07 agosto 2019

Echi del Superturismo: la BMW 318i, Touring Car World e un passato che (a volte) ritorna


Il collezionismo si nutre di suggestioni e di ricordi. In fondo collezioniamo modelli perché ci evocano tempi perduti, emozioni ed esperienze che sembravano perdute nei meandri della memoria. Ma a volte basta poco per far riaffiorare quei sapori che magari ci hanno accompagnato per anni, segnando in parte il senso delle nostre vite. Agli inizi degli anni novanta, a Firenze c'era un negozio chiamato Rossocorsa, in quella Via Gordigiani che molto tempo dopo avrebbe ospitato un'altra bottega di modellismo, Delle Piane (che ha chiuso giusto qualche mese fa). Non è necessario che vi rifaccia tutta la storia, tanto molti la conoscono già. Sarà sufficiente ricordare che nel periodo migliore, Rossocorsa faceva concorrenza ad altri negozi di città più grandi di Firenze, anche con una scelta di modelli montati che qua non si erano mai visti. Se eri fortunato, da Rocchi trovavi dei kit, altrimenti la scelta obbligata era Milano, Roma o l'estero (Inghilterra in primis). L'era del Superturismo fu un periodo felice per la categoria, e ne risentì anche il settore modellistico. Fra i produttori di speciali si dedicarono alla "D2" marchi come BBR, Formula Models e la Gamma di Roma, che propose tutta una serie di BMW 318 e di Peugeot 405 Mi16 (ricordate? Quelle di Fabrizio Giovanardi e Gary Ayles, protagonisti in Italia).

I kit Gamma erano ambiti, ed erano considerati anche superiori a molti prodotti della concorrenza. Gli stampi erano buoni, i dettagli adeguati, le decals all'altezza della situazione. Col Superturismo ho avuto sempre un legame speciale. Ancora prima degli inizi della carriera giornalistica, se c'era da andare al Mugello per qualche gara, negli anni novanta sceglievo il Superturismo, abbinato al CIVT, che era riservato alle classi del Gruppo A e del Gruppo N. La Salerno Corse, promoter del campionato, aveva fatto le cose a modo, e la serie italiana era fra le più interessanti a livello mondiale (poi dal 1998 sarebbe iniziato il declino, con le diatribe fra la Salerno Corse, Magnani e la creazione di AciSport, ma questa è un'altra storia). Torniamo a Rossocorsa di Via Gordigiani a Firenze: sugli scaffali, sarà stata la fine del 1993, facevano bella mostra di sé alcune BMW del Superturismo Italiano, fra cui quella di Roberto Ravaglia, che era quella che preferivo, perché aveva i colori della BMW Motorsport e mi ricordava le M3 che avevano smesso di correre solo pochi anni prima nell'Europeo e nel Mondiale Turismo. Non ebbi la possibilità di prenderne alcuna (le finanze di un universitario-collezionista erano sempre molto risicate), ma finalmente dopo tanti anni il cerchio si è chiuso.

Un vecchio kit preso da Luciano Rocchi alcuni anni fa (chiuso anche Rocchi, per inciso) è stato appena montato come si deve e ora occupa un posto particolare nella collezione. L'ho fotografato sul primo volume di Touring Car World, l'annuario di Fabio Ravaioli e Fernando Morandi, che diventò ben presto l'opera di riferimento della categoria. Per la verità il primo volume porta il resoconto della stagione 1994, ma poco importa, il periodo è quello. Ricordo quando Four Small Wheels ne fece la recensione. Internet non esisteva e vedere tutte quelle immagini dei campionati tedeschi, inglesi, francesi, giapponesi, australiani, lunari e marziani faceva il suo effetto. I modelli hanno una storia e a volte invogliano a raccontarne altre. Sarà così in futuro anche con gli Spark, i TrueScale, i Matrix e i Neo?

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