Di Autoitaliana ci siamo occupati nel blog fin dalla prima uscita della nuova serie. Questa rivista che vuole porsi al vertice almeno in quanto a grafica e qualità dell'impaginazione, a mio parere non riesce a trovare una continuità accettabile. A numeri decisamente buoni, come quello scorso, si alternano altre uscite parecchio più ordinarie, come se la mancanza d'ispirazione fosse sempre lì, dietro l'angolo, complici anche le mille difficoltà che incontra il settore della carta stampata, almeno in Italia.
Lo sforzo di produrre qualcosa di originale si vede, si capisce ma non sempre basta la raffinatezza del progetto grafico o la qualità, indubbia, delle immagini. Qualche sprazzo di interesse lo vediamo anche nel numero estivo, come ad esempio l'articolo sugli eccezionali ritrovamenti di Corrado Cupellini, ora raccontati in un libro: fa un certo effetto rivedere la Porsche 906 rossa della Brescia Corse oppure la Ferrari 330 GTC del conte Lurani-Cernuschi nella sala della sua villa, con le pareti tappezzate dagli autografi dei più grandi dello sport automobilistico. Si cerca sempre, in Autoitaliana, di raccontare la storia e l'attualità del design nostrano, e questo è apprezzabile. Le otto icone per i novant'anni della Pininfarina offrono spunti abbastanza intriganti, così come originali sono le illustrazioni di Federico Bombiero / Petrol Tribe, che ha trasferito su tavola, quindi su un supporto bidimensionale, le livree di alcune delle più famose Formula 1 sponsorizzate da aziende italiane: la March Beta, la Brabham Martini, la Toleman Segafredo, la Brabham Parmalat e così via.
Questo numero estivo è molto "diluito", si può sfogliare anche distrattamente, magari iniziando dalla fine, come se fosse una rivista giapponese. Se vale i dieci euro richiesti? In questo caso sì e no.
Nessun commento:
Posta un commento