01 maggio 2021

Il DTCA rievoca con una serie limitata un controverso Dinky: l'Austin A40 Van Omnisport

La replica dell'Austin A40 van
Omnisport realizzata dal DTCA. 
L'anno scorso il DTCA (Dinky Toys Collectors Association) non poté realizzare il modello annuale, destinato agli iscritti del club. In programma vi era una versione molto particolare dell'Austin A40 van, il cui originale è tutt'oggi avvolto nel mistero. Replicare vecchi Dinky, modificandone le versioni o riprendendole in chiave dichiaratamente evocativa, fa parte della tradizione radicata del modellismo britannico. Già negli anni settanta diversi artigiani commercializzavano repliche o variazioni sul tema, quasi sempre in metallo bianco, ispirate a modelli effettivamente usciti o riproducenti vetture che la Dinky non aveva mai scelto (ma che avrebbe potuto scegliere - gli inglesi le chiamano "neverwazza" e ci vanno matti). 

Il modello riproduce una versione
apparsa per la prima volta
nel 2009 a un'asta. 
Si potrebbero citare Copycat o Odgi Toys fra i marchi più conosciuti. Nel Regno Unito si è conservato questo spirito da curiosità antiquaria e il modello 2021 del DTCA, che ha potuto riprendere il discorso interrotto nel 2020, ne è un degno esempio. Si tratta, come già detto, dell'Austin Van, di cui è appena il caso di ricordare le conosciutissime livree standard Shell (470), Nestlé (471) e Raleigh Cycles (472). Un modello molto bello, non particolarmente raro in alcuna delle tre varianti, ma di cui sembrerebbe essere esistita una quarta versione, ammantata di una fitta nebbia. 

Il disegno tecnico
originale Dinky. 
Una decina d'anni fa, a un'asta di Wallis & Wallis, apparve un curioso esemplare in blu chiaro (a occhio e croce lo stesso dell'Austin Somerset Dinky n.161) e con pneumatici scolpiti. La pubblicità sulle fiancate recitava: Omnisport - todo para el deporte, in spagnolo. 

L'Austin Van del DTCA è in
serie limitata a 100 pezzi numerati. 







Si era già al corrente dell'esistenza di un disegno dell'ufficio tecnico Dinky, datato settembre 1957, che riportava tutte le specifiche tecniche per la realizzazione di questa versione. Cos'era esattamente Omnisport? E dov'era ubicata? Chi dice Argentina, chi Spagna, chi El Salvador, sulla base di congetture più o meno argomentate. Oltretutto il documento ufficiale Dinky, sulla cui autenticità non esistono dubbi, potrebbe aver dato l'idea iniziale a qualche falsario desideroso di rispettare un certo rigore storico. 

La copertina del notiziario
DTCA n.10/2009
con l'esemplare venduto all'asta. 


La Omnisport, ammesso che il modello sia originale, aveva forse commissionato a Dinky la produzione di un certo numero di pezzi a scopo promozionale? E perché non se ne fece di niente? 

Originale o falso clamoroso?
Un secondo modello, meno
perfetto del primo, è emerso
un paio di anni dopo l'asta di 
Wallis & Wallis. 
Il van in asta raggiunse le 6400 sterline, non un record per un Dinky, ma pur sempre una bella cifra. In definitiva, di questi Austin Omnisport sono stati recensiti almeno tre esemplari, fra cui uno non originale venduto negli anni ottanta dal negozio Mint&Boxed, su cui non credo sia necessario alcun commento supplementare. Ma a parte questo, la questione è in generale controversa: soprattutto nelle settimane immediatamente antecedenti e successive all'asta di Wallis&Wallis, autorevoli esperti portarono argomentazioni ugualmente plausibili sia a favore sia contro l'autenticità dell'Austin Omnisport. 

Il fondino dell'Austin A40 Van del DTCA. 
Nel frattempo, vari fabbricanti di decals si sono divertiti a riprodurre il logo Omnisport - Todo para el deporte, onde permettere agli appassionati di elaborare un Dinky in cattive condizioni e di ricavarne qualcosa di originale. L'idea del DTCA è senz'altro buona: il Van Omnisport potrà occupare un posto in una vetrina di Dinky d'epoca come curiosità. Il modello è stampato in metallo bianco ed è destinato ai soli iscritti del DTCA (un esemplare per socio). La serie è limitata a 100 pezzi numerati. La scatolina è stata riprodotta da uno specialista, che ha immaginato una possibile confezione che in realtà non è mai esistita. 

Una decina di anni fa la stessa idea
era venuta al Club Dinky France. Ecco il 
modello uscito all'epoca. 
Il modello è accompagnato da un certificato col numero progressivo e da un foglio che ripercorre la storia di questo strano Dinky. Chissà che prima o poi la verità sull'enigmatico Austin Omnisport non salti fuori. 

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