La scatola del kit dell'Opel Kadett GT/E di Solido (dal sito www.carmodel.com). |
L'articolo di Elio Venegoni sulla Ronde Cévenole pubblicato oggi stesso sul blog (e che potete leggere a questo link: http://grandiepiccoleauto.blogspot.com/2020/04/come-una-targa-florio-elio-venegoni.html ) ha fatto riemergere ricordi sopiti ma sempre vivi, come il colore della pubblicità Philips dei tempi andati. Per molti di noi i kit Solido sono stati una scuola, non solo di modellismo, ma - nei limiti del possibile - di storia dell'auto. Eravamo in tanti a guardarci e a riguardarci per ore le foto sulle scatole di montaggio che permettevano di realizzare una delle tre versioni raffigurate, e in alcuni casi di doppio kit, tutte e due le versioni. Piloti, gare, sponsor, anche gli sfondi: le strade polverose dell'Acropoli, la Le Mans ancora selvatica, il Tour che si avventurava nella Francia interna, il Monte Carlo innevatissimo e fangoso. La mente immaginava gare in parte sconosciute, galoppando felice magari mentre arrivava al naso l'odore caratteristico della coppale delle decals e del metallo ancora grezzo. "Ronde Cévenole": due nomi sconosciuti a un ragazzino di dieci anni che acquistava i kit Solido da Dreoni a Firenze. Ricordo bene la GT/E, di cui realizzai la versione Mille Pistes 1978.
Le decals per realizzare le tre versioni, con le istruzioni del kit Solido 70K. |
PS: Quasi senza accorgermene, è venuto fuori un altro episodio di "Storie di modelli". Abbiate pazienza.
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