20 aprile 2020

Come una Targa Florio: Elio Venegoni ricorda la Ronde Cévenole

Riceviamo da Elio Venegoni questo interessante contributo, che traccia la storia della Ronde Cévenole, una gara ingiustamente dimenticata dagli appassionati di casa nostra. Ricordando che il blog continua a essere aperto agli interventi di tutti (basta che siano argomenti originali con testi scritti in un italiano corretto), ringraziamo pubblicamente Elio, ideatore, per chi non lo sappia della gamma 1:43 Eliomodels, e speriamo di ospitare presto altri suoi articoli. 



LA RONDE CEVENOLE
[di Elio Venegoni, foto sua g.c.]


Esistono, nella storia più che secolare delle corse automobilistiche, diverse competizioni che hanno scritto pagine importanti, forse non più ripetibili al giorno d'oggi ma che sono purtroppo cadute un po' nel dimenticatoio. Nei tempi odierni Internet la fa da padrona e, con i suoi contenuti spesso usa e getta, non aiuta la conservazione della memoria storica, quella memoria storica che invece è essenziale per fare cultura e non solo mera cronaca.


Ecco quindi che navigando in Rete si possono trovare facilmente informazioni, immagini e filmati dell'ultimo rally disputato magari in Mongolia ma latitano in maniera preoccupante documenti relativi alla mitica Ronde Cévenole, per fare solo un esempio...



Una corsa che è entrata di diritto negli annali dell'automobilismo ma della quale i più giovani non hanno mai sentito parlare... e questo è davvero un peccato!



Esiste sì un lunghissimo thread dedicato alla Ronde, su quell'impareggiabile luogo di aggregazione – virtuale - che è il francese Forum Auto, ma altro non si trova o quasi...

La gara transalpina si è disputata dal 1959 al 1979 ed ha fatto parte del campionato francese rally a partire dal 1970 fino al 1979; il 1980 è l'anno nel quale è stata soppiantata dal Rallye des Garrigues.
Il percorso si srotolava nell'entroterra di Vigan, piccolo comune del dipartimento del Gard, regione dell'Occitania (è in quei posti che si diffuse la lingua d'oc) e percorreva le pendici del Mont Aigoual.



Le prime edizioni si corsero come un normale rally ma dal 1967 la formula variò, andando a ricalcare quella della più celebre Targa Florio, ovvero si disputò su un percorso di 42 chilometri da percorrere più volte, in entrambi i sensi di marcia.

Questa spettacolare corsa attirò i più famosi piloti francesi e non solo (nel 1969 fu vinta da Ignazio Giunti, alla guida di un'Alfa Romeo 33/2) nonché automobili di ogni genere, prototipi compresi, che le Case automobilistiche testavano a dovere in condizioni limite proprio su queste strade.



Si gareggiava in pieno giugno ed il caldo metteva a dura prova i concorrenti, già impegnati da un percorso quanto mai tecnico e decisamente vario.
L'albo d'oro registrò la presenza di corridori di altissimo livello: da Jean Rolland al nostro Giunti, da Bernard Darniche a Jacques Henry, dal normanno Jean-Luc Thérier (purtroppo scomparso nel mese di luglio dello scorso anno) a “Cavallo Pazzo” Jean-Claude Andruet, più volte vincitore e – perdonatemi la nota personale – autentico idolo di chi vi scrive...

Particolare il fatto che la gara si svolgesse senza la presenza del navigatore a bordo della vettura, negli anni della formula Targa.



Si sarebbero poi disputate altre edizioni di questa corsa, negli anni novanta, ma la “vera” Ronde Cévenole è stata indubbiamente quella che si è svolta negli anni sessanta e settanta.
In questi ultimi tempi, nei quali ormai la ricerca della massima sicurezza è imperante, una competizione di questo tipo sarebbe impossibile; non ci resta quindi che affidarci ai ricordi, per riviverla, ed ovviamente ai nostri amati modellini...






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