Ospitiamo un contributo di Elio Venegoni sulla storia dell'ADAC Supercup, un campionato forse meno conosciuto ma importante nella storia dell'automobilismo anni 80.
ADAC SUPERCUP
di Elio Venegoni
Le
auto di gruppo C sono state indubbiamente vetture che sono rimaste
nell'immaginario collettivo di tutti gli appassionati di corse, sia
per le formidabili prestazioni sia per l'aspetto spesso elegante (e
sempre funzionale), piuttosto differente da quello degli odierni
prototipi figli di avanzate ricerche aerodinamiche ma un po'
sgraziate a dire poco, almeno a parere di chi vi scrive.
Queste auto hanno corso fino all'ormai lontano 1993 ma ancora oggi nessuno può dimenticare le Porsche 956 e 962 (tra le più vittoriose nella storia dell'automobilismo sportivo), le Jaguar della serie XJR, le Lancia LC1 ed LC2, le Mazda 787 e 787B a motore Wankel, le Sauber Mercedes Benz, le Peugeot 905 e moltissime altre...
Tali
vetture hanno corso nei principati campionati internazionali ma
anche, dal 1986 al 1989, in un campionato di matrice prettamente
nazionale, ovvero l'ADAC Supercup.
Nel
1985 si era corsa l'ultima stagione del glorioso DRM (Deutsche
Rennsport Meisterschaft) e l'ADAC, l'equivalente del nostro ACI,
decise di dare una sterzata netta introducendo una serie riservata
alle automobili di gruppo C.
Le
vetture ammesse, per essere più precisi, erano quelle di gruppo C1 e
C2, nonché quelle conformi al regolamento IMSA GTP e GTC (molto
simili). Vi era un limite di consumo, differente per le varie classi.
Le gare (cinque per anno ad eccezione del primo), di tipo sprint,
inizialmente si corsero sulla distanza di 180 km ma successivamente
il limite fu portato a 220 km.
Data la relativa brevità non era
necessario sostituire il pilota, a differenza delle corse di durata
“classiche”.
Nel
1986 il campionato si chiamò ADAC Sport Auto Supercup in quanto fu
sponsorizzato dall'omonima rivista,
nei
due anni successivi a Sport Auto subentrò la Wurth ed infine
l'annata 1989 fu patrocinata dal canale televisivo Sat 1.
Durante
la prima stagione vi fu un dominio della quasi imbattibile Porsche
962 C di Hans Joachim Stuck, contrastata sul finale solo dalle Jaguar
XJR6 sponsorizzate Silk Cut di Eddie Cheever (che vinse l'ultima
corsa al Nurburgring) e Derek Warwick.
L'anno
successivo l'asso tedesco bissò la vittoria, sempre con la fida 962
C, ma il dominio non fu quasi incontrastato come nell'anno
precedente. Altri piloti vinsero delle gare e precisamente Mauro
Baldi, Klaus Ludwig (anche loro su Porsche 962 C) e Jean Louis
Schlesser, che portò alla vittoria la Sauber Mercedes-Benz C9
nell'ultima gara (sempre al Nurburgring).
Nel
1988 invece la musica cambiò e la serie fu contrassegnata
dall'ascesa alla ribalta del francese Schlesser alla guida della
Sauber Mercedes-Benz C9, evoluta in versione 1988.
L'ultimo
anno fu infine quello buono per l'alsaziano Bob Wollek, secondo in
campionato nelle due edizioni precedenti.
Si
chiudeva così l'epopea, breve ma intensa, dell'ADAC Supercup. Le
Case non avevano manifestato interesse nel correre l'anno seguente e
così l'ente automobilistico tedesco non organizzò più il
campionato, corsosi sempre in Germania ad eccezione di una gara a
Silverstone nell'anno dell'addio.
Cosa
rimane di quegli anni? Un albo d'oro scritto tutto da ottimi piloti,
molti ricordi di battaglie al calor bianco e... qualche modellino,
naturalmente. Minichamps in particolare ha riprodotto le vetture
vincitrici (ad eccezione di quella dell'89) ed anche l'onnipresente
Spark ha messo in commercio qualcosa.
Che
dire? Questo articolo potrebbe forse essere lo spunto per iniziare a
dedicarsi ad una nuova mini-tematica...
Nessun commento:
Posta un commento