello BO-G ma che se ne stacca ovviamente in modo deciso, con soluzioni adeguate alle esigenze moderne e alle rinnovate tecniche di fabbricazione. Nella rubrica delle segnalazioni librarie, sceglierei l'edizione riveduta e ampliata di quello che è diventato ormai una specie di classico, "The Bahamas Speed Weeks" di Terry O'Neil.

Foto nuove, materiale inedito che si aggiunge a un già validissimo libro e una sezione sulle rievocazioni moderne che soddisferà certo l'organizzatore ma che a modellista importa fino a un certo punto. Ma bisogna pure ammettere che non esiste solo la visione del modellista-collezionista. A volte tendiamo ad essere un po' modellocentrici e questo è comunque un errore. Più corta stavolta (mezza pagina) la rubrica sulla storia di Le Mans di David Blumlein, che stavolta traccia la storia della Moynet XS, ispirandosi al kit di JPS. C'è questo e molto altro, nel primo numero del 2014 di Four Small Wheels, che - non mi stancherò mai di ripetere - resta a mio avviso la rivista più onesta e obiettiva per quanto riguarda le recensioni dei modelli.

12 febbraio 2014

Da Spark Porsche 910 come se piovesse

Spark ha iniziato il 2014 col pedale premuto sull'acceleratore. Dopo Norimberga, Ripert ha fatto una propria apparizione anche a Rétromobile a Parigi, intrattenendo contatti con i vari operatori del settore; Spark continuerà le abituali collaborazioni con dei partner storici ma ne inizierà di nuove, di cui presto avrete notizie. Intanto, la produzione "normale" continua con i caratteristici filoni, e spesso una vettura esce in diverse versioni nell'arco di poche settimane, com'è stato il caso della Venturi 500LM di Le Mans '93 e com'è il caso della Porsche 910, di cui erano state commercializzate già un paio di versioni di Le Mans nell'estate scorsa. La 910 viene ora ripresa on varie configurazioni, molto simili ma con alcune importanti differenze, e in questo la scelta della resina si rivela fondamentale per una corretta riproduzione dei vari dettagli. Si va dalla "classica" berlinetta, con motore 8 cilindri, vincitrice della Targa Florio del 1967 con Hawkins/Stommelen (S3463). Particolare curioso, a suo tempo questa versione era stata fatta oggetto di una riproduzione da parte di Provence Moulage, che però aveva riprodotto i caratteristici contrassegni (striscia sul frontale e triangolo laterale) in...rosso!

Evidentemente all'epoca le foto a colori della Targa Florio non erano troppo frequenti. Son passati vent'anni e sembra un secolo. Variante Spyder per la vettura vincitrice della 1000km del Nurburgring dello stesso anni, con Buzzetta e Schutz (S3464). Per il rosso del muso si è scelta una tonalità abbastanza "fluo" che molto probabilmente è quella giusta, anche se le foto non riescono spesso a essere risolutive. A queste due versioni molto conosciute, se ne sono aggiunte due molto originali: uno Spyder del Tour Auto 1969 (s3476), preparato da Wicky e con un bizzarra ruota di scorta sul cofano posteriore, alla stregua di un'altra vettura del Tour di quell'anno, la Ferrari 250 LM numero 192. La 910 del Tour aveva i passaruota posteriori leggermente allargati. Quarta novità, una vettura che partecipò alla 24 Ore di Le Mans nel 1972, pilotata dai privati "Novestyle" / Ravenel. Anche in questo caso la forma dei passaruota posteriori è modificata, e la loro larghezza è maggiore rispetto alla vettura del Tour. Tutti dettagli che non sono sfuggiti a Spark, che quando abbina due tematiche fondamentali Porsche e Le Mans riesce quasi sempre a dare il meglio di sé.

10 febbraio 2014

Rétromobile 2014: breve flash sul diorama di Jean-Claude Baudier

Qualche lettore del blog ha chiesto delle foto del nuovo diorama di Jean-Claude Baudier, di cui Auto Modélisme aveva fornito un'anteprima nei numeri scorsi. Stavolta il tema prescelto era il paddock della 24 Ore di Le Mans del 1967. Devo dire che a parte la mole notevole (si tratta di 1:43, ma la superficie è notevole!), il diorama non mi ha particolarmente impressionato. I perché sono forse legati alla non perfetta integrazione fra i vari elementi. Modelli speciali montati (più o meno bene, spesso malino) convivono con modelli diecast di produttori come Norev, che contrastano abbastanza con le altre miniature, specialmente perché non sono stati oggetto di invecchiamento o di sporcatura. Anche i modelli industriali elaborati non sono di grande livello.
In generale l'impressione che si ricava dall'intera composizione è quella di un affastellamento di macchinine e di omini, senza che se ne ricavi un'idea sufficiente di realismo. Non ho scattato molte foto al diorama di quest'anno, e forse non è un caso.





09 febbraio 2014

Svelati i programmi 2014 di Spark con due nuove scale, la 1:8 e la 1:64


Mentre inizia a diffondersi il catalogo 2014 di Spark, una delle principali novità del marchio di Ripert consiste nel debutto della scala 1:8, in un tentativo di diversificare l'offerta verso i modelli più grandi. Così, accanto all'1:18, arriva un'altra scala di riduzione "classica", le cui origini risalgono piuttosto indietro nel tempo (ad alcuni verranno subito in mente i gloriosi Pocher).
Gli 1:8 saranno disponibili direttamente da Spark o presso alcuni centri selezionati (vedere testo dell'immagine in alto).
Accanto all'1:8, arriva anche la 1:64, che in alcuni paesi, soprattutto orientali, riscuote un discreto successo, con marchi come Tomica, che ne hanno fatto una scala di riferimento, realizzando miniature - in zamac - di buona precisione, poco conosciute in Europa. Con l'1:64, che è una scala che istintivamente si lega più al giocattolo che non al modello per collezionisti, si era cimentata anche Minichamps, con risultati non so quanto positivi. Ora ci prova anche Spark, magari per attirare tutta una fascia di giovani collezionisti che forse non era riuscita ad affascinare con la più classica 1:87. 
Per quanto riguarda l'1:43 e l'1:18, solito nutritissimo programma, con Porsche, Le Mans e Formula 1 fra i soggetti più popolari. L'1:87 prosegue il proprio cammino con i vincitori di Le Mans.
Agli articoli annunciati, se ne aggiungeranno naturalmente altri nel corso dell'anno, oltre alle sempre più numerose serie speciali ad hoc, realizzate per conto di importatori, negozi, team, sponsor e organizzatori. 

05 febbraio 2014

Auto Modélisme Hors Série n°1: La compil' des nouveautés

L'idea è semplice ma utile: raccogliere in ordine alfabetico tutte le recensioni modellistiche apparse nel 2013 su AutoModélisme. Nelle edicole francesi a partire dal 7 febbraio, il fascicolo è disponibile in anteprima presso lo stand Michel Hommell a Rétromobile. Uno strumento di consultazione rapido ed efficace, che piacerà agli addetti ai lavori, anche se a rigore ognuno - a costo zero - potrebbe crearsi un indice personale facile a consultarsi man mano che la rivista esce nel corso dell'anno. Per chi non ha avuto la pazienza o il tempo per fare un lavoro simile, ecco la possibilità di riparare alla mancanza. Costo: 14,90 euro in Francia.
La "Compil' " 2013 nello stand di Michel Hommell a Rétromobile fra i quaderni di Echappement, il più recente dei quali è una bellissima storia fotografica della salita del Mont Dore dal 1962 al 1995. 

Rassegna stampa: Auto Modélisme 198


E' un numero molto ricco quello che esce praticamente in contemporanea col Salone di Norimberga e con Rétromobile. E infatti i riferimenti ai due eventi di inizio stagione non mancano certo, a cominciare dall'anteprima del diorama di Le Mans 1967, opera di Jean-Claude Baudier, che viene presentato proprio a Parigi in questi giorni. Un bell'articolo che dettaglia il gran lavoro di preparazione sulla messa in scena del paddock della 24 Ore, da parte di un modellista di cui il mesile francese si è occupato spesso. Per il resto, come dicevo, un numero ricco di spunti: si va dalla recensione dell'Audi Quattro Sport S1 Rally Sanremo 1985 di OttOmobile in scala 1:18 ad una bella retrospettiva sugli Scalextric degli anni 70-90 (eh beh, sì...), passando per un secondo articolo sui modelli autocostruiti di Gilbert Le Cleac'h (una prima parte era uscita nel numero 190) e una interessantissima retrospettiva (anche originale, peraltro) sulla partecipazione delle Morgan e delle Panther... al Rally di Montecarlo, terreno tutt'altro che ideale per questo tipo di vettura. Insomma, c'è questo e molto altro, in una rivista dietro la quale - non pensate diversamente - vi è sempre il fondamentale apporto di Jean-Marc Teissedre, che proprio domani dovrebbe visitare Retromobile.





Retromobile 2014: alcuni appunti sui modelli speciali

Retromobile si trasforma. Più razionalità nel padiglione 1, forse più case presenti in forma veramente ufficiale (fra stand Mercedes, Porsche e Renault confinanti o quasi sembrava d'essere al Salone di Ginevra), meno club di marca e modellismo probabilmente in tono minore... o leggermente più dimesso. Delle prime impressioni generali ho già dato conto nel thread precedente. I modelli speciali sono racchiusi nell'area degli artigiani, meglio concepita e più fruibile. Ci sono i soliti espositori storici, fra i quali i nostri italiani, che non mancano mai (Tron, Atelier Car Model, ABC, ecc), oltre a presenze ormai istituzionali per Retromobile, come Jean Damon (Jade 43) o gli 1:87isti di SAI e l'irrinunciabile stand di Minidelta (Patrick Badot) che ospita i vari Bouissou, Pierre Laugier, MEA kits, mentre manca la presenza giapponese che aveva caratterizzato le edizioni del 2012 e del 2013. Poi c'è quell'enigmatico stand belga di Berlinetta Modelcars, che ha tra l'altro in vendita le Aston di MF43. Sentito Bigaudet oggi al telefono, si può immaginare come non fosse del tutto entusiasta dell'idea. Il Paperino anni trenta al posto della fenice aggiunge al danno la beffa. Beh, danno... Neanche poi tanto, visto che ormai Le Phoenix non esiste più da una vita. Magari si potrebbe parlare di danno nei confronti di collezionisti che per anni avevano custodito le DB4 GT Zagato. Del resto che Suber avesse una certa... "confidenza" con la DB4 Zagato lo si capiva già qualche anno fa con i numerosissimi montaggi in "serie limitata" che aveva di volta in volta immesso sul mercato, seguiti da quantità abbastanza industriali di Lamborghini Miura. E vuoi vedere che il secondo modello di MF43 sarà proprio la Miura? Lasciando la domanda a chi abbia voglia di darle una risposta (ed evitando di aprire ulteriori orizzonti su questo fenomeno), posso dire che dal punto di vista modellistico, Retromobile 2014 non offre gran ché di nuovo. Cose belle, indubbiamente, a cominciare dalle magnifiche realizzazioni di Da Conto. Per il resto, una bella serie di Marsh Models factory built offerti da Badot e alcuni Renaissance, anch'essi factory built costituiscono una delle attrattive dello stand Minidelta. Troppo poco? O ormai abbiamo visto tutto?
Sic transit... (e in questo caso la Ford non c'entra niente, ma casomai l'Aston Martin...): il Paperino anni trenta fa il suo glorioso ingresso nel mondo dell'1:43. 

L''Aston Martin DB4 GT Zagato fresca fresca di (ri)stampa. La qualità della fusione non mi è sembrata eccezionale. Il prezzo? 174 euro. 

Tre esemplari della Ferrari 275 GTB/C Competizione, Le Mans e Targa Florio, factory built di Minerva. Il risultato non sarebbe neanche poi malaccio, solo che il kit soffre di alcuni difetti strutturali che nel montato della casa non sono stati corretti. Il master sembrerebbe abbastanza diverso dalla creazione in cera di Weber che ha circolato per anni su Internet. Sono forse esistite due cere?

La versione Targa Florio della 275 GTB/C. Come dicevo, non è terribile, ma è da rivedere l'andamento dei passaruota anteriori, che si restringono per poi riallargarsi creando una linea anomala. Il kit, poi, soffre di un'eccessiva fragilità a livello della fusione del tetto che provoca inopinate rotture, specie nelle spedizioni. 

Ancora una panoramica di una parte dello stand Berlinetta. 

Un vecchio AMR, in condizioni accettabili. Il prezzo è in linea col crollo di mercato che modelli di questo genere hanno subito. 

Built Up Models aggiungeva un po' di freschezza all'ambiente, con le sue creazioni orgininali. 

Ancora Built Up...

...idem...

Sempre molto brillante e simpatico Jean Damon, che arriva dalle montagne del Forez con la sua produzione di kit e montati. 

Alcune delle più recenti realizzazioni di Jade 43. 

Chiudiamo questa gallery con altre due foto della 275 GTB/C di Minerva (factory built): la versione Le Mans dell'Ecurie Francorchamps...

...e la Targa Florio. A differenza di altri modelli della stessa famiglia, quella che gli inglesi chiamano "stance" è abbastanza riuscita. La macchina tutto sommato c'è, pur con qualche incongruenza. Sempre meglio della disastrosa 250 P, presentata nel 2013. 

Retromobile: una prima impressione modellistica

Le foto della Retromobile più conosciuta le troverete ovviamente in giro per Internet, anche se spero di pubblicarne qualcuna sul blog. Ciò che più conta, in questa sede, è la parte modellistica. Ebbene, Retromobile edizione 2014 mi pare che non abbia detto molto di più rispetto alle edizioni del recente passato, al contrario della Retromobile più prettamente automobilistica, che peraltro sta prendendo la china di una sempre maggiore qualità, il che significa anche sempre maggiore esclusività, con conseguenze facilmente intuibili per gli espositori "piccoli", quelli che spesso fanno la fortuna di eventi di questo tipo. Sempre più numerose le case rappresentate ufficialmente (le francesi, certo, ma anche Porsche, Mercedes, Skoda, Caterham e chiunque altro possa vantare un passato automobilistico degno di questo nome). Tutta la manifestazione è ora ospitata nel padiglione 1, il che assicura una praticità maggiore - permettendo di avere sotto mano la situazione e di valutare con un certo criterio tutto ciò che è esposto con sufficiente rapidità. Il 2013 aveva portato la novità della rinascita di Minialuxe, presente anche quest'anno con un bello stand e diverse novità promozionali. La capacità di comunicazione non manca; sarebbe interessante se a fronte di investimenti abbastanza rilevanti siano arrivati risultati commerciali adeguati. Meno obsoleti del solito, con la presenza - di qualità - della Galérie du Jouet Ancien di Parigi, che nella settimana di Rétromobile sposta armi e bagagli al Palais des Expositions. Direi che la novità maggiore è la presenza dei belgi di Berlinetta Modelcars, che hanno portato quanto si produce da quelle parti in tema di speciali 1:43 e 1:18. Non solo Minerva, quindi, ma anche alcune Daytona montate su base Masta, alcuni Francorchamps Mini Models e poi i primi esemplari del kit Aston Martin marchiato MF43. Devo dire che quel Paperino anni trenta al posto della conosciuta fenice è qualcosa che grida vendetta al cielo. Ritorneremo sull'argomento.
Ecco intanto una panoramica di ciò che si può trovare in questi giorni al padiglione 1.
















04 febbraio 2014

Parigi, Retromobile: vigilia dell'apertura

Arrivato oggi a Parigi, in tempo per assistere agli ultimi preparativi prima dell'apertura di Retromobile. Per le strade che collegano il centro delle esposizioni con l'abitato di Issy-les-Moulineaux, alcuni carrelli con auto che saranno esposte da domani (una Porsche 356 rossa, una Mercedes 190 SL ecc.). Qui Retromobile, per quanto grande, è solo una delle tante rassegne ospitate contemporaneamente dal Palais des Expositions. L'ambiente è grande, ma ben organizzato. Oltre il ponte alle spalle del padiglione 1, è già Issy, una specie di sobborgo che una volta doveva essere aperta campagna. Al padiglione potrò arrivarci a piedi, il che è già parecchio. Anche quest'anno ho preferito Retromobile al salone di Norimberga, e penso che lo farò ancora finché non sarò costretto da cause di forza maggiore. Retromobile, come si è detto altre volte, dà un po' idea dell'ambiente degli artigiani, tanto per confinarci nel settore dell'automodellismo. E con l'enorme bonus di tutto ciò che sta intorno. Come qualità degli espositori e varietà dell'offerta, Retromobile è ai vertici mondiali. E in questo contesto, il modellismo ha la sua parte, che comunque non è la principale. Malgrado questo, i nomi più noti del settore si danno appuntamento sempre qui, all'inizio di febbraio. A domani.
Va ammesso: non è questo lo skyline più affascinante di Parigi, ma almeno sono a poche decine di metri dal padiglione 1! E Issy-les-Moulineaux non è poi così male (giusto dall'altra parte della piazza del Palais). 

01 febbraio 2014

'34 Ford Hot Rod affair: parte 2

First rough filing and sanding of the initial application of JB Weld Epoxy to fill in the roof cuts. Note, the curved body line at the roof to door edge will require additional filling and sanding to make a smooth body line contour.  Blow holes will require a second application of JB Weld Epoxy.  The rear window has been filed to a rough opening contour.

You can see the unchopped Host door sitting in the unchopped top opening,  You can see how much additional height had to be added to the door to make it conform to the opening.  In this picture, front axle height has been modified to stock height and 1940 Ford wheels and tires from an ERTL model have been installed.  Wheels will roll and front wheel will steer properly.  You can see one of the chopped top bodies in the background.

The door has been drilled and pinned and a cut made to obtain the proper door profile.

The pieces of the door needed to obtain stock roof height.  All pieces were drilled, pinned and epoxied in place.

One expoxied together, a wire reinforcement was JB Welded in place for added strength.

With door panel filed to fit and the wire strengthening piece in place, the door is ready for final filling and body work.

One photo shows both doors at stock window height with door panels modified and installed.

A Ford Motor Company archive photo shows the stock wind shield frame and windshield wiper.  Deluxe 34 Ford Three Window Coupes had two windshield wipers as Roy's model will have, donated from a 37 Ford Road Signatures model.  The stock height windshield frame needs to be hand fabricated.  After consultation between Jerry and myself, we decided to use a piece of "N" scale railroad track rail, which is an alloy brass material that can be easily bent and soldered.  The frame was made out of two pieces of N gauge train track.

One of the photos shows the two piece construction of the windshield frame soldered together. After polishing, it will resemble a chrome plated frame and it fit the opening perfectly.

The molded plastic hood had to be filled with plastic filler, since it had a hole in it for a blower scoop.  It had to be filled at the bottom also, since headers came though the side of it.

2 mm plastic molding was used to simulate the center hood hinge. Automotive spot putty was used to fill in minor imperfections.

Since the ERTL model had a filled roof and Roy's hot rod had a vinyl roof insert, 1 mm plastic half round material was heated and carefully bent and glued into place to simulate the roof insert. The molding will be precision masked and the insert painted flat black, after final paint has been applied. Note the final contour and smoothness of the roof body line at the door edge.

Finish primed body, doors and fenders with 40 Ford tires and wheels installed. Rear spare tire mount will be added in the next phase of the work with motor installed and front and rear bumpers added.