Che i media italiani abbiano dato il peggio in questo periodo di presunta crisi sanitaria è ormai un dato di fatto. Probabilmente i vari siti e i giornaloni nostrani sognavano da anni un caso come questo e - fortuna? sfortuna? - quando è arrivato non si sono certo lasciati sfuggire l'occasione di sfruttarlo a dovere. Quotidianamente siamo alle prese con un'informazione approssimativa, martellante, superficiale, dove la parola "allarme", che proprio per sua natura dovrebbe essere utilizzata con parsimonia, viene chiamata in causa con una superficialità deplorevole. "Diminuiscono i morti ma è allarme assembramenti"; "muoiono meno anziani ma è allarme giovani". Lo ho già scritto in altra parte del blog. Personalmente non ho ancora capito se i media stiano obbedendo a regole che arrivano loro dall'alto o semplicemente si siano innamorati di questo virus e a loro volta facciano di tutto perché la gente non passi un minuto della propria vita senza scordarsene. Le conseguenze saranno pesanti. Da giornalista sono scandalizzato e non mancherò di segnalare i casi più assurdi o ridicoli di un'informazione ormai ridotta a titoli sgrammaticati e autoreferenziali. Oggi è il turno dell'Ansa, in teoria la fonte principale di informazione di prima mano nel nostro paese. Appare in bella evidenza un articolo in cui si ricorda, casomai ce ne fossimo dimenticati, che la nuova normalità potrà durare diversi anni, con lockdown a organino (a yo-yo, direbbe Diego Fusaro), in base alle valutazioni delle commissioni mediche, cui ormai ci siamo del tutto arresi, consegnando senza riserve le nostre libertà individuali. Questi lockdown intermittenti scandiranno le vite delle società, visto che "il pericolo Covid-19 potrebbe pure ripresentarsi ciclicamente: gli esperti di Harvard prevedono epidemie ogni inverno almeno fino al 2025 qualora l'immunità dovesse durare una quarantina di giorni come per altri coronavirus". Non c'è uno straccio di ragionamento articolato, nessun approfondimento scientifico nella notizia dell'Ansa, solo una ripetizione fino alla nausea della prospettiva dei peggiori scenari in un articolaccio raffazzonato in cui si riassumono teorie di vari "esperti" prese un po' a caso qua e là. "Almeno fino al 2025". Già. E perché non fino al 2030 o 2035, già che ci siamo? Allegri, restoacasisti e incalliti delle serenate sui balconi.
Da ottobre-novembre il mondo sarà di nuovo tutto per voi. Altra perla, stavolta quasi patetica, del sito dell'Ansa, l'annuncio che oggi i contagi si sono abbassati ma raddoppiano le vittime.
Da due a quattro.
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