Notizie, commenti, considerazioni e opinioni sul mondo del modellismo e dell'automobilismo, a cura di David Tarallo. ATTENZIONE, NUOVO SITO DAL 28 LUGLIO 2021: www.pitlaneitalia.com
14 agosto 2020
Rassegna stampa: DTCA, The Journal, July 2020 (issue no.78)
Il numero di luglio del Journal, rivista del DTCA (Dinky Toys Collectors' Association) è particolarmente interessante perché densa di articoli dettagliati e competenti, tipicamente inglesi, direi. Lo stile, per fortuna, non è molto cambiato da quando studi di questo genere si potevano leggere su Modelauto Review o più recentemente su Model Collector, che ha ormai cessato le pubblicazioni. Sono passati quarant'anni dalla chiusura della Dinky ed è ancora possibile scoprire aspetti inediti o poco conosciuti di una produzione durata decenni. Anzi, con i perfezionati metodi di ricerca storica, oggi si può entrare ancora più nel dettaglio, quando invece, negli anni settanta o ottanta, ci si accontentava di repertori e di storie molto meno completi. Non solo la comunicazione fra collezionisti di tutto il mondo è ora enormemente facilitata, ma anche la capacità di collocare un modello all'interno dei vari anni di produzione ha fatto passi da gigante, grazie al reperimento di documentazione di prima mano e allo sviluppo di metodi comparativi fra modelli diversi, che possono aiutare a collocare cronologicamente una variante di colore, tanto per fare un esempio.
Il Journal del DTCA affronta in modo costante questi temi. In copertina campeggia la gru 20-ton Coles, che fu utilizzata come modello promozionale per la Coles tedesca in un numero molto limitato di esemplari. In questo caso il modello non differisce dalla produzione di serie ma è la scatola, personalizzata, a rivelare lo scopo pubblicitario. Interessanti anche le analisi di alcuni classici della gamma Dinky, la Austin Somerset Saloon (n.40J/161) e la Maserati A6GCS Sport (22A/505, modello francese). Raccomando come sempre la lettura del Journal a chi abbia un interesse nei confronti degli obsoleti perché raramente si rimane delusi dalle poco più di venti pagine della rivista.
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