16 giugno 2020

Chi tocca le italiane muore. Ce la farà Spark a salvarsi dai contachiodi?

Notoriamente i contachiodi sono quelli che fanno le pulci ai treni. Non gli sfugge niente perché - lo dice il nome stesso - passano la loro vita a contare i rivetti sui vagoni e guai se ne manca uno. Anche nell'automodellismo abbiamo gli equivalenti dei contachiodi e ogni categoria ha le sue fissazioni.

Forse perché hanno dovuto restare a lungo digiuni di soggetti che fino a poco tempo prima solo Burago e Polistil avevano prodotto come giocattoli, i contachiodi-automobilistici italiani sono particolarmente accaniti. Sanno tutto sulle serie della A112 e mese dopo mese ti saprebbero raccontare per filo e per segno l'evoluzione delle viti del cruscotto o delle zigrinature del gommino dei pedali. E' cultura anche questa, per carità.

Ma ha il problema di essere a rischio ossessione. Un affastellamento di informazioni anche dotte senza uno straccio di sintesi. Quando esce un Laudoracing si scatena l'inferno. I contachiodi (gli lasceremo questo nome per comodità) si sguinzagliano e riempiono Facebook di filotti sempre più puntuti. Per un produttore è un rischio. All'estero ne esistono di altre specie (per esempio sul forum di Caradisiac ci sono i wollekologi che non sono meno pedanti), ma anche in Italia sinceramente siamo messi bene. Non vi dico poi quando esce una Delta Integrale. Quella è l'università delle vitoline e delle cuciture dei sedili. Ogni uscita dei Kyosho in 1:18 rimedia una salva di fischi e di rimostranze da fare invidia ai peggiori dilettanti della Corrida di Corrado. Pernacchie, cani sciolti, campanacci. La scusa poi è comoda: "se fosse fatta bene la prenderei". Eh, no cari contachiodi, non giocate sporco. Il contachiodi è geneticamente spilorcio. Lui in realtà spera che il modello non sia fatto bene per non doverlo prendere, altrimenti sarebbe un casino tirar fuori centocinquanta euro tutti sull'unghia. Mi si è raggelato il sangue quando ho ricevuto giorni fa la newsletter numero 56/2020 di Spark, contenente non meno di tre Delta Integrali. 

Hugo Ripert, sei impazzito? Non ti bastava fare tranquillin tranquillino le tue brave Tiga, Spice e Rondeau di Le Mans senza andar dritto verso un vespaio che non t'immagini neanche? E così le Delta di Spark, in uscita per la fine dell'anno, faranno compagnia a quelle di Top Marques, annunciate per l'estate. Confesso che non ho neanche controllato se le due versioni stradali siano le stesse e se il modello provenga dallo stesso stampo. Prepariamo il divano e i pop-corn, lo spettacolo sarà di quelli che neanche nei commenti dei video del Greg su Youtube. 

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